Home > "Un uomo fioriva. Il viaggio verso Roma di Pier Paolo Pasolini"
"Un uomo fioriva. Il viaggio verso Roma di Pier Paolo Pasolini"
Publie le lunedì 1 ottobre 2007 par Open-Publishing"Un uomo fioriva. Il viaggio verso Roma di Pier Paolo Pasolini". Intervista a Enzo Lavagnini
"Un uomo fioriva. Il viaggio verso Roma di Pier Paolo Pasolini", è l’opera teatrale di Enzo Lavagnini, che sarà in scena il 6 ottobre al Teatro dell’Accademia di Conegliano nella provincia di Treviso. Una rappresentazione di parole, danza, musica e immagini, per raccontare le atmosfere di una parte della vita di Pasolini, che va dalla “fuga” dal Friuli, all’arrivo a Roma.
Sono trentadue gli anni trascorsi dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini. Eppure il poeta è ancora tra noi. Il suo pensiero profetico, diffuso attraverso la vasta produzione cinematografica e letteraria è diventato immortale.
Verissimo. Un’opera mastodondica, ancora in gran parte da studiare e interpretare. Un autore che ci fa compagnia in giorni bui di appiattimento culturale, nei quali lo spirito critico non và purtroppo oltre i, pur utili, V Day.
Di Pasolini si è detto praticamente tutto. Tu hai scelto di mettere in prosa un segmento della sua vita specifico, focalizzando l’attenzione sul viaggio che lo ha portato a Roma. Perchè questa scelta?
Proprio per cercare di dire qualcosa di diverso, ho lavorato molto su questo periodo della sua vita. Mi sono sempre piaciute le microstorie, le storie minori, i punti di vista differenti e i "rapporti di minoranza". Credo che in nuce, in questo periodo, che sembra solo uno snodo non fecondo, si possano in realtà ritrovare gli elementi tutt’interi dell’intera opera pasoliniana, già formata.
E’ stato difficile mettere in pratica teatralmente un episodio così particolare?
No. Abbiamo lavorato sulle atmosfere e sulle evocazioni, piuttosto che sui fatti e sugli aneddoti, cercando di fare una cosa non semplice, a dir la verità, come ricostruire una vita, però forse ci siamo riusciti abbastanza.
L’opera che proponi è rivolta a un pubblico sicuramente appassionato e già conoscitore del pensiero pasoliniano oppure si vuole spingere oltre?
L’ambizione è quella di mostrarla il più possibile. Non è comunque davvero un’opera per iniziati: è un racconto semplice e, mi auguro, chiaro che aspira ad essere illuminante su un autore fondamentale della nostra cultura.
La chiave di lettura che proponi è senz’altro originale. Tuttavia viviamo un’epoca in cui la società ha subito una metamorfosi cognitiva, come preconizzato da Pasolini. Come ti aspetti sarà la reazione del pubblico?
Spero in una reazione attenta e "poetica"; di più non saprei. Mi basterebbe già che il nostro lavoro metta in luce il travaglio di un uomo che diviene il punto d’origine della sua rinascita. Significherebbe per tutti noi anche comprendere appieno che in ogni sconfitta che la vita ci propone ci potrebbe essere anche un segno di vitale cambiamento.
Nell’abiura alla Trilogia della vita, Pasolini scrisse: "Io mi sto adattando alla degradazione e sto accettando l’inaccettabile". Come interpreti questa riflessione?
E’, questo che citi, un Pasolini maturo e deluso. Deluso dalla devastazione che la società dei consumi, massificante, ha prodotto nei suoi ragazzi di borgata. E in fin dei conti anche in lui, regista di successo, alla ricerca continua di un’ispirazione per un romanzo immortale. A me è più caro il momento della gioisa creatività, certo non priva di affanni e angosce, dei primi anni romani.
UN UOMO FIORIVA.IL VIAGGIO VERSO ROMA DI PIER PAOLO PASOLINI
CONEGLIANO, Teatro Accademia
Sabato 6 ottobre 2007, ore 21 di Enzo Lavagnini