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Una Guantanamo in Afghanistan pagata dagli italiani

Publie le giovedì 5 gennaio 2006 par Open-Publishing

Il Financial Times: «Una Guantanamo in Afghanistan pagata dagli italiani»

di be.mo.

Una Guantanamo «made in Italy» in Afghanistan. A sostenerlo il quotidiano finanziario Financial Times che rivela come l’amministrazione Bush intenda trasferire alcuni dei detenuti della famigerata prigione cubana in un carcere vicino a Kabul. Non un carcere qualsiasi ma un complesso recentemente ristrutturato e rimesso a nuovo con finanziamenti dell’Onu e dell’Ue e in particolare del governo italiano.

Il complesso scelto sarebbe infatti quello di Pol-e-Charki, costruito nei pressi della capitale afghana, già tristemente noto negli anni ’80 per le torture e le esecuzioni di militanti islamici da parte dei regimi sostenuti dai sovietici. Dopo l’11 settembre, la guerra, la fine del regime talebano e il nuovo corso politico per l’Afghanistan, si è deciso di fare di Pol-e-Charki un centro di detenzione all’avanguardia. Ma le guerre e gli anni avevano ridotto piuttosto male le strutture. Così alcuni padiglioni, sono stati recentemente ristrutturati con fondi dell’Ue sulla base di un programma appoggiato dalle Nazioni Unite. E come si può facilmente verificare con una semplice ricerca sul web, i finanziamenti per rendere nuovamente utilizzabile la struttura sono stati erogati in particolare dagli italiani: 1 milione di dollari dei 2 milioni previsti .

Vero è che il progetto originario era quello di fare del carcere vicino a Kabul un centro di detenzione moderno e all’avanguardia, un «centro di detenzione modello» (come si legge in tutti i bollettini ufficiali) in particolare per persone coinvolte nel traffico di droga. I progetti degli Usa però sono diversi. Almeno secondo le indiscrezioni del Financial Times secondo cui gli americani avrebbero scelto di fare proprio di Pol-e-Charki un carcere di massima sicurezza per presunti terroristi e pensano già di trasferire nel complesso alcuni dei detenuti afgani attualmente rinchiusi nella base cubana. A Guantanamo sono arrivati oltre 700 prigionieri, 500 dei quali ancora in attesa di essere formalmente accusati di qualche reato.

www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=46578