Home > Una canzone per ricordare Carlo Giuliani
"La memoria non muore". Però è difficile da mantenere, e così ieri
pomeriggio a ricordare "Carlo Giuliani ragazzo" in Piazza Alimonda
c’erano alcune centinaia di ragazze. Più che il numero però a far
capire che i percorsi della memoria sono pieni d’ostacoli, ’era il
fatto che a reclamare "verità e giustizia" fosse un popolo
completamente omogeneo, se non per età, per appartenenza politica, per
schieramento. Deve essersene accorta anche Haidi Giuliani, mamma di
Carlo, se prima del minuto di silenzio, ha voluto dire "qualcosa alla
sinistra di questo Paese: siamo uniti, per abbattere gli steccati che
ci dividono".
Poi, introdotto dalle note di "Volere volare" (la
canzone più amata da Carlo, quella che cantava con gli amici) e de "11
viaggiatore", il silenzio: l’attimo in cui, ormai ogni 20 luglio
venuto dopo quello del 2001, alle 17,27, Piazza Alimonda "esce" dal
tempo e dallo spazio per rendere omaggio a Carlo, ucciso negli scontri
del g8. Un silenzio carico di significati e di emozioni, scioltisi
anche questa volta in un interminabile applauso, più lungo del solito.
"Carlo non è un eroe, né un mito. Era solo un ragazzo" che avrebbe
voluto, e dovuto, avere un futuro. Per intanto, i genitori, la
sorella, gli amici e tanti che lo hanno conosciuto dal 20 luglio 2001,
vorrebbero avere qualche risposta in più alle tante domande senza
risposta che aleggiano siano sulla sua morte e che oggi, invece che
diminuire, stanno addirittura aumentando chi ha usato, quando, e
perché quel sasso che compare su selciato? E che cosa ha prodotto la
profonda ferità sulla testa di "Carletto"?
"Una commissione
d’inchiesta per la verita’ e, se proprio insistete, un cippo per la
memoria", chiede uno striscione scritto con la vernice rossa ché
campeggia proprio davanti alla chiesa dové non mancano bandiere della
pace, altri striscioni inneggianti a Carlo "che vive" e, sulla
cancellata, fiori, foto e frasi. In piazza, tra giovani dei centri
sociali, rappresentanti del Comitato Verità e Giustizia e appartenenti
dei movimenti, anche alcuni volti noti, come Luciana Costellino,
Raffaella Bolini, Bruno Ambrosi e Teresa Mattei, membro dell’Assemblea
che, nel secondo dopoguerra, ha dato all’Italia quella Costituzione
che ha permesso di farne un Paese democratico, "e che oggi viene
attaccata in modo pesante", dice. "Ero qui al g8 - racconta l’anziana
ex parlamentare - e sono voluta tornare". Anche lei ritiene che la
sinistra dovrebbe marciare, unita, ma non è ottimista. Non. almeno_
fino a quando in politica non si assisterà ad un drastico cambi
generazionale.
Sul palco, in tanto, in attesa che arrivi Sabina
Guzzanti, ultima (per ora vittima della telecensura) sia alternano
gruppi musicali. a canzone dedicata ai martiri dei Fratelli Cervi si
stempera per qualche nota in "Bandiera Rossa", mentre qualcuno
appiccica all’altarino laico un biglietto, l’ennesimo di questa
giornata: sopra, vergata con un pennarello, una frase secca "Non ti ho
dimenticato, non ti ho "archiviato". Ma com’è di finche’ camminare sui
sentiero della memoria.
MIRIANA REBAUDO
mercantile