Home > Una manovra da 9 minuti e mezzo
Berlusconi presenta la sua manovra triennale da 35 miliardi.
Sanita’.
La prima indicazione e’ che dopo aver “dimenticato” volutamente il Ministero della Sanita’, intenda eliminare gradatamente la Sanita’ pubblica. Dobbiamo arrivare ad una Sanita’ di tipo americano dove, se non hai una buona assicurazione, crepi incustodito? E dove il 12% della popolazione non ha assistenza sanitaria di nessun tipo? La vicenda della clinica degli orrori non indica nulla? Hanno messo su un sistema di sanita’ privata e pubblica che costituisce la maggior greppia di arricchimento dei politici e di clienti avidi e senza scrupoli, e intendono anche far peggio. La sanita’ italiana e’ uno dei piu’ interessati comparti del settore pubblico. Un milione e mezzo di persone occupate (6% della forza lavoro totale). Un giro di conto di 149 miliardi di euro, pari all’11,1% del Pil dell’intera economia nazionale. I servizi sanitari contribuiscono direttamente e indirettamente per il 7,1% alla formazione della ricchezza nazionale, la distribuzione di farmaci e prodotti sanitari per il 2,4% e l’industria della salute per il rimanente 1,6% (Fonte: Confindustria).
Quello che spendera’ in armi, nucleare, inceneritori, rigassificatori, Alitalia, militarizzazione del territorio, e multe UE (vedi Rete4), il Cavaliere ha cominciato a sottrarlo alla Sanita’ (5-6 miliardi, qualcuno dice 9) e agli enti locali. Ora non li chiama piu’ tagli ma contenimenti. Per ora la Lega ha retto con la carota del federalismo fiscale, carota che Berlusconi ha agitato davanti al suo naso per ben 4 governi senza realizzare mai nulla di quanto richiesto (dal fastoso programma Grandi Opere non e’ uscita nemmeno la bretella di Mestre), ma se continua a taglieggiare cosi’ i fondi degli enti locali (vedi miliardi sottratti all’ICI) restera’ ben poco da federalizzare.
Pubblico impiego.
In quanto al pubblico impiego, nessun Governo italiano in 60 anni e’ riuscito ad aumentarne la produttivita’ o a ridurne il peso, anche perche’ costituisce un bacino di utenza troppo interessante per metterselo contro, piu’ di 3 milioni di persone, contro un milione e mezzo di metalmeccanici, un elettorato che mostra quali siano in Italia le classi forti. Brunetta promette di licenziare i parassiti, ma se si pensa che la predica viene dal pulpito di un Governo meramente esecutivo di diktat del premier (la manovra e’ stata approvata in 9 minuti e mezzo, gli yesman non hanno fatto nemmeno a tempo a dire di si’ di persona) e da un Parlamento di fannulloni o pianisti, verrebbe da dirgli di pensare prima a rendere piu’ produttive le istituzioni che ha accanto. Ma si sa che Luigi XVI ama la sua cricca di cortigiani-immagine, ma lavora da solo con altre consultazioni molto piu’ oscure.
L’elemosina ai poveri.
Mentre da’ il suo affondo su Magistratura e Giustizia, il re assoluto regala contentini ai poveri. Non si fa nulla contro la casta dei mediatori che fanno aumentare oscenamente i prezzi (6% di aumento degli ortofrutticoli mentre gli agricoltori lamentano un 16% di perdite), si permettono aumenti a raffica delle bollette e si mantengono i ticket ma si promette una tessera per il pane di 400 euro per i piu’ poveri, una elemosina di 1,09 euro al giorno a fronte di aumenti ingiustificati e a raffica del carovita. Sembra di essere tornati alla tessera annonaria di Mussolini. Arriva anche un buono per baby sitter e giardiniere. Ah, questi poveri col giardiniere!
Le varie ed eventuali.
Si potra’ aprire un’impresa in un giorno. Ma questa deve essere una favola governativa perche’ l’abbiamo gia’ sentita.
Rinasce, udite, udite, la Cassa del mezzogiorno!
Spariscono le concessioni per la TAV a chi l’aveva avuta senza bando di concorso, cioe’ ai benemeriti del csx, dal momento che B preferisce darla con Piano Obiettivo cioe’ ai benemeriti del Pdl.
Non una parola sulle bugie dell’Istat che denuncia una inflazione del 2,5 mentre al minimo qua siamo al 5,6. Nessuno fa caso che la spesa per le famiglie in due anni e’ aumentata di oltre 2.500 euro e per il 2008 aumentera’ oltre i 1.700 euro.
L’imponibile Ires torna al 33% dal 27%. Verranno colpite banche, assicurazioni e compagnie petrolifere. Ma, visto che costoro non hanno protestato, temiamo l’inghippo.
Le assenze.
Non si dice nulla sui rifiuti, sui treni per pendolari, sugli asili, sui precari, sulle carenze croniche dei tribunali, sulle scuole fatiscenti, sulle prigioni mancanti, sulle energie rinnovabili, sugli sprechi energetici… Ma ci saranno, forse, libri scolastici online… dal 2012.
Se i Ministri hanno approvato all’unanimita’, i giornalisti hanno dovuto tacere all’unanimita’. Ormai si procede a consenso implicito.
Il Cavaliere che ha messo insieme il piu’ alto deficit della Repubblica (+16,5%) promette ora il pareggio del bilancio per il 2011. Sempre largo a promettere! Intanto si marcia a neoliberismo sfrenato: privatizzazioni (anche se non ne ha mai fatta una! La Marcegaglia esulta, strano! Vista la reazione negativa alle uniche liberalizzazioni fin qui viste, che furono di Bersani), si chiede competivita’ basata sul merito (abbastanza inverosimile in un paese che si basa sul clientelismo, il razzolamento delle spartizioni ha sempre proceduto indisturbato e da Mediaset alla Magistratura e’ sempre stata la fedelta’ a contare, mai il merito!), tagli ai servizi pubblici (qui possiamo credergli), rapporti di lavoro sempre meno contrattuali con l’UE che ci aiutera’ a procedere verso le 60 ore, si cancellano d’un colpo le tutele sul lavoro del ministro Damiano e sparisce il limite dei 36 mesi per il lavoro precario, nessuna stabilizzazione per i precari nel pubblico impiego e, contro consumatori, risparmiatori e utenti, un bel No alla Class Action. Evviva! I truffatori saranno contenti. E’ il giusto complemento alla depenalizzazione del falso in bilancio, praticamente un incentivo a perdurare nel furto.
E per i Sindacati sono gia’ pronte varie trappole, consenzienti gli stessi (vedi Bonanno che si sgola a dire che la UIL non deve fischiare il Governo, anche quando l’indegno Ministro Sacconi grida alla politicizzazione della magistratura).
Ovviamente non una parola per le energie alternative e si distrugge quel poco che Bersani aveva fatto per il recupero dell’evasione fiscale, ormai piaga cronica del paese. Sparita la tracciabilita’ dei pagamenti dei liberi professionisti o la presunzione di reddito, ci aspettiamo i soliti concordati fiscali assieme ai condoni di vario tipo, tanto cari a Tremonti (eppure i 20 evasori totali proprietari di barche da 600.000 euro e di terreni e ville appena scoperti nella piccola Treviso dovrebbero essere un segnale, senza contare la vergogna delle denunce fiscali ridicole mostrata da Visco con la pubblicazione sul web) ma dal primo evasore d’Italia non ci possiamo aspettare certo durezza contributiva. Le cartolarizzazioni perpetueranno la vergogna di immobili dello stato svenduti per tre lire agli amici comuni.
Completano l’opera di regresso del lavoro il ritorno del lavoro a chiamata, lo sbloccamento dei 36 mesi di precariato (i precari sono gia’ 7 milioni, non bastano ancora?)e la detassazione degli straordinari. Per suo uso e consumo berlusconi mette nella legge sulla sicurezza i famosi ritocchino per bloccare i suoi processi, bloccando altresì’ altri 100.000 reati chiamati minori in quanto sono sotto i 10 anni di carcere. E la famosa emergenza sicurezza che doveva provvedere proprio a quelli: microcriminalita’, rapine, stupri? A cio’ serviranno 3000 militari, ma vedendo le rivolte popolari (discariche, termovalorizzatori, Tav e base di Vicenza) sappiamo bene dove andranno.
La famosa «Robin Hood Tax» non e’ che un aumento dell’Ires dal 27,5% al 33% per le industrie petrolifere. Ovviamente Confcommercio e Confindustria inneggiano e inneggia lo sciagurato Bonanni, in pole position per un nuovo vergognoso Patto per l’Italia. Lieta la Marcegaglia, Non ne avevamo dubbio.
I sindacati tacciono, forse hanno dimenticato che nel piano fascista c’e’ la loro trasformazione in corporazioni, istituzioni fasulle agli ordini del duce. Non li smuove, sembra, nemmeno il passaggio in UE delle ore di lavoro da 40 a 60. Non li smuove il precariato galoppante ormai senza limite e nemmeno il voto a dx di tanti ex lavoratori di sx, non li smuove l’inerzia di fronte ai morti sul lavoro ne’ la corrosione a livello nazionale o europeo dei diritti dei lavoratori, non li smuove la perdita costante di sicurezza e la crescita di ombre sul futuro ne’ un Trattato di Lisbona che ripete al 95% le aberrazioni della ex Costituzione europea ed e’ solo a favore di banchieri e di imprenditori in nome del neoliberismo piu’ sfrenato. Che cosa li smuovera’ dunque?
..
Da
Masada n. 731. Spropositi