Home > Una scuola alla Gelmini
Dice Bonolis: l’alternanza voti-valutazioni è come quella tra pannolini per maschi e femmine e pannolini unisex, ogni volta lanciati come grande novità. E’ ovvio che distinguere i pannolini secondo il sesso è idiozia pura, e poi si torna a ciò che è più pratico, ma il mercato fa questo, spot e solo spot! La politica fa peggio. Rifila il vecchio come nuovo, e presenta ogni vecchio pannolone come il NUOVO pannolone che avanza. Come le centrali nucleari o l’aumento delle discariche o il nuovo svuotamento delle carceri.
In effetti la Moratti-riforma fu la grande novità del Berlusconi bis. Ora arriva la Gelmini e fa piazza pulita. Si torna indietro, a 14 anni fa, ma tutto viene servito come grande passo nel futuro, e il ritorno al grembiulini, alle valutazioni numeriche, al maestro unico e al 5 in condotta appaiono come le grandi pensate pedagogiche del momento su cui i media tessono lodi.
Intanto il mondo va avanti, mentre i dinosauri restano sempre più indietro. E nessuno osserva che tornare indietro significa che si è falliti clamorosamente, che la riforma della Moratti era un atto autoritario di pura demenza e che il remaque attuale dimostra deficienza governativa e incapacità di progresso. Certo per chi è vecchio e abitudinario ogni ritorno al passato genera rassicurazioni, soprattutto quando il nuovo berlusconiano ha solo peggiorato la situazione. Ma quando il ritorno al passato perde pezzi importanti come il diritto all’istruzione, l’importanza della scuola pubblica, il tempo pieno, la presenza di scuole nel territorio, la soglia di 30 allievi, l’inglese (mancano migliaia di insegnanti in tutta Italia), ecc. è un ritorno in perdita, in cui ci rimettono tutti. E allora i peana dei giornali risulta indigesto. E’ restyling, altro che progresso! Come i capelli falsi sulla testa di Berlusconi.
Al liceo in un compito di chimica presi un 2 per aver scritto che la luce viaggiava a 300.000 km all’ora, e un altro 2 lo presi per un compito di matematica, peraltro esatto, il cui come risultato misi radice di 1 e non 1. Due voti secchi come scappellotti perché fossi più seria, dati per due scemenze e che non mi sciuparono la media del 7. Immagino se al posto di quel 2 di avvertimento avessi ricevuto qualche cervellotica valutazione psicologista a base di “immatura”, “scarsamente applicativa” o simile, che i miei nemmeno avrebbero capito e se questo fosse rientrato in un calcolo di debiti e crediti. Si torna al voto, bene. Ma non è tutto qui, anzi questo è il meno.
Di buono c’è che spariscono le 2000 variazioni di liceo volute dalla Moratti e se fossero sparite anche le sue lauree prese su internet sarebbe stato meglio, come i suoi corsi-trappola SISS. La Moratti voleva allinearci alla scuola americana peggiore, non certo quella dei ricchi laboratori di ricerca USA ma quella delle scuole per ricchi, del creazionismo, dei quiz, dei programmi fai da te, in cui l’allievo ammucchia il suo menu patchwork di storia del cinema, banjo, cucina coreana e wrestling.
Ci riprova in parte la Gelmini quando parla di corsi per allievi e insegnanti del Sud, in cui sembra che tutto si riduce a far pratica di qualche quiz per poter superare i test internazionali su cui abbiamo fatto pena, niente che incida sulla sostanza, una furbatina come quella che la portò a fare il suo esame di Stato a Reggio Calabria
In ogni caso questo modo berlusconiano di scegliere i ministri prescindendo dalla qualità e con sistemi paternalisti ha stufato.
La Gelmini è un prodotto esemplare di incompetenza e incoerenza. Ci viene a parlare di ritorno del merito quando lei è andata a Reggio Calabria da Brescia per dribblare l’esame di Stato ed è stata licenziata da presidente del consiglio del comune di Desenzano del Garda, dopo due anni, per inoperosità.
Un po’ come l’araldo della lotta all’assenteismo Brunetta che è stato uno dei maggiori assenteisti dell’europarlamento.
Sabelli dice in radio: “Scegliere una come la Gelmini, prima in incoerenza, non è serio, un po’ come mettere come Ministro delle Finanze uno che aiutava gli evasori, o come premier un amico della P2 o della Mafia. E infatti.
Davvero la realtà può essere più incongrua dell’immaginazione. Ma a spacciare anche il regresso per progresso ce ne vuole…
E come sono odiosi questi giornali sempre a elogiare il niente, da quelle teste vuote e cortigiane che sono. Tutti a recriminare sui 5000 o 7000 esuberi di Alitalia e nessuno che dica una parola sui 143.000 posti in meno nella scuola! E avessi trovato un rigo di critica sulle 2000 scuole che saranno chiuse!
Vicino al paese di Sauris c’era una scuoletta con 6 allievi e 8 maestre (c’era anche l’insegnante di ladino!).. ma decidere di chiudere tutte le scuole con meno di 600 allievi!!! Ma ci si rende conto dell’enormità? E i leghisti sarebbero quelli che difendono le comunità locali?!?
Le inutili province costano 10 miliardi l’anno e si intende aumentarle, però si tagliano 8 miliardi alla scuola pubblica! Ma quante scuole si manterrebbero? Sono scelte indecenti!
Questa gente è inaccettabile e i loro media servili sono insulti all’intelligenza.
Ma sottolineassero mai le cose sostanziali!? Altro che grembiulini griffati!
Comunque, Moratti o Gelmini che sia, ci aspetta un revisionismo fascistoide (e la Lega ci metterà del suo) che riabiliterà Mussolini e Hitler come grandi statisti e magari anche la Mafia o la P2, come benefattori sociali, e sicuramente riabiliterà il grande capitale e i grandi organismi autoritari come sarà la nuova Europa, e deprimerà ovviamente risorgimento, resistenza e diritti dei popoli. Inutile aspettarci, con queste premesse, un’educazione civica o generale che parli di valori e principi democratici! E ci andrà anche bene se vince Obama, altrimenti è pronta la seconda ondata di creazionismo, alla luce di un confessionalismo di stampo neoriformista, di cui la fanatica Palin si fa portavoce con tutte le anticaglie a seguito, antiabortismo, misoginia, familismo, antiautanasia, omofobia, xonofobia, militarismo, imperialismo… Un confessionalismo con forti colorazioni fasciste e leghiste che separi ancor più scuola pubblica da scuola privata, scuola per ricchi e scuola per poveri, scuola per l’istruzione e scuola per il lavoro, per preparare una nuova società classista, dove chi nasce da un operaio faccia l’operaio, e chi nasce da un primario faccia il primario, e dove al posto della formazione culturale e morale avremo i "quiz" per gli allievi e la depressione cronica per gli insegnanti, con ovvio aumento dell’abbandono scolastico e ovvie crescite dei costi per le famiglie.
No, non era così l’Italia che volevamo!
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Masada n. 781