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Undicesimo comandamento: paga le tasse
Publie le venerdì 3 agosto 2007 par Open-Publishing1 commento
Su Famiglia Cristiana Prodi esorta la Chiesa a produrre omelie o prediche anche contro il reato del non pagare le tasse, che moralmente costituisce un vergognoso peccato di egoismo e avidita’, un furto, che procura pesanti danni alla societa’ tutta intera e massimamente alla sua parte piu’ debole, costringendo chi governa, se pure fosse con buone intenzioni, a disporre di minori fondi per lo stato sociale, per l’emancipazione e l’aiuto agli svantaggiati, i poveri, i disoccupati, i precari, gli emarginati, i disabili, i malati, i carcerati, gli anziani, le lavoratrici, i minori, i migranti…
Queste argomentazioni parrebbero di una palese evidenza, tali da avere tacitamente il consenso di tutti, almeno per decenza e immagine, e invece hanno sortito una coda di polemiche sterili e ingiuriose che mostrano atroci code di paglia.
Per quanto si sappia che c’e’ chi del reato si e’ fatto vanto e merito, riscuotendo forte successo dagli evasori incalliti che se ne sono sentiti gratificati e rinforzati, ci aspettavamo, almeno da chi si pone come ente morale primario o suo delegato qualche consenso, invece il tasto fiscale si e’ rivelato come sempre produttore di reazioni odiose e incivili.
Si parte da quei cattolicastri offesi come da una invasione di campo, non tollerando alcuna critica dai laici, mentre all’opposto danno alla Chiesa il diritto indiscusso ad ogni tipo di censura, boicottaggio e attacco allo Stato, per arrivare a quei politici che non tollerano nemmeno di sentir parlare di stato sociale, per un neoliberismo sfrenato e oltraggioso che vuole il mondo diviso tra una cricca di ricchi sempre piu’ ricchi, imprendibili e impunibili, e una massa di poveri sempre piu’ poveri e meno tutelati.
Casini ha detto offeso che quella di Prodi e’ una concezione lunare del rapporto Stato-Chiesa. Lunare? E perche’? Forse che le tasse sono fantascienza?
Si e’ detto: “Cosi’ si scava un fossato tra cattolici e non”. E quando mai? Non ha forse detto il Cristo: “Date a Cesare quel che e’ di Cesare!”? O San Paolo: “Renfrte a ognuno cio’ che gli e’ dovuto, a chi il tributo il tributo, a chi le tasse le tasse”? O forse essere cattolici implica improvvisamente essere evasori?
Restiamo convinti che l’applicazione migliore di un pensiero di sinistra sia una socialdemocrazia simil-svedese, molto democratica e nemica di una casta totalitaria di potenti, che concili ordine legislativo con uguaglianza democratica, liberta’ del cittadino con rigore sugli abusi e severita’ sui reati, e ci vergogniamo di questi politici italiani e di questi preti italiani che, mentre sproloquiano di liberta’ e fede, cercano solo di difendere e rinforzare gli abusi personali.
Queste le parole di Prodi:
“Un terzo degli italiano evade le tasse. Tutti facciano la loro parte, a cominciare dagli educatori, scuola e Chiesa. Mi chiedo perche’ quando vado a messa questo tema non sia mai toccato nelle omelie. Eppure ha una forte carica etica. Possibile che su 40 milioni di contribuenti sono solo 300.000 quelli che dichiarano piu’ di 100.000 euro?”
L’evasione italiana stimata e’ di 297 miliardi! Contro una Finanziaria, dichiarata “pesante” perche’ di 35 miliardi, non e’ poco! E’ uno dei tanti record negativi che battiamo in Europa: siamo il paese dove si evadono di piu’ le tasse e dove parlare di tasse evoca cori di gente offesa nell’intimo. Dunque questi ipocriti sono doppiamente ipocriti. Eppure non si tratta solo un peccato personale, ma di un reato sociale, di un malevolo furto alla collettivita’ che incide pesantemente sull’economia italiana. Perche’ allora la Chiesa non ne parla?
La risposta di Maltese e’ piu’ che chiara: perche’ la Chiesa e’ la prima a non pagare le tasse!” Non e’, la sua, evasione o elusione, ma un iniquo privilegio, concesso da governanti iniqui, che, mentre aumenta la ricchezza della Chiesa, si traduce in danno a quelli stessi deboli che la Chiesa dice di aiutare. Siamo nell’ipocrisia piu’ completa.
La Chiesa cattolica gode in Italia di una evasione “legalizzata” e la difende, forte del suo diritto di ricatto, con cui ha sempre appoggiato i piu’ indegni in cambio di benefici.
Si noti che la Comunita’ Europea ha piu’ volte richiamato l’Italia a seguire una delle principali norme della Costituzione che vieta tassativamente di concedere sovvenzioni, regalie o esenzioni a chiese o imprese. E dunque in Europa ci vogliamo stare o vogliamo continuare a eludere principi fondamentali di democrazia e di mercato per ingozzare ingrati bacini elettorali?
E come mai nessuno dei nostri media, cosi’ prodighi a parlarci di cani abbandonati, calciatori e veline, ci ha fatto sapere che il 15 giugno la Commissione Europea ha avviato un processo contro il governo italiano per avere condonato l’ICI alla Chiesa cattolica?
Qualcuno credeva forse che il regalo fatto da Berlusconi sia stato cancellato dal centrosinistra (viste le sue dichiarazioni). E invece no, l’esenzione e’ rimasta.
Bella vergogna questa Chiesa che di privilegi fiscali non parlera’ mai per il semplice fatto che ne gode spudoratamente.
Bersani ha fatto il furbo, ha dichiarato che il centrosinistra avrebbe eliminato gli assurdi privilegi fiscali dati da Berlusconi agli immobili del clero, indigesti soprattutto quando tali immobili servono a far cassa, invece nella Finanziaria li ha mantenuti contro la stessa sentenza della Corte Costituzionale. E che dire poi del fatto che l’Italia paga addirittura le bollette dell’acqua al Vaticano?
Nei libri di Harry Potter ci sono disgustose creature, dette "i mollicci", che si trasformano nelle piu’ orrendevoli forme umane, non avendo o non volendo avere una dignitosa forma propria. Da questi "mollicci" di destra, di sinistra e di centro noi siamo governati ormai senza ritegno ed evidentemente tutti costoro ritengono che la Chiesa sia un compare cui dare tangenti, cosi’ come si fa con la mafia, “perche’ dirige voti” ed e’ un potere da tenersi buono.
Ma guardate l’ambiguita’ filologica di questi legislatori: “L’esenzione sara’ mantenuta quando un esercizio non e’ esclusivamente commerciale”. Insomma basta dargli una benedizione o esporre il crocefisso e opla’, la tassa non c’e’ piu’! Se non e’ un miracolo (di malafede) questo!? Cio’ si chiama, in altre parole, “simonia”. Non solo si fa mercato di cose sacre ma si tramutano in proprieta’ a fini sacri meri esercizi commerciali a scopo di lucro. E cosi’ l’ipocrisia abbonda e la Chiesa fa la sua parte. Bell’esempio di moralita’ cristiana!
Se pensiamo al numero sterminato di negozi, librerie, botteghe, alberghi, scuole, universita’, ospedali, cliniche, teatri, cinema, case d’affitto …di proprieta’ del Vaticano, emerge una vera espropriazione del territorio italiano extra legem, che puo’ entrare in competizione con le basi militari USA, praticamente siti extraterritoriali, abusi viventi del diritto e del principio di uguaglianza che calpestano ogni democrazia.
Soltanto a Roma le proprieta’ immobiliari della Chiesa costituiscono il 22% dell’intero patrimonio immobiliare, una fortuna inestimabile, per non parlare dell’enormita’ di possedimenti della curia lombarda! A quale cifra pazzesca corrisponde questo privilegio fiscale della Chiesa? Quanti cittadini deboli e indifesi avrebbero potuto avere beneficio da questa cifra enorme indebitamente sottratta alle casse dell’erario? Quanti operai, precari, inabili, anziani, pensionati si sentiranno dire ancora che “bisogna fare sacrifici” mentre il carovita insorge?
Un tempo le chiese erano luoghi con diritto di asilo dove non potevano entrare le guardie, oggi nelle proprieta’ del clero non possono entrare gli esattori. Questo migliorera’ forse la fede? O la credibilita’ delle istituzioni religiose? Era forse il Cristo un imprenditore? Mirava a costruire un gruppo economico forte in abuso di privilegi? Pensava forse a una chiesa che usava estreme ricchezze per spettacolari manifestazioni alle folle, per risarcire la pedofilia di un clero corrotto o per coercire politicamente governi democraticamente eletti?
Come se cio’ non bastasse, lo Stato versera’ quest’anno alla Chiesa, per l’8 per mille, ben 991 milioni di euro. In cambio di che? Nemmeno il rispetto dei patti lateranensi e il rispetto della non ingerenza in politica…! Quando aumenta l’abuso, aumenta la protervia. E la storia, questo, lo ha dimostrato abbastanza.
Ma quanto ci costa, alla fine, questa Chiesa?
Negli altri paesi europei a maggioranza cattolica si dibatte sull’iniquita’ di questi privilegi, anche con la Spagna l’UE ha aperto un processo ma Zapatero, al contrario del molliccio Prodi, si e’ messo a disposizione per razionalizzare il paese da privilegi feudali, in Italia invece si e’ installata un’anonima commissione fatta al 50% da cattolici, e si sa che fine fanno le commissioni in Italia, sono i riempitivi del niente.
Chiudiamo con Alessandra Mussolini: «Se i sacerdoti parlassero di tasse durante la messa, nessuno andrebbe piu’ in Chiesa». Una frase che e’ tutta un programma.
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da
masadaweb.org
Messaggi
1. Undicesimo comandamento: paga le tasse, 4 agosto 2007, 12:47
Rabbi (maestro) bisogna pagare le tasse ai romani? Quale faccia c’è su queste monete?Quella di Cesare dissero i farisei! Ed allora date a Cesare quello che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio!Le tasse vanno pagate, su questo non c’è dubbio, ma perchè non dire anche che moltissime piccole aziende senza una parte di evasione chiuderebbero perchè non possono sopportare le pratiche commerciali e pubblicitarie delle multinazionali?Perchè non punire la pratica commerciale di molte grandi aziende di escludere dai circuiti commerciali le piccole aziende con contratti capestro?Magari le stesse piccole aziende che sono i loro stessi fornitori!