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Unicredit: Un vero e proprio scontro sindacale
Publie le lunedì 14 marzo 2005 par Open-Publishing1 commento
Napoli: Unicredit: Un polemico volantino contro il segretario generale della Falcri Francesca Furfaro
di Nino Stella - Libero Aurora
fonte: caserta24ore
Pubblichiamo il testo di un volantino diffuso nel 2002 sul licenziamento del segretario generale della Falcri Francesca Furfaro inviatoci da alcuni delegati della Fisac Cgil di Napoli. "La Falcri è ingenerosa verso la Cgil" - dicono i rappresentanti della Cgil. Noi aggiungiamo: Il volantino conferma le nostre analisi e considerazioni. I sindacalisti nazionali e territoriali adottano due pesi e due misure. Perchè non si mobilitano in questo modo anche per "semplici" lavoratorri che stanno subendo vessazioni e mortificazioni sulla base di teoremi e accuse assurde? Perchè si fanno ingannare dall’apparenza o dalle informazioni distorte e non indagano su quello che sta succedendo nella filiale Unicredit del Centro Direzionale? Perchè non assumono, direttamente, informazioni? Ecco il testo del volantino:
COMUNICATO - LICENZIAMENTI IN BANCA CONTRATTO A RISCHIO
In data di ieri, le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali FABI-FALCRI-FEDERDIRIGENTI-FIBA/CISL-FISAC/CGIL-SINFUB-UILCA si sono riunite per definire le azioni da intraprendere al fine di produrre un’efficace risposta al gravissimo attacco, che non ha precedenti nella storia del settore, sferrato dai vertici di Banca Carime (Gruppo Banca Popolare Commercio ed Industria) al movimento Sindacale attraverso il pretestuoso e grottesco licenziamento del Segretario Generale della FALCRI e di sospensione di due dirigenti sindacali della FABI.
Al Segretario Generale della FALCRI è stato inflitto il provvedimento del licenziamento per aver commentato criticamente sulla stampa i dati relativi ad un sondaggio commissionato dalla Banca che evidenziavano l’insoddisfazione della clientela rispetto all’operatività dell’Azienda stessa e rilevavano come unico elemento positivo la professionalità e la competenza del personale di Carime. I dirigenti della FABI, invece, sono stati sospesi dal servizio per aver consentito l’ingresso di alcuni giornalisti durante un’Assemblea dei lavoratori.
Il licenziamento del Segretario Generale della FALCRI rappresenta l’ultimo intollerabile atto di irresponsabilità posto in essere da Banca Carime e si pone all’apice di una lunga vicenda vertenziale caratterizzata da una critica conduzione gestionale e da sistematiche gravi violazioni delle norme contrattuali e di legge su cui le Segreterie Nazionali erano da diversi mesi più volte intervenute nei confronti dell’ABI al fine di far cessare tali comportamenti per ristabilire in Azienda un clima di civile convivenza. L’inaudita gravità dell’episodio ha fatto registrare, in categoria e nel mondo del lavoro in generale, unanime indignazione producendo un grado di eccezionale compattezza e solidarietà a difesa dei diritti violati e contro il grossolano tentativo di Banca Carime di voler vanificare le garanzie sindacali costituzionalmente garantite.
Tantissime sono state le attestazioni di solidarietà al Sindacato provenienti anche da ambienti diversi dal settore del credito: mondo culturale, politico, economico, gente comune che hanno sentito la necessità di esprimere il loro sdegno ed il loro stupore per il grave atto intimidatorio posto in essere dai vertici di Carime. L’arrogante attacco ai dirigenti sindacali costituisce una vera e propria aggressione a tutto il movimento dei lavoratori ed una gravissima violazione del diritto di espressione e di critica. Per questa ragione, le Federazioni Sindacali del credito hanno deciso di partecipare unite a tutte le iniziative legali che si stanno definendo a tutela dei colleghi colpiti dagli ingiusti provvedimenti ed a difesa della libera e democratica attività sindacale.
Tutte le Federazioni del credito rinnovano con forza la richiesta all’ABI di porre in essere ogni possibile atto nei confronti delle proprie associate, Comindustria e Banca Carime, al fine di far cessare, con immediatezza, le ragioni del grave malessere ingenerato in categoria a seguito dell’assurdo, quanto offensivo, provvedimento che colpisce alla radice i valori fondamentali di dignità e di rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori. Tale iniquo provvedimento rappresenta una grave lacerazione per la storia e la qualità dei rapporti sindacali nel settore del credito anche perché assunto da Banca Carime proprio nei giorni in cui le Parti convenivano il rinnovo dell’accordo economico nazionale.
La dura e antistorica politica sindacale di Banca Carime, che genera conflitti ed inevitabili scontri sociali, coinvolge direttamente anche l’ABI che deve invece garantire il rispetto delle relazioni sindacali, in tutte le realtà aziendali, con correttezza ed equilibrio. La stessa Comindustria, cui Banca Carime fa capo, non ha saputo, o forse meglio voluto, assumere decisioni atte a rimuovere le ragioni del conflitto, sottraendosi dal proprio ruolo di Capogruppo e persistendo in un atteggiamento di incomprensibile immobilismo che rischia di compromettere non solo la tenuta di Carime sul territorio ma la complessiva capacità reddituale e competitiva dell’intero Gruppo. E’ estremamente preoccupante che Comindustria mostri di non comprendere la gravità di tale situazione.
Il Consiglio di Amministrazione di Comindustria non ha censurato gli sconsiderati comportamenti dei vertici di Banca Carime confermando, anzi, nella seduta dell’11 marzo scorso, la propria fiducia al Presidente ed Amministratore Delegato della controllata. L’arrogante attacco al Segretario Generale della FALCRI ed ai dirigenti aziendali della FABI vorrebbe vanificare lo sforzo di migliaia di lavoratori impegnati nella ricerca di un sistema di relazioni industriali degne di un Paese civile, ispirato alla valorizzazione delle migliori risorse per un sano ed equilibrato rilancio del settore. Per le Segreterie Nazionali di categoria la situazione in Banca Carime è divenuta ormai intollerabile e non ci sono più margini di mediazione.
Le mancate risposte di ABI e l’immobilismo di Comindustria hanno finito per determinare effetti che si stanno riversando sull’intero sistema di relazioni sindacali del settore ed hanno creato forti preoccupazioni tra tutti i lavoratori della categoria. Le Segreterie Nazionali dei bancari, pertanto, hanno deciso di attivare, sin da oggi, le procedure di legge per la proclamazione di uno sciopero nazionale della categoria. Inoltre, in occasione del prefissato incontro in ABI del 19 marzo per il prosieguo del negoziato sul CCNL, le Segreterie Nazionali porranno la pregiudiziale, ai fini della prosecuzione della trattativa nazionale, dell’immediato ritiro dei provvedimenti disposti dai vertici di Banca Carime e del conseguente avvio di un tavolo di confronto per l’analisi di tutte le irrisolte questioni contrattuali che hanno dato origine al lungo conflitto.
In assenza di positivo riscontro a tali irrinunciabili richieste, da parte di Carime e Banca Popolare Commercio ed Industria, le Segreterie Nazionali chiedono all’ABI di assumere conseguenti e chiare iniziative nei confronti dell’intero Gruppo Comindustria. Se le condizioni poste dal Sindacato non troveranno completo riscontro nei conseguenti atti di ABI e del Gruppo Comindustria, nella stessa giornata di martedì 19 marzo, si procederà all’immediato blocco delle trattative a livello nazionale e di Gruppo e alla attivazione di altre iniziative di lotta che coinvolgeranno l’intero settore del credito.
Roma, 14 marzo 2002 LE SEGRETERIE NAZIONALI FABI - FALCRI -





Messaggi
1. > Unicredit: Un vero e proprio scontro sindacale, 14 marzo 2005, 20:27
Francamente, caro Nino, non sempre ti capisco.
Condivido pienamente la tua battaglia per i diritti di una serie di lavoratori abbandonati pure dai sindacati/istituzione.
Ma da bancario comunista e militante della Falcri non posso che esprimere perplessita’ su questo tuo articolo.
Come fa un non addetto ai lavori a capirne il significato ?
Dunque, nel 2002, in piena bagarre sull’ aricolo 18, la Banca Carime non trova di meglio che licenziare la compagna Francesca Furfaro, dipendente della stessa banca e Segretario Generale della Falcri, la cui colpa, in sostanza, era aver criticato sulla stampa scelte organizzative della Carime.
In quel clima, Francesca ottiene la solidarieta’ di tutti i sindacati dei bancari e anche delle Confederazioni CGIL-CISL-UIL e, nel giro di qualche giorno, viene reintegrata.
Ora la Cgil dell’ Unicredit rinfaccia a Francesca quella solidarieta’ di allora perche’, se ho ben capito, la Falcri e’ l’ unico sindacato in Unicredit a difendere alcuni lavoratori "mobbizzati" che invece la Fisac/Cgil, alla quale pure alcuni di loro erano iscritti, ha abbandonato al loro destino.
D’accordo sputtanare la meschinita’ di certi pseudosindacalisti della Cgil, messi in difficolta’ dall’ iniziativa della Falcri a favore di lavoratori da loro "scaricati", che rinfacciano una solidarieta’ che era assolutamente dovuta e che non avrebbe potuto non esserci, nel clima della manifestazione romana di un milione di persone con Cofferati ( i giorni del licenziamento di Francesca erano quelli ).
Ma che senso ha ripubblicare tu quel vecchio comunicato, per giunta mozzato di alcune firme ?
I comunicati e gli articoli si fanno per farsi capire da tutti, non solo dagli "addetti ai lavori".
E comunque, per ulteriore chiarezza, la Falcri non e’ affatto, come avevi detto in un altro articolo, un sindacato "di destra", anzi.
La Falcri era a Genova nel 2001 a prendersi le manganellate e Francesca Furfaro, oltre ad essere iscritta a Rifondazione, e’ stata nella sua citta’, Cosenza, tra i piu’ attivi nella solidarieta’ coi compagni processati per il "Sud Ribelle".
Stai sicuramente facendo un ottimo lavoro nella realta’ napoletana, ma un po’ piu’ di precisione e di minore superficialita’ nelle cose che si scrivono non guasta mai.
Keoma