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Università. A Roma parte l’occupazione a Tor Vergata

Publie le martedì 28 ottobre 2008 par Open-Publishing

Università. A Roma parte l’occupazione a Tor Vergata

di Alessandro Ambrosin

Nonostante siano passate da poco le 23 all’interno dell’Ateneo di Tor Vergata l’attività continua a pieno ritmo. Da questo pomeriggio l’Assemblea Autorganizzata ha occupato la Facoltà di Lettere e Filosofia dopo un corteo che ha visto la partecipazione di oltre 3mila persone tra studenti e ricercatori. “Noi la crisi non la paghiamo” è la parola d’ordine che trova tutti d’accordo in questo vicenda che minaccia inesorabilmente la sopravvivenza della scuola pubblica e del diritto allo studio. Proprio come dice Michele, studente di Lettere ormai giunto all’ultimo anno: “Non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci e di accettare passivamente la riforma Gelmini e andremo avanti ad oltranza fino a quando la Legge 133 non sarà ritirata definitivamente”.

Mentre i docenti stanno per terminare le loro lezioni, un via vai di studenti si apprestano a trascorrere la notte nei sacchi a pelo, all’interno di questo campus universitario appena fuori l’area metropolitana della capitale che conta oltre 40mila iscritti. Continuano ad arrivare alla Facoltà di Lettere, ma non tutti appartengono a questo dipartimento. “Io sono di Fisica – dice Giulio – e per adesso ci troviamo qui, ma non è detto che se nei prossimi giorni la protesta salirà anche altri dipartimenti potrebbero essere occupati. Il corteo di oggi è stato un successo incredibile dove la partecipazione è stata sorprendente. Un dato indicativo che traduce il sentire collettivo di questa vicenda . Oggi anche gli studenti provenienti dalle scuole superiori hanno voluto partecipare con noi per esprimere il loro dissenso e questo fa capire esattamente quali proporzioni sta assumendo la protesta. ”

“L’occupazione – ribatte Marta di Lettere – assume per noi un’azione prevalentemente simbolica poiché durante il giorno le lezioni proseguiranno regolarmente in tutte le Facoltà senza nessun tipo di ostruzionismo.”

Al momento il Consiglio di Facoltà ha deciso di bloccare la didattica il prossimo 29 e 30 ottobre e il 14 novembre in seguito alle deliberazioni espresse dal medesimo organo universitario. Gli studenti ribadendo la gravità delle ultime dichiarazioni del senatore a vita Francesco Cossiga, hanno chiesto al CdF di pronunciarsi in merito.
Anche la maggior parte dei docenti dell’ateneo presenti quest’oggi si sono espressi favorevolmente in merito alla proposta di partire dal grave momento che sta attraversando l’università pubblica per confrontarsi apertamente con gli studenti nel tentativo di migliorare le problematiche relative alla didattica.

Tuttavia le ultime affermazioni del Governo rappresentano una costante minaccia per le occupazioni intraprese nei vari atenei italiani. “Impedire queste iniziative con la forza – dice Gino studente di ingegneria – sarebbe la chiara dimostrazione della debolezza di uno Stato che usa esclusivamente l’autoritarismo perchè incapace di affrontare democraticamente il dissenso e il confronto popolare.”
L’Assemblea Autorganizzata durante questa settimana, con il sostegno attivo della docenza, ha stabilito un calendario di iniziative coordinate che partiranno dalle varie facoltà per poi estendersi nei quartieri e nelle scuole limitrofe.

Domani 28 ottobre alla Facoltà di Lettere e Filosofia è prevista una ricca programmazione.

Dalle 20 “Usi delle diversità” con Piero Vereni, docente di antropologia culturale e Perché la letteratura” con Luca Bevilacqua, docente di letteratura francese. Alle 21 “L’Università che noi vogliamo” con Raul Mordenti, docente ordinario di critica letteraria, “Le altre lingue, le lingue degli altri” con Francesca Dragotto, docente di linguistica generale e alle 22 “Storia orale e memoria” con Sandro Portelli, docente di letteratura inglese, e “ Storia del territorio” con Marco Vendittelli, docente di Storia Medievale. A conclusione seguirà la proiezione del film “Fragole e sangue” un film di Stuart Hagmann che ripercorre le tappe dell’occupazione
Universitaria degli anni ‘70 in seguito alla decisione di cedere all’esercito alcuni terreni, sede di una scuola e di alcuni campi da gioco per i ragazzi della comunità nera. Un film che a distanza di quasi quant’anni torna ad essere di grande attualità.