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Università, anno accademico al via - Studenti in piazza a protestare

Publie le lunedì 2 febbraio 2009 par Open-Publishing
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Un ragazzo è entrato nell’aula magna e ha interrotto la cerimonia gettando una fialetta puzzolente

Alcune centinaia di studenti hanno manifestando stamattina a Torino contro l’inaugurazione dell’ anno accademico dell’Università. La protesta è partita con un corteo da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche: in testa c’era lo striscione "Niente da festeggiare niente da inaugurarè" firmato Assemblea no Gelmini e Onda anomala.

Gli studenti hanno percorso via Po, piazza Castello e la zona intorno al Rettorato nella speranza di trovare un varco per avvicinarsi più possibile all’inaugurazione ma l’imponente servizio d’ordine ha bloccato ogni tentativo.

I manifestanti hanno cercato di sfondare il blocco delle forze dell’ordine in due punti: in piazza Castello, all’angolo con via Verdi, e sempre in piazza Castello all’ingresso del Teatro Regio.

Gli studenti hanno poi tentato di entrare nella sede della Rai in via Verdi, a pochi metri dal rettorato. Sono riusciti a passare con lo striscione alla testa del corteo nell’atrio di ingresso della Rai, ma senza passare le porte a vetri e hanno infine desistito. In questo momento il corteo si sta muovendo per le vie del centro di Torino, nella zona di via Po.

Versol le 10,30 all’interno del Rettorato ha preso il via la cerimonia. Una cerimonia in tono minore presenti un numero ristretto di docenti e alcuni rappresentanti delle istituzioni locali. Tra le autorità il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio, il prefetto Paolo Padoin, il cardinale Severino Poletto e l’assessore regionale all’Università Andrea Bairati.

Uno studente dell’Onda è riuscito ad entrare nell’Aula Magna e a interrompere la cerimonia."Questa è una farsa - ha detto - puzza di marcio".
Al termine un altro del movimento ha aperto una fialetta puzzolente verso il palco dei relatori, tra i quali il rettore Ezio Pelizzetti. "Non è vero che è un’inaugurazione aperta alla cittadinanza - ha inoltre protestato lo studente - anzi è superblindata". Fin dal primo mattino,infatti, un imponente schieramento di polizia ha circondato il palazzo del Rettorato e interrotto la circolazione stradale in via Po, davanti al cancello d’ingresso.

La scelta di procedere all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Ateneo torinese è stata motivata dalla "convinzione che proprio in rapporto al difficile momento che l’università italiana attraversa e pur comprendendo le motivazioni di chi proponeva l’interruzione di una tradizione in tal senso, non fosse opportuno rinunciare ad un simile momento pubblico". Così il rettore dell’Ateneo torinese Ezio Pelizzetti, inaugurando l’Anno Accademico 2008-2009, ha spiegato le motivazioni della scelta del Senato Accademico.

Un’inaugurazione sobria, "nel segno della misura e dell’austeirty che si addice ad una contingenza di crisi generale del Paese", svolta nell’Aula Magna del Rettorato, senza toghe o altri simboli cerimoniali. Ma nonostante, questo, ha aggiunto il Rettore "è parso alla stragrande maggioranza dei membri del Senato Accademico dell’Università, che fosse più rilevante e di maggiore impatti sull’opinione pubblica una cerimonia di inaugurazione impostata secondo rigorosi criteri di austerità e nella quale fosse dato ampio risalto al malessere diffuso che percorre l’università italiana nel suo complesso, piuttosto che una mancata inaugurazione di cui sarebbe stata data probabilmente semplice notizia negli organi di informazione, che sarebbe passata inosservata ai più e che sicuramente non avrebbe dato luogo ad alcun utile e proficuo dibattito".

Al termine della manifestazione degli studenti che si è conclusa verso le 13 un ragazzo è stato denunciato dalla polizia per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, dopo essere stato individuato e fermato nei momenti di tensione.

(02 febbraio 2009)

http://torino.repubblica.it/dettaglio/Universita-anno-accademico-al-via-Studenti-in-piazza-a-protestare/1584370

Messaggi

  • Un folto gruppo di studenti dell’assemblea "No Gelmini" tentano di impedire l’ingresso alla cerimonia di inagurazione presso l’Ateneo, sfondando il blocco delle forze dell’ordine in piazza Castello.

    Foto al link :

    http://torino.repubblica.it/multimedia/home/4611484

    A seguire il comunicato dell’assemblea No Gelmini e dell’Onda Anomala di Torino :

    Onda Anomala di nuovo in piazza, l’occupazione del rettorato di giovedi scorso aveva preannunciato la giornata: quest’oggi gli studenti e le studentesse dell’Assemblea No Gelmini hanno tentato di bloccare l’inaugurazione dell’anno accademico, cerimonia a cui il rettore Pelizzetti non ha voluto rinunciare, contravvenendo ad una richiesta esplicita arrivata dall’Onda nei mesi di mobilitazione d’autunno. Lo scenario dentro il quale l’Onda si è trovata è stato quello della militarizzazione, della difesa del "fortino rettorato" per manu militari. All’uscita, in corteo, da Palazzo Nuovo, gli studenti hanno trovato davanti i loro occhi lo schieramento esorbitante di forze dell’ordine, mobilitate per impedire l’avvicinamento al luogo in cui si è tenuta la cerimonia. Una dimensione che non ha però per nulla intimorito gli studenti e le studentesse, tutti determinati nel porre l’attenzione sul non senso dell’inaugurazione, sulle responsabilità delle autorità accademiche.

    Inaugurazione fuoriluogo di fronte alla mannaia pendente sull’università pubblica, che già comincia a risentire dei primi "effetti Gelmini" sulla sua tenuta di sistema, con un buco in bilancio di 30 milioni di euro che svela la realtà ben poco virtuosa dell’università di Torino e con le prime ricadute in termini di disservizi per gli studenti (vedi caos per compilazione carico didattico). Responsabilità politica innanzitutto del rettore Pelizzetti, fanatico asservitore delle logiche istituzionali, incapace di prendere una posizione di contrapposizione ai provvedimenti governativi e desideroso di mantenere lo status quo espressione delle logiche aziendalistiche e baronali che governano i piani alti dell’università. I vertici accademici hanno palesato anche una volta la volontà di scaricare i costi dell’impasse universitario verso il basso, verso studenti e lavoratori, i quali però oggi hanno ribadito ancora una volta che non presteranno il fianco al crisi sistemica che sta attraversando anche il nostro paese.

    Non possiamo accontentarci dei palliativi enunciati dal rettore: la rinuncia all’indossamento degli ermellini e il tono "sommesso" dell’inaugurazione non posso essere una risposta all’altezza per l’Onda. E poi la difesa della cerimonia con il pretesto della democrazia: abbiamo visto qual’è stata la democrazia universitaria quest’oggi! l’esclusione degli studenti e delle studentesse e la polizia a guardia del rettorato! Un rituale accademico che non può che esser visto come svuotato del corpo vivo dell’università, di coloro che quotidianamente l’attraversano e la fanno vivere. Ancora una volta si è consumata quest’oggi la contrapposizione tra chi ha interesse a difendere i propri privilegi e chi non ha privilegi ma un futuro da immaginare e costruire.

    L’Onda Anomala torinese non può quindi che rivendicare l’azione di disturbo e contestazione di quest’oggi, messa in campo innanzitutto con la pratica prima dell’Onda, il blocco del centro cittadino, nell’imprevedibilità del suo percorso e nell’assedio ai margini del rettorato, con il fronteggiamento determinato di fronte alle forze dell’ordine, riuscendo a superarle in più di un’occasione, resistendo alle cariche, con l’entrata di un gruppo di studenti dentro l’aula cerimoniale, contestanto l’inaugurazione e mettendo il rettore di fronte alle proprie responsabilità eluse.

    In conclusione riteniamo doveroso e necessario andare a sottolineare la responsabilità del rettore Pelizzetti per quel che è successo stamattina: l’università ha risposto agli studenti con la polizia, escludendoli da una cerimonia alla quale sarebbero stati gli unici legittimati a parteciparvi. La mareggiata dell’Onda ha nuovamente attraversato la città di Torino, bloccandola e venendo duramente caricata in via Po dalla polizia. Circostanza nella quale è stato fermato e denunciato Benni, redattore di Radio BlackOut, verso il quale esprimiamo la nostra più viva solidarietà. L’Onda ha avuto la forza di ottenere la sua immediata liberazione, rimanendo in piazza.

    Dopo la giornata di quest’oggi, dopo l’autunno di occupazioni assemblee e cortei, l’Onda di Torino è quindi tornata in forza, riportando tutta la sua determinazione e vivacità in opposizione ad un’inaugurazione dell’anno accademico che abbiamo ragione di ritenere come assolutamente inopportuno.

    Il prossimo appuntamento dell’Onda sarà mercoledi 4 febbraio alle 17:30 a Palazzo Nuovo con l’Assemblea No Gelmini. Seguirà l’assemblea cittadina convocata dal collettivo Oltre verso la manifestazione torinese del 13 febbraio dei metalmeccanici. Momento di incontro, quest’ultimo, per il quale l’università ha negato l’apertura serale di Palazzo Nuovo: gli studenti e le studentesse dell’Onda sono per questo determinati a mantenere aperta la sede delle facoltà umaninistica.

    Se ci bloccate il futuro noi blocchiamo la città!

    Assemblea No Gelmini - Onda Anomala Torino

    http://www.uniriot.org/index.php?option=com_content&task=view&id=598&Itemid=100