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Università e scuole in piazza. L’Onda raggiunge anche l’Europa
Publie le sabato 15 novembre 2008 par Open-PublishingUniversità e scuole in piazza. L’Onda raggiunge anche l’Europa
A cura di Alessandro Cardulli e Tommaso Vaccaro
Roma – 17.40
La Sapienza comincia a ripopolarsi, quando tornano gli studenti del corteo che, sempre dalla Sapienza, erano partiti verso le 10 del mattino. E’ qui, infatti, che tra sabato e domenica verrà prodotto un documento sulla “contro-riforma Gelmini”. Un lavoro, questo, che nascerà a seguito di una due giorni intensa di dibattito e riflessione a cui prenderanno parte circa 4mila giovani delle università italiane e molti docenti e ricercatori.
Roma – 17.25
Si può già fare un primo bilancio delle iniziative che si sono svolte oggi in diverse città italiane, tenendo anche conto che tantissimi studenti sono arrivati a Roma da più parti delle Penisola. 2mila gli studenti delle Marche, un migliaio proveniente da Firenze, e circa 3mila da Napoli. E ancora, centinaia da Brescia (città natale del ministro Gelmini), Urbino, Pisa, Torino, Parma, Bologna, Andria e Venezia.
Fra le manifestazioni, si registrano 10mila universitari in corteo a Cagliari, 15mila a Palermo e 1500 studenti italiani e tedeschi a Bolzano hanno manifestato di fronte alla Libera Università al grido di: “Vergogna!”
A Milano, studenti e lavoratori si sono dati appuntamento in piazza Duomo, sfilando poi nei corridoi dell’ateneo con megafoni e fischietti. A Genova, gli studenti di Chimica, hanno portato in piazza De Ferrari, uno striscione con scritto “Fondi”, con una sorta di inchiostro simpatico che compare e scompare.
Roma – ore 17.03
La città torna lentamente e con difficoltà alla normalità. Ancora per strada il corteo degli studenti che si dirigono alla Sapienza. Ancora slogan, parole d’ordine, vignette che hanno caratterizzato questa nuova giornata di lotta del mondo della scuola e dell’università.
In rapida rassegna: L’onda ti travolgerà; Lo senti il terremoto? Sono i precari in moto; Governo di nani arriva lo tsunami; Gelmini, Brescia si vergogna di te; Renato, Renato, Renato, l’emendamento va’ ritirato; Siam capitani di ventura e non ne possiamo più, fannullone sarai tu (Brunetta ndr.); Berlusconi stai calmino, senza la ricerca avresti il parrucchino; Rilanciamo la scuola, tagliamo la Gelmini; Non faremo mai economia del nostro sapere; Facoltà di dissentire; Tremonti propone, Gelmini dispone.
Roma – ore 16.15
Piazza Montecitorio si è trasformato in un crocevia di chi arriva dalle stradine adiacenti, chi si dirige verso il palco di piazza Navona e chi riorganizza il corteo per tornare alla Sapienza, passando davanti al Colosseo. Intanto, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, danno vita a un sit-in sotto palazzo Madama. Uno striscione recita: “Protesta artisticamente incazzata”.
Praticamente, la gran parte del centro storico della Capitale risulta occupato dagli studenti, che si danno un nuovo appuntamento per lo sciopero generale dei lavoratori, convocato per il 12 dicembre dalla Cgil, contro la politica economica del governo. Nel frattempo, si concludono i comizi dei sindacalisti in piazza Navona. Il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, afferma: “Sono addolorato che oggi la Cisl non sia con noi, questo non è un fatto naturale. Sulla scuola abbiamo fatto una manifestazione unitaria, perciò non comprendo le ragioni dell’assenza della Confederazione di Bonanni”.
Come sempre avviene, il “toto-cifre”. Ci dice Gennaro Loffredo, responsabile del Dipartimento Scuola del Prc: “si tratta di una manifestazione imponente. Molto oltre i 100mila soltanto nel corteo dei lavoratori dell’università”. Gli studenti parlano di 500mila partecipanti al complesso delle manifestazioni romane.
Roma – ore 15
Gruppi sempre più numerosi di studenti affollano i vicoli del “centro istituzionale” capitolino, puntando a raggiungere piazza Montecitorio. A Piazza Colonna vengono accesi fumogeni tricolore. Palazzo Chigi è presidiato dalla polizia, mentre i ragazzi gridano: “Siamo tutti antifascisti!”
Dalle radio universitarie giungono notizie di manifestazioni in varie città europee, tra cui il sit-in davanti al consolato italiano a Siviglia, organizzato dal gruppo di studenti Erasmus ed il corteo ad Aarhus (in Danimarca). L’Onda annuncia dimostrazioni di protesta davanti alle ambasciate ed ai consolati di quasi tutte le principali città del vecchio Continente, fra cui: Berlino, Londra, Valencia, Parigi, Lisbona, Madrid, Copenaghen, Lione, Bruxelles, Barcellona.
Roma - ore 13.45
Il primo corteo che raggiunge piazza Navona alle ore 13 è quello dei lavoratori, cui partecipano esponenti del mondo politico quali Paolo Ferrero e Fausto Bertinotti (Prc-SE).Guglielmo Epifani, segretario confederale della Cgil, afferma che il ministro dell’Istruzione “scambia lucciole per lanterne”.
Epifani si riferisce all’intervista rilasciata dalla Gelmini, in cui il titolare del dicastero di Viale Trastevere, rivolgendosi agli studenti, lancia una sfida e una provocazione, affermando, come titola anche Repubblica : “Io non cedo”.
“Noi vogliamo la riforma – sottolinea Epifani – è lei che vuole solo tagli”.
Piazza Navona è occupata per intero dai manifestanti, mentre il corteo degli studenti arriva a piazza Venezia. Intanto la coda è partita da pochi minuti da piazza dei Cinquecento. A piazza Venezia arrivano anche gli universitari di Roma Tre. A via Cavour si erano riuniti un gran numero di giovani della facoltà di ingegneria della Sapienza, che si sono immessi nel corteo, simulando il movimento dell’onda, agitando bandierine azzurre e bianche.
Contrariamente a quanto era circolato fra i manifestanti, l’autorizzazione per un presidio a Palazzo Chigi e Montecitorio, non è pervenuta. Le strade di accesso sono presidiate da un imponente schieramento di polizia. Il corteo degli studenti si divide in tanti rivoli, occupando le strade nei pressi del Senato e della Camera.
Un gruppo prova ad avvicinarsi a piazza Montecitorio, gridando: “Canteremo! Suoneremo e cammineremo!”. Chi temeva un tentativo di sfondamento per via del Corso, verso Palazzo Chigi, è stato smentito.
Gli stessi studenti hanno formato un cordone, impedendo l’accesso a questa strada.
Roma - ore 12
E’ una nuova imponente manifestazione degli studenti, dei lavoratori dell’Università, della ricerca e della formazione. Le strade di Roma e non solo quelle dei percorsi previsti, sono stracolme di giovani che lanciano slogan per la difesa della scuola e dell’università pubblica. Sono arrivati nella Capitale già nella tarda serata, altri alle prime luci dell’alba. Treni e pullman da tutta Italia.
Migliaia di studenti hanno raggiunto La Sapienza, dove molti hanno anche passato la notte. Il corteo parte da piazzale Aldo Moro verso le 9.30 e solo poco dopo le 11 la più grande università italiana si svuota. Una massa ininterrotta di giovani copre tutte le strade che portano alla stazioni Termini, dove si incontrano con i colleghi delle altre Università romane. Intanto, da piazza Bocca della Verità prende il via il corteo dei lavoratori della conoscenza, con le bandiere dei due sindacati promotori dello sciopero: Cgil e Uil. Questo lungo serpentone umano è aperto dallo striscione: “Insieme per il futuro del Paese”.
Partono anche gli universitari di Roma Tre da piazzale Ostiense e quelli di Tor Vergata dalla stazione della metro Anagnina, mentre gli studenti medi si vanno concentrando tra piazza della Repubblica e piazza dei Cinquecento.
Tutti i cortei si avviano verso piazza Navona. Gli studenti, come avevano già annunciato, prenderanno le strade che li portano a Montecitorio, meta per la quale pare abbiano ottenuto l’autorizzazione della questura.
Giungono anche notizie di manifestazioni e cortei in tutta Italia e persino all’estero. Gli slogan urlati e scritti su cartelli e striscioni “privilegiano” Berlusconi e i ministri Gelmini e Brunetta.