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Unscarred, Berlusconi Appears in Public / Berlusconi senza cicatrici: miracolo a

Publie le sabato 9 gennaio 2010 par Open-Publishing

A screen shot of Italian Prime Minister Silvio Berlusconi from the Web site of the Italian newspaper Corriere della Sera.Corriere della Sera A screen shot of Italian Prime Minister Silvio Berlusconi from the Web site of the Italian newspaper Corriere della Sera.

Less than four weeks after he was struck in the face following a rally in Milan, Italian Prime Minister Silvio Berlusconi appeared for the first time without bandages on Wednesday, during a shopping trip in France.
Silvio Berlusconi after the attack on Dec. 13 in Milan.RAI TG3, via APTN/Associated Press Silvio Berlusconi after the attack on Dec. 13 in Milan.

Mr. Berlusconi’s face was apparently unmarked, despite having suffered a broken nose, fractured teeth and a split lip last month when a man with a history of mental illness hit him with a small replica of Milan’s cathedral.

The 73-year-old politician and businessman admitted five years ago that he had undergone plastic surgery to make himself look more youthful. At the time, an Italian newspaper, Il Foglio, wrote that as a result of the surgery the prime minister looked “half-way between Boris Karloff and a baby.”

On Thursday, the Italian newspaper Corriere della Sera published an article and a slide show on Mr. Berlusconi’s outing in the French town of Saint-Paul-de-Vence.

Despite having been attacked with a statue in Milan, Mr. Berlusconi seems to bear no grudge against the art world. Corriere della Sera reported that while shopping with his daughter Marina, he bought some “sensual” bronze nudes and a lithograph of President Barack Obama as Superman, spending “tens of thousands of euros,” at an art gallery.

http://thelede.blogs.nytimes.com/2010/01/07/unscarred-...


Berlusconi senza bende e cicatrici, un miracolo italiano

Rieccolo, finalmente risanato nel volto. Fotografato, per la prima volta, senza bende. E forse sarà un miracolo, questo sì un miracolo italiano, o solo il frutto di una convalescenza ben condotta, di fatto il Cavaliere ormai privo di cerotti sul naso e sulla guancia non mostra più sulla sua pelle i segni della violenza subìta. Passeggia, sorridente, senza lividi nè croste, lungo i viottoli di Mougins, nel sud-est della Francia, prima di rientrare ieri sera in patria. Il Cavaliere mostra contento ai fotografi la sua faccia – ridiventata com’era prima del lancio del Tartaglia e priva anche di arrossamenti e di gonfiori – per dire che, ancora una volta, il «furore ideologico» non ha raggiunto il suo scopo. Quello di distruggere il Nemico, cioè Lui. Insomma il corpo di nuovo intatto del Re di Arcore deve valere, agli occhi dei suoi sostenitori e dei suoi avversari, come la grande riprova che «l’amore vince su ogni cosa» – perfino sugli oggetti contundenti che s’abbattono sul fisico presidenziale facendolo sanguinare – e che l’odio non riuscirà mai a sfigurare colui che si propone di «fare il bene dell’Italia». Gli scatti francesi celebrano la simbolica immortalità, l’invincibilità, del Cavaliere. Così come le foto del suo viso insanguinato a Milano sono state il monumento all’umanizzazione del corpo di Silvio. Che subì il colpo ma immediatamente dopo espose le sue carni doloranti al proprio pubblico e alle telecamere che fecero della sua sofferenza un’icona politica. Destinata a entrare nell’iconografia italiana e nella mitologia berlusconiana, e a fungere – nella strategia del premier – da arma di persuasione di massa contro la demonizzazione politica ad personam.

E così, adesso, Silvio ha di nuovo la sua faccia. Anzi ne avrà due, in campagna elettorale. Quella di carne e priva ormai dei segni del dolore – del resto già giorni fa alcuni esponenti del Pdl in visita ad Arcore lo hanno trovato «senza alcuna fasciatura e senza alcun segno dell’aggressione subita» – e quella di carta, insanguinata e atterrita, che già campeggia in qualche poster del centro-destra e s’affaccerà qua e là nelle regioni in cui si vota a marzo. Ora si tratta di vedere però che fine faranno i cerotti, anche quello più piccolo usato per il naso, che al Cavaliere non servono più. Serviranno a tappare la bocca al Partito dell’Odio ma anche a suturare le ferite del Partito dell’Amore in cui Fini non adora sufficientemente il Cavaliere? di Mario Ajello
Il Messaggero