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– USA-Europa: il fumo e l’arrosto -
a cura di Paolo De Gregorio – 31 gennaio 2007
Bush ordina ai maggiori paesi europei: “meno affari con l’Iran”. In particolare si rivolge a Italia, Germania, Francia, Spagna, Austria, Olanda, Svezia, accusando la UE di affari illeciti con l’Iran, con la solita balla del terrorismo e con prove taroccate per 30 compagnie iraniane coinvolte (secondo gli Usa).
Il fitto interscambio, reciprocamente vantaggioso, tra Europa e Medio Oriente, fa saltare i nervi ai nostri cari alleati che dietro il fumo della “minaccia iraniana” (che forse tra 10 anni avrà missili e bombe atomiche), si rodono per l’appetitoso arrosto di una integrazione economica che sta avvenendo tra Europa e Medio Oriente, da cui gli Usa sono esclusi, che sta facendo dell’Europa un partner privilegiato, affidabile, con una moneta forte e in “progress” che può sostituire la politica guerrafondaia e predatoria degli Usa, con una politica di PACE e di reciproco interesse.
Mai come in questo caso è evidente che gli interessi dell’Europa e quelli degli Usa confliggono in modo stridente, e la UE, se fosse sganciata dall’Atlantismo e dalla Nato, potrebbe ottenere una pacificazione di quell’area con la fine di ogni interventismo armato, con la diplomazia e la integrazione economica.
A conforto di questa possibile evoluzione in quell’area, vi è la posizione favorevole di poli del peso di Russia, Cina, India, che vedrebbero con enorme favore un mondo arabo pacificato, liberato dalle ingerenze Usa, e con grandi progetti di portare petrolio e gas naturale (attraverso oleodotti e gasdotti) alle emergenti economie di Cina e India.
Anche perché, se si esclude Israele, che è solo il braccio armato degli Usa, l’America non ha amici in quella parte del mondo, e dove fanno finta di esserlo, tipo l’Arabia Saudita, sono in realtà un protettorato in cui si fa quello che vogliono gli americani, dove le basi militari Usa sembrano più minacciare che proteggere.
Immaginate il sospiro di sollievo che si leverebbe da tutto il territorio che va dalla Russia all’Asia se scomparissero per sempre le guerre e le basi militari che le consentono, e si lasciasse quei territori con le proprie tradizioni e con la facoltà di poter vendere il petrolio a chi desiderano e con la moneta che vogliono.
Sarebbe praticamente il libero mercato, a cui è ostile proprio quella nazione che a parole lo esalta, ma in realtà lavora per il monopolio con i dollari in una mano e il fucile nell’altra.
Il futuro dell’Italia e dell’Europa guarda ad Est, essi sono i nostri vicini, da essi riceviamo l’energia che ci serve, e a noi piace la PACE e ci fa schifo uno stato che vuole l’egemonia sul mondo.
Se gli Usa proprio non possono fare a meno della guerra, la dichiarino al Canada, che come gli americani ha rubato la terra ai legittimi proprietari indiani, prendendosi cura di sterminarli. Fra predoni colonialisti che si ammazzino pure!
Paolo De Gregorio