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VIA DALL’ IRAK, SUBITO !

Publie le domenica 7 maggio 2006 par Open-Publishing

Ancora morti a Nassirya.

Questa volta non è toccato agli Irakeni. uccisi ogni giorno nei bombardamenti e nei rastrellamenti, o a quelli giustiziati dagli squadroni della morte. Tutte vittime senza volto e senza nome, e quindi inesistenti per una opinione pubblica occidentale sempre più distratta.

Questa volta è toccato ai militari italiani, di nuovo.
I primi responsabili delle morti in Irak,
di quelli che cadono sotto i colpi degli occupanti
e di quelli che cadono sotto i colpi della Resistenza,
sono i governi
che hanno deciso di mandare migliaia di soldati
ad ammazzare e a farsi ammazzare in terra irakena
in nome del petrolio
e della superiorità "democratica" della civiltà occidentale.

In Italia la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica,
nonostante la propaganda guerrafondaia,
continua a volere la fine della partecipazione italiana
all’occupazione dell’Irak.

Vale la pena di morire, e di ammazzare,
per difendere gli interessi dell’ENI a Nassirya,
o lo status di potenza in Afghanistan,
nei Balcani, ecc. ?

Crediamo di no, e continueremo a ribadirlo.
Anche il 2 giugno,
e il giorno in cui il Parlamento Italiano
dovrà decidere se rifinanziare le missioni militari italiane all’estero.

O.D.G. - approvato il 4 maggio 2006 - dal Comitato Politico Federale PRC - Bologna -