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VIA I MARINES DA RIMINI! : manifestazione a rimini-incontro a ravenna

Publie le sabato 5 marzo 2005 par Open-Publishing

E’ inaccettabile la trasformazione dell’aereoporto civile di Rimini in
"scalo tecnico" per le truppe USA dirette nel Golfo, e in Irak in
particolare. La società che gestisce l’aereoporto, l’AERADRIA, ha stipulato
un accordo con la compagnia americana World Airwais valevole fino al 31
gennaio 2006 che prevede 80 voli al mese. Nel contratto si parla di "War
risk coverage", copertura dei rischi di guerra, che prevede la
trasformazione di Rimini in una città blindata, con la statale 16 e gli
alberghi per le truppe USA che diventeranno "zone rosse" oltre al blocco
degli aerei civili all’arrivo e partenza dei voli americani.
Non conosciamo le ragioni per cui l’assemblea del movimento pacifista e
antimperialista a Rimini di venerdì scorso sia stata annullata, ma quelle
ragioni per opporsi alle scelte di guerra rimangono tutte in piedi. Non
siamo disposti a trattarle come merce di scabio per fini elettoralistici!
Per questo rilanciamo la necessità di una mobilitazione davanti ai cancelli
della base.

La "grande collaborazione con gli USA" da parte del governo italiano viene
ancora una volta scaricata così sui lavoratori e sulle popolazioni che
vivono attorno alle "basi della morte" USA-NATO, a conferma che le scelte
di guerra vengono fatte a dispetto della sovranità popolare, contro l’art.
11 della Costituzione che ripudia la guerra, frutto di una politica
scellerata di questo governo che ha trasformato il nostro territorio
nazionale in una gigantesca portaerei e deposito di 90 ordigni nucleari
nelle basi della morte di Aviano e Ghedi al servizio della "guerra
infinita" a guida USA.

Ma anche le amministrazioni di centrosinistra sostengono e condividono
l’ideologia bellica, basti pensare alla composizione della stessa società
che gestisce l’aereoporto di Rimini, l’Aeradria, composta al 90% dagli Enti
Locali e dalla Provincia, governati dal centrosinistra, e dalla
Confcommercio.

La società sostiene che questa scelta porterà soldi: certamente non ne
saranno beneficiati i lavoratori e la popolazione che quelle scelte
pagheranno in termini di limitazione della libertà nelle "zone rosse",
popolazioni e città divenute "obiettivi sensibili", senza contare che la
presenza delle Basi della Morte già produce inquinamento radioattivo,
ambientale, idrogeologico (carburanti nelle falde e mare come discarica di
bombe), acustico ed elettromagnetico.

La mobilitazione con azioni dirette delle popolazioni delle città
militarizzate è sempre più decisiva per opporsi alle scelte di guerra dei
governi ed è ora che si aprano anche vere e proprie vertenze locali e
nazionali, usando anche lo strumento referendario per fare chiudere le
"basi della morte".

I convegni di Taranto del 20 novembre scorso e quello di Pisa del 14
dicembre hanno dato slancio alla costruzione di una rete delle città
militarizzate Nato/Usa con i comitati delle popolazioni locali. Questo
lavoro è da radicare sempre più nel territorio. Per questo vorremmo
discutere con gli organismi e realtà impegnati nella lotta contro la guerra
a livello regionale per organizzare al più presto una manifestazione
davanti le Basi della morte.

LA PRESENZA MILITARE NATO-USA E’ UNA MINACCIA PER LA SICUREZZA DELLE
POPOLAZIONI

PROPONIAMO UN INCONTRO A RAVENNA VENERDI’ 4 MARZO ALLE ORE 21 NELLA SEDE SLAI COBAS DI VIA PUNTA STILO, 15 PER RILANCIARE LA LOTTA A LIVELLO
REGIONALE ATTORNO LE BASI, PER UNA RETE DELLE CITTA’ MILITARIZZATE, PER UNA VERTENZA NAZIONALE E UN REFERENDUM POPOLARE

Contro l’occupazione militare in Irak, per il ritiro dei soldati italiani
Soldi per il lavoro, per i servizi sociali, per scuole e sanità, non per la
guerra!
Sciopero generale contro la guerra!

COSTRUIAMO DAL BASSO LA GRANDE MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA DEL 19 MARZO A ROMA!

SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE- RAVENNA
tel. 339-8911853
e mail: cobasravenna@libero.it