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VIGEVANO 10 FEBBRAIO : "IL GIORNO DELLA MEMORIA TRA STORIA ED ATTUALITA’"

Publie le lunedì 6 febbraio 2006 par Open-Publishing

Incontro pubblico "per non dimenticare" promosso dal Punto Rosso di Vigevano
e dalla libreria "Il convivio" . Sarà presentato il libro sui deportati
pavesi

"Per non dimenticare: il Giorno della memoria tra storia ed attualità" è il
tema dell’incontro pubblico promosso per venerdì 10 febbraio 2006 con inizio
alle ore 21 presso la libreria "Il convivio" di corso Garibaldi 23 a
Vigevano (Pavia) dalla sezione cittadina dell’associazione culturale Punto
Rosso e dalla libreria "Il convivio".

Nel corso della serata sarà presentato il libro "Dizionario biografico della
deportazione pavese" curato dagli storici vigevanesi Maria Antonietta
Arrigoni e Marco Savini per le edizioni Unicopli di Milano ed edito nel
2005.

Oltre agli autori, all’incontro interverrà anche Salvatore Talia del Punto
Rosso di Vigevano.

Furono circa 40 mila gli italiani deportati nei lager nazisti, tra l’8
settembre 1943 ed il 25 aprile del 1945. La loro vicenda che ha,
all’origine, quel crudele "strappo" rappresentato dal viaggio per ignota
destinazione, è stata narrata da molti sopravvissuti, con testimonianze di
straordinario valore e significato.

Quel che mancava, tuttavia, è uno
sguardo d’insieme che, nelle varie realtà locali, accomuni le storie di
tutti e le rifletta all’interno di quel più ampio disegno di repressione,
deportazione e stermino che caratterizzò la politica delle forze
nazifasciste nei venti mesi che precedettero la Liberazione. A svolgere
questo lavoro ci hanno pensato gli storici vigevanesi.

"Il libro - spiegano gli autori - si propone di portare un contributo in
questo senso, ricostruendo le schede biografiche di più di 300 deportati
della e dalla provincia di Pavia e segnalandone, per ognuno, tutte le fonti
disponibili, sia archivistiche che bibliografiche".

Ogni voce del Dizionario, corrispondente ad un singolo deportato, può essere
letta come una microstoria esemplare e costituire un punto di partenza per
riflessioni sui più diversi aspetti della deportazione, sia politica che
razziale, situandola all’interno di una rete di rimandi e di legami tra
problemi di carattere più generale e di carattere locale, storia e memoria,
oblio e dovere del ricordo.

"Nel quadro di una drammatica sorte collettiva - sottolineano Arrigoni e
Savini - si riannodano così, in un fitto intreccio di esperienze
individuali, i molti fili di vite "sommerse" e in parte, secondo lo stesso
progetto nazista, destinate ad essere sconosciute".

Un racconto a più voci in cui, concludono i due autori, "anche la voce
spezzata può dar senso a una storia "di tutti", ricca di valori morali, che,
proprio perché è storia di gente normale (resistenti ed ebrei, giovani e
anziani, donne e bambini), può ancora dimostrarsi viva e vitale, con le sue
scelte, i suoi drammi, le sue passioni, ma, soprattutto, con i suoi
interrogativi sulle radici individuali e collettive del razzismo e
dell’antisemitismo, del conformismo e della xenofobia, dell’ossequio passivo
e amorale alle gerarchie".