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VITICOLTURA E OLIVICULTURA: RIPARTIRE DAL LAVORO. ORGANIZZARE IL MOVIMENTO CONTADINO

Publie le venerdì 22 ottobre 2004 par Open-Publishing

il foro contadino altragricoltura nel critical wine a Roma - csoa forte
prenestino

comunicato stampa

(info: Tzegga 3333436491 ­ www.altragricoltura.org)

Il Foro Contadino Altragricoltura, aderente al movimento di Via
Campesina ed alla C.P.E. (Confédération Paysanne Europeénne), partecipa
a Roma nel C.S.O.A. Forte Prenestino, alla tre giorni del Critical
Wine-Terra e libertà. Oltre al FCA, altre saranno le presenze del
movimento internazionale di Via Campesina fra cui quella di Delvek
Mateus del Movimento Sem Terra del Brasile e di Joao Vieira della CNA
portoghese.

Quest’appuntamento viene in un momento delicato per l’agricoltura
italiana esposta agli effetti negativi voluti dalla Riforma Fishler, ai
rischi delle scelte che si stanno annunciando in sede comunitaria e da
parte del governo nazionale sulla liberalizzazione degli ogm ed alla
ripresa delle trattative in sede WTO.

A questa fase, i contadini italiani pagheranno nuovi e pesanti costi;
già ora registriamo il dato della espulsione di 700.000 addetti in
agricoltura dalle nostre campagne, le nuove misure di riforma della PAC
(Politica Agricola Comune) accelereranno la crisi per centinaia di
migliaia di famiglie rurali.

La produzione del vino e dell’olio, patrimonio storico della nostra
agricoltura, che hanno segnato profondamente le relazioni sociali,
l’assetto ambientale del territorio, le matrici culturali, le condizioni
di reddito per tanta parte dei cittadini italiani, vivono tutti i rischi
dell’omologazione dell’agricoltura italiana alla globalizzazione
neoliberista. Industrializzazione, marginalità della funzione produttiva
rispetto a quelle della trasformazione e della commercializzazione,
creazione di due mercati di prezzi per i consumatori (quello della
sicurezza dei prodotti a prezzi sempre più inaccessibili e di prodotti
da hard discount senza garanzie) sono alcune delle dinamiche che
penalizzano la produzione contadina e, con essa, tutti i cittadini. Il
FCA sta lavorando a riorganizzare il movimento contadino italiano con
l’obiettivo di resistere alla crisi e creare le condizioni un’altra
agricoltura dalla funzione sociale, con al centro il lavoro e la tutela
del territorio.

Lo spazio di Critical wine ­ Terra e Libertà è, per noi, occasione di
confronto e costruzione di alleanze fra contadini e cittadini, movimenti
sociali; spazio di partecipazione comune con altri impegnati, come noi,
nella comune ricerca di pratiche, proposte ed obiettivi per
un’agricoltura sottratta dalla sola logica della competizione sul
mercato. Particolarmente feconda e stimolante, del resto, è stata fin
qui la relazione con la straordinaria esperienza di Luigi Veronelli e
dei suoi collaboratori, con i centri sociali coinvolti nelle diverse
iniziative ed, ora, con quelle dei Centri Sociali romani con cui ci lega
un comune sforzo di ricerca.

Contribuiremo, oltre che partecipando ai diversi momenti comuni, con un
nostro spazio espositivo e con due iniziative:

 il lancio della campagna Terra Solidale ( campagna etica
permanente per la Sovranità Alimentare) che usa la vendita di prodotti
contadini (vino, olio e formaggi) per finanziare azioni di solidarietà
con chi lavora la terra; questa prima realizzerà, in particolare il
sostegno: al Soccorso Contadino (struttura di difesa dei diritti negati
nelle campagne italiane), ai contadini palestinesi della zona occupata
delle South Hebron Hills e alla cooperativa contadina Eughenia che, dopo
lo sfratto subito, si sta rilanciando;
 l’organizzazione dell’incontro nazionale di Domenica mattina
dal titolo “Olivicoltura e viticoltura: ripartire dal lavoro, costruire
il movimento contadino” in cui daremo vita alla rete nazionale contadina
su vino e olio ed all’agenda delle mobilitazioni e iniziative nei
prossimi mesi; fra le altre adesioni all’event, particolarmente
significative sono quella del Comune di Né, protagonista, insieme ai
contadini del territorio, di una battaglia contro il decreto Alemanno
che impone ai contadini olivicoltori le regole dell’agroindustria
favorendone gli interessi lobbysti e dei promotori a Monopoli, con Luigi
Veronelli, di una forte azione di blocco di navi che trasportavano olio
dall’estero destinato, dopo essere trasformato, a essere venduto come
olio italiano.