Home > VITTIME DEL CONFLITTO RIFIUTIAMO LA GUERRA, RIFIUTIAMO LO SCONTRO DI CIVILTA’

VITTIME DEL CONFLITTO RIFIUTIAMO LA GUERRA, RIFIUTIAMO LO SCONTRO DI CIVILTA’

Publie le mercoledì 16 agosto 2006 par Open-Publishing

Siamo sgomenti per l’uccisione di Angelo Frammartino, giovane volontario
italiano, che si trovava a Gerusalemme per partecipare ad un campo di lavoro
organizzato da Arci e Cgil con i bambini ed i ragazzi palestinesi del centro
giovanile Burj al-Laq Laq, situato in una zona della città vecchia. Ci uniamo al
dolore della sua famiglia, degli amici che erano con lui in Palestina, degli
organizzatori del progetto in cui Angelo era coinvolto.

Nel nostro lavoro vediamo ogni giorno crescere la disperazione, la rabbia, la
frustrazione nella popolazione palestinese, ora doppiamente vittima
dell’escalation di violenza in questa parte del mondo. In Libano, la guerra di
Israele ha provocato finora oltre mille vittime civili, un milione di sfollati,
la distruzione delle infrastrutture civili. In Israele, sono morte oltre cento
persone, e gli sfollati sono centinaia di migliaia. Inoltre, questo conflitto ha
di fatto cancellato dai media e dall’agenda politica internazionale la
Palestina, dove quotidianamente si continua ad assistere a distruzioni e morti.

In questa spirale di morte e distruzione, l’ingiustizia viene troppo spesso
mascherata dietro alla retorica dello scontro di civiltà.

La polizia israeliana ha definito l’uccisione di Angelo un attacco terroristico.

Noi diciamo invece, che Angelo è un’altra vittima di questa logica di
ingiustizia ed oppressione che da troppo tempo hanno sostituito la ricerca del
dialogo e la costruzione della convivenza.

Chiediamo con forza che le autorità israeliane facciano luce su quanto accaduto
e che si astengano da strumentalizzazioni politiche di questo tragico episodio.

Angelo era venuto per partecipare ad attività di solidarietà con la popolazione
palestinese, per costruire ponti, e non scontri, tra le civiltà. Questo tragico
evento dimostra che oggi più che mai, è importante continuare con il nostro
lavoro di cooperazione, aiuto umanitario ed attività per la difesa dei diritti
umani, la promozione dei valori della giustizia, della convivenza e della pace.
E continueremo a farlo, contro la logica della guerra e dello scontro di
civiltà.

Anche per Angelo.

Gli operatori e i volontari di ICS a Gerusalemme