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VITTORIA NO GLOBAL NELL’OPEN SOURCE

Publie le sabato 5 marzo 2005 par Open-Publishing

Nella lotta contro le multinazionali segnalo questo brano di Iacopo Fo, da Cacao

L’informatizzazione, in stile open source, sta diventando sempre più parte integrante della lotta alla povertà. Lo dimostrano alcuni paesi dell’America Latina, che da anni hanno lanciato una vera e propria corsa al software libero, dando una lezione al mondo in materia di proprietà intellettuale...

Il software open source è creato, copiato e costantemente migliorato da programmatori e utenti volontari. A differenza di quanto succede con il software proprietario, come quello di Microsoft, l’utente puo’ vedere e modificare il codice-sorgente (è questo il significato letterale dell’espressione "Open Source"). Il software non proprietario può essere copiato e ridistribuito senza che ciò costituisca un atto di "pirateria".

In Argentina, l’open source, che è gratuito, sta aiutando molti a superare il crack finanziario. Uno studio su 115 compagnie, condotto nel 2004, ha rivelato che il 42% delle aziende gestisce la propria amministrazione tramite software liberi GNU-Linux. Un altro 4% lo sta sperimentando. In Venezuela è stato approvato un decreto di legge che stabilisce, nell’arco dei prossimi 24 mesi, che l’intera amministrazione pubblica utilizzi software open source.

Si potranno così risparmiare 7,2 milioni di dollari l’anno in licenze e far piazza pulita del software pirata. Stessa cosa in Perù: si possono utilizzare programmi con licenza solo quando non esiste la versione gratuita equivalente. Deve essere comunque rilasciato il codice sorgente del programma che permetterà di fare
correzioni, migliorie, adattandolo meglio allo scopo.

In Brasile, da due anni il governo Lula ha lanciato una campagna di informatizzazione su larga scala. Circa l’80% dell’amministrazione pubblica utilizza programmi linux, è stato varato un piano di aiuti per permettere a un milione di famiglie di acquistare computer sempre con sistema operativo linux e sono aperti oltre mille internet point nei villaggi rurali. Troppi, a detta del governo, 34 milioni di dollari l’anno per le licenze dei sistemi operativi Microsoft.

Il Brasile rappresentava il terzo acquirente mondiale di licenze. Hanno inoltre deciso di fare un passo in più, adattando il sistema open source, che racchiude una filosofia, all’intero settore delle conoscenze scientifiche e dei brevetti farmaceutici. E in Italia? qualcosa si sta movendo.

A Firenze è stata approvata una mozione presentata da alcuni componenti del Consiglio
comunale per introdurre il software libero nell’amministrazione pubblica. Poi Lodi, Pescara, se ne parla a Roma, Torino e Prato.

Persino Stanca ha promosso uno studio
sull’Open Source, spendiamo 263 milioni di euro l’anno per l’acquisto di software proprietario. Anche la Cina ha deciso di usare Linux per i suoi computer pubblici, si dice per paura che i programmi Microsoft possano incorporare sistemi di spionaggio della CIA.

Per la cronaca, CIA, FBI e NASA utilizzano piattaforme operative open source.