Home > VOTO ALL’ESTERO: IL DEPUTATO CARLI RILANCIA PER UN DIBATTITO ANCHE IN AUSTRALIA

VOTO ALL’ESTERO: IL DEPUTATO CARLI RILANCIA PER UN DIBATTITO ANCHE IN AUSTRALIA

Publie le lunedì 5 novembre 2007 par Open-Publishing

Italiani nel mondo
RICCI (FIEI) PROPONE UN CONVEGNO SUL VOTO ALL’ESTERO E SUL VOTO AGLI IMMIGRATI E DA MELBOURNE IL DEPUTATO CARLI (LABOUR) SOTTOSCRIVE E RILANCIA PER UN DIBATTITO ANCHE IN AUSTRALIA

MELBOURNE\ aise\ - Di fronte a "le grandi manovre per eliminare il voto all’estero o, meglio, la compagine di rappresentanza degli italiani all’estero", che "si sono rapidamente intensificate in contemporanea con le proposte di legge di ridimensionamento del numero dei parlamentari e con la proposta di trasformazione del Senato, in Senato delle Regioni", il segretario generale della Fiei, Rodolfo Ricci, aveva nei giorni scorsi invitato le forze politiche e sociali dell’emigrazione "a trovare un comune momento di impegno e discussione pubblica", magari "promuovendo in un apposito convegno le ragioni della riconferma della rappresentanza dell’emigrazione e del varo di un provvedimento per il diritto di voto degli immigrati in Italia".

Oggi, dall’altra parte del globo c’è chi apprezza e rilancia. Si tratta del parlamentare labour italoaustraliano dello Stato del Victoria, Carlo Carli, che, dopo aver letto l’intervento di Ricci su "Il Globo" di oggi sottoscrive la sua proposta e incoraggia "un profondo dibattito dall’Australia a proposito dei nostri diritti democratici e le nostre aspettative sul voto all’estero". Carli si riferisce in particolare al legame tra voto all’estero e "bisogno di estendere il diritto di voto agli immigrati in Italia".

Un legame peraltro legittimato da Ricci, che nel suo intervento aveva auspicato "un’azione coerente ed una risposta articolata fondata su principi difficilmente contrastabili: il diritto conseguito dagli italiani emigrati ad una partecipazione diretta alla vita politica nazionale non può essere messo in discussione, come deve essere al più presto riconosciuto il diritto al voto attivo e passivo per gli immigrati residenti sul nostro territorio nazionale. In entrambi i casi", aveva affermato il segretario generale della Fiei, "si tratta di diritti imposti dalle dinamiche e dalle opportunità dei processi di globalizzazione rispetto ai quali uno Stato moderno non può derogare".

Ebbene, oggi il deputato di Brunswick (Melbourne), ritenendo l’articolo di Ricci "molto penetrante", spiega: "ho sempre avuto un problema con il voto all’estero. Non potrò mai completamente essere d’accordo sul fatto che il governo nazionale, che è basato su un confine fisso ed un territorio definito, possa essere collegato alla idea di estendere la rappresentanza politica alla popolazione che vive al di là di quel territorio". Ciò nonostante, prosegue, "Ricci pone un argomento interessante" sostenendo che "il diritto di voto degli italiani all’estero debba essere collegato con l’estensione al diritto di voto degli immigrati residenti in Italia".

Carli è convinto che "dare una voce politica agli immigrati, riconoscendo il diritto di voto, sia una risposta necessaria al fenomeno delle migrazioni di massa. Le migrazioni di massa e la globalizzazione hanno visto un grande movimento di persone. Persone che spesso sono cittadini di Paesi dove non risiedono, oppure risiedono in Paesi dove non sono cittadini, o altresì hanno due o più cittadinanze. Come la gente mantenga diritti politici in questo tipo di situazioni è tutto da discutere".

"Ricci", prosegue il parlamentare australiano, "propone un convegno per discutere le ragioni della riconferma della rappresentanza dell’emigrazione e del varo del provvedimento per il diritto di voto degli immigrati in Italia. Io sottoscrivo questa iniziativa e propongo che serve un profondo dibattito dall’Australia a proposito dei nostri diritti democratici e le nostre aspettative sul voto all’estero".

"In particolar modo", conclude Carli, "apprezzerei se il dibattito sul voto all’estero degli italiani giocasse un ruolo nel riconoscimento dei diritti civili e politici degli immigrati in Italia". (aise)

http://www.agenziaaise.it/gestioned...