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Veltroni: la metamorfosi

Publie le giovedì 21 febbraio 2008 par Open-Publishing
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Walter Veltroni, negli anni ’70, è stato segretario della FGCI di Roma: è impressionante dare anche soltanto una scorsa al "Veltronipensiero" di quegli anni, paragonato con quello odierno.

Walter Veltroni, a soli 15 anni, nel 1970, si iscrive alla FGCI, l’organizzazione giovanile del Partito comunista italiano. Nel 1973, appena diplomato, è già funzionario a tempo pieno della Federazione giovanile romana, di cui viene eletto poco dopo segretario.
In tale veste ha spesso occasione di scrivere su "Roma giovani", mensile della FGCI romana.
Ed è impressionante dare anche soltanto una scorsa al "Veltronipensiero" di quegli anni, paragonato con quello odierno.

Ad esempio, nell’articolo "I giovani, la libertà, il socialismo" , del 1975, dopo citazioni di Gramsci, Lenin e dei comunisti vietnamiti, Veltroni scrive che occorre "porsi concretamente oggi il problema di elevare ad un livello piu’ alto la ribellione dei giovani dando ad essa la luce della coscienza politica e della necessità
storica del socialismo".

E ancora, a proposito di Lenin:
"Si esalta nell’originale elaborazione italiana l’affermazione di Lenin secondo la quale la democrazia e il socialismo si saldano fortemente e la rivoluzione democratica apre la strada a quella socialista, mentre la rivoluzione socialista porta a compimento quella democratica".

Sull’imperialismo americano e il Vietnam:
"il piccolo popolo che ha sconfitto il grande colosso americano... I compagni vietnamiti ci hanno detto :
— La nostra lotta è giusta, uniti vinceremo. Ed hanno sconfitto la grande potenza americana e sono entrati a Saigon dove lavorano per costruire un Vietnam pacifico e indipendente".

E sulla rivoluzione:
"No, non ci sono scorciatoie. Lenin diceva che — la via della Rivoluzione non è dritta e selciata come la prospettiva NewsKi. I giovani questa via hanno già cominciato a percorrerla, andranno ancora avanti per gli ideali per i quali si sono battuti in questi anni. Gli ideali della pace, della democrazia, del socialismo".

Sulla Democrazia cristiana (1976):
"Occorrerebbe, per svolgere un’opera di reale rinnovamento, che la Dc condannasse se stessa per il suo passato, per l’espulsione dei comunisti dal governo dopo la guerra, per aver venduto agli americani il proprio partito, e il nostro paese, per aver giocato la carta della legge truffa".
......
"Nella fase immediatamente successiva alla guerra di Resistenza, noi siamo stati in presenza di alcune scelte della Democrazia Cristiana tese ad edificare un sistema di potere: penso ad esempio al viaggio di De Gasperi negli Stati Uniti, e in sostanza all’asservimento del partito della Democrazia Cristiana e dell’Italia stessa al soldo ed al volere degli americani. E’ la storia recente della concessione delle basi Nato in Italia".

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