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Vendola, Boccia, il neoliberismo e l’acqua quotidiana
Publie le domenica 17 gennaio 2010 par Open-Publishing2 commenti
Vogliamo ricordare che è stata la tanto decantata Unione Europea a insistere ’fortemente’ sulla vendita non solo dell’acqua pubblica ma anche di ’tutti’ i servizi ancora pubblici, e che tra essi c’è la sanità? E che, se passa una sanità tutta privata, cadremo in mano alle assicurazioni (e Berlusconi ci guadagna anche qui) come o peggio che in USA, con milioni di italiani che resterebbero privi di qualsiasi assistenza sulla salute e si dovrebbero indebitare anche per una tonsille?
Vogliamo ricordare che Prodi, tanto entusiasta dell’UE, si è guardato bene dal dirci che avrebbe fatto principalmente il vantaggio delle banche e delle grosse corporazioni (vedi le grandi compagnie dell’acqua) contro il bene dei cittadini in nome di un neoliberismo efferato che non ha fatto la minima autocritica nemmeno davanti a una crisi che ha aumentato miseria e sfruttamento in tutto il mondo e lo sta distruggendo per il cambio climatico?
Vogliamo ricordare che è per un neoliberismo cinico e inumano che aumenterà la disoccupazione in Italia e quando si parla di peggio nessuno batte Berlusconi. E che solo pochi giorni fa la Renault voleva spostare la produzione della Twingo in Turchia e Sarkò ha chiamato all’Eliseo il direttore generale e il progetto è stato cancellato in fretta e furia nonostante le proteste del governo turco? E che invece quando Marchionne ha annunciato la chiusura di Termini Imerese l’unica cosa di cui si è occupato Berlusconi è di comprare un Palazzo in Canal Grande e quante leggi far passare nei due rami del parlamento per salvarsi il culo?
E non solo non ha detto parola dinanzi a 3000 famiglie rimaste senza lavoro, ma ha dato un miliardo alla Marcegaglia a fondo perduto e ha riabilitato Craxi, che era uno che sul privato ci marciava.
Vogliamo ricordare che non solo Prodi e company non hanno mai obiettato alle privatizzazioni volute dall’UE, ma sindaci e governatori Ds sono stati in prima fila a privatizzare l’acqua (vd Martini o Dominici o Bassolino o Loiero o Burlando)?
Tanto per ricordarlo, il governatore della Puglia Vendola ha fatto di tutto per favorire le energie alternative e la difesa dei beni pubblici, come l’acqua. Ma Vendola è stato scelto dalla gente e non dal piccolo ras D’Alema, e dunque D’Alema tenta di fargli le scarpe, per associarsi all’Udc, e prevarica la democrazia, prima spingendo il neosindaco di Bari Emiliano a candidarsi, poi riproponendo l’economista Boccia, già sconfitto contro Vendola.
In questo mandato Vendola ha triplicato il proprio consenso perché ha governato bene (si pensi al pessimo governo di Fitto), ma per D’Alema la democrazia è un optional fastidioso e Bersani ha permesso questo casino che scredita tutto il partito per mancanza di polso e perché, anche se formalmente il segretario è lui, a comandare è il sempiterno Massimino, la vergogna d’Italia, che invece di far bene pensa solo con chi inciuciarsi, fosse pure Berlusconi.
Ora ci chiediamo: che razza di economista antiliberista è questo Boccia, se è favorevole alla privatizzazione dell’acqua pubblica e a chissà a che altro? Cos’ha questo a che vedere con una posizione di sx o almeno opposta a quel liberismo esasperato di B che ai privati svenderò anche le istituzioni?
Vogliamo ricordare la delibera regionale di Vendola del 20 ottobre che dice chiaramente che l’acqua è un diritto umano universale non assoggettabile non mercificabile e il servizio idrico è un servizio di interesse generale, privo di rilevanza economica, per cui l’acquedotto sarà trasformato da SpA in soggetto di diritto pubblico con partecipazione sociale?
Vogliamo ricordare che fu proprio D’Alema nel 99 a trasformare l’acquedotto pugliese in una azienda commerciale privata a lucro privato? E che con D’Alema che riprende i suoi giochetti la direzione sarebbe quella?
C’è qui qualche elettore pugliese che legge?
Posso ricordargli che quando una società diventa privata il suo primo scopo è il profitto e l’ultimo il bene collettivo?
Una società di diritto privato come una Spa anche se a capitale pubblico, massimerà i profitti e a ridurrà i costi. Dunque lascerà scadere gli impianti, non investirà in migliorie, licenzierà personale, alzerà i prezzi, farà scadere la qualità.
Ovunque nel mondo c’è stata la privatizzazione dell’acqua, si è avuto, senza eccezioni, il peggioramento degli impianti di purificazione, smaltimento, erogazione, l’aumento fino al 300% del prezzo dell’acqua e il peggioramento della qualità finché l’acqua non era più potabile e conteneva colibatteri, tanto da spingere i consumatori a usare ’solo’ acque minerali in bottiglia, cosa che in Italia alimenta anche un florido monopolio della mafia o di imprenditori già presenti nelle aule giudiziarie per vari reati.
Senza contare che, se l’acqua è pubblica, possiamo sperare in una politica di contenimento degli sprechi, stante un governo giudizioso, ma se l’acqua è privata, il gestore privato tenderà per sua natura a fregarsene, in quanto più acqua si consuma più lui ci guadagna, andando contro corrente in un mondo dove l’acqua diventerà sempre più rara e se ne dovrà fare un uso controllato. Ed è proprio il fatto che l’acqua nel mondo mancherà sempre più a consigliarne un regime pubblico e non privato, perché quando arriveranno stagioni di estrema siccità dove non pioverà per troppi mesi di fila, il privato prezzo dell’acqua sarà soggetto a rincari speculativi, proprio in base alle leggi del mercato, mentre l’acqua pubblica darebbe maggiori garanzie di contenimento dei prezzi a fini sociali. La logica privatistica di un bene è proprio l’opposto di una logica pubblica improntata a buon senso e volta al bene di tutti, e questo vale per l’acqua come per gli incineritori. Là abbiamo il profitto privato come unica meta, qua il bene di tutti.
Tanto più che le spa a capitale pubblico sono una doppia truffa, perché tengono per sé gli utili e scaricano i costi sullo Stato cioè su di noi. Per cui avremmo più spese e meno vantaggi.
Lo scopo di Berlusconi è la privatizzazione progressiva di tutti i comparti dello Stato, ma che su questa strada ci si debba trovare anche il Pd ci pare troppo. Alla fine a difendere i cittadini non resta nessuno.
A questo aggiungiamoci lo scandalo dei depuratori che nel sud ha fatto anche troppi danni, oltre allo scandalo delle discariche e degli inceneritori. Nella truffa sui 20 mld di fondi europei su cui indagava De Magistris, che si è visto avocare le indagini, c’erano dentro anche i depuratori.
In Italia ci sono regioni ricche d’acqua come la Lombardia e il Lazio, altre poverissime come la Puglia, che, non avendo sorgenti proprie, deve far arrivare l’acqua dalla Basilicata o dalla Campania, con aumento dei costi (+ 70 milioni di € nel 2007). Questo in un sistema nazionale si può parificare, e in un sistema regionale? O addirittura federativo, come vorrebbe la Lega? Che cosa facciamo? In Lombardia si dà l’acqua gratis e in Puglia la facciamo pagare di più?
In molte parti del mondo, dove la privatizzazione dell’acqua è stata fatta, le cose sono andate tanto male da portare la popolazione alla rivolta, finché si è deciso di ripubblicizzare l’acqua. Questo è avvenuto anche in Francia. Per la stessa Parigi! Perché l’Europa finge di non vederlo? Perché i partiti italiani sono presi da fregole neoliberiste?
Siamo in un mondo globalizzato dove se si vuole si sa tutto. Non li conoscono gli esiti perversi della privatizzazione? O fanno finta di non conoscerli? Si deve vedere un capo di governo che per sapere come vanno le cose dice di contare le auto di lusso per strada! O un Fassino che va tra le bancarelle.
Quanto forti sono gli interessi privati in gioco? Perché nella Comunità europea continuano a prevalere sull’interesse pubblico? Perché dobbiamo vedere il Pd mettersi sulla stessa linea? E soprattutto D’Alema con tutti i suoi inciuci ormai intollerabili con B, Confindustria, Opus dei o i peggiori banchieri e industriali italiani. Chi lo difende il bene di tutti?
Se Vendola si oppone alle privatizzazioni e porta avanti energie alternative e controllo pubblico dei beni pubblici, ecco che D’Alema cerca di fargli le scarpe, opponendogli un economista, Boccia, che evidentemente segue la pessima scuola del neoliberismo perché la prima cosa che propone sono le privatizzazioni. E Bersani non apre bocca? Non entra nel merito? Ma sono tutti dipendenti uno dell’altro? Tutti ricattati da qualcuno e da qualcosa?
Persino Rienzi che a Firenze sembrava una testa a sé, deve chinarla con l’imposizione di due tunnel sotto la città e chissà cos’altro. Ordini che vengono dall’alto, in un mondo dove non è libero nessuno e il denaro comanda su tutto.
In Francia due delle maggiori multinazionali mondiali (Veolia e Suez) misero le mani sull’acqua 25 anni fa e le cose sono state così rovinose che ora si torna a privatizzare. Perché non dobbiamo imparare dagli errori altrui ed evitarli? Perché non ci si deve opporre alle intimidazioni neoliberiste dell’Europa? La Francia lo fa. Il Pd no?
L’acqua è un bene vitale, non è come il caviale che posso non comprarlo. E’ un diritto umano inalienabile, un sacrosanto diritto di noi tutti e noi tutti abbiamo la piena potestà ‘inalienabile’ di decidere la sua gestione, per il nostro bene e quello dei nostri figli, e non possiamo accettare di assogettarla ai privati inciuci economici di qualche politico e alle mazzette che può prendere dalle multinazionali.
Come dice l’economista indiana no global Vandana Shiva : "La democrazia non è semplicemente un rituale elettorale, è il potere delle persone di forgiare il proprio destino, di dire in che modo le risorse naturali debbono essere possedute e utilizzate, come la sete vada placata, e il cibo prodotto e distribuito, quali sistemi sanitari e di istruzione vogliamo avere"
Con la privatizzazione dei beni e servizi essenziali noi non avremo più diritto su nulla.
Noi non avremo più nemmeno il diritto di vivere o morire.
Masada n° 1071. Signore, dacci l’acqua quotidiana
Messaggi
1. Vendola, Boccia, il neoliberismo e l’acqua quotidiana, 17 gennaio 2010, 08:43, di viviana
La Francia torna a rendere pubblica l’acqua che aveva privatizzato. La Germania boccia ogni forma di privatizzazione. E non mi si dica che ciò accade perché Sarcozy o la Merkel sono di estrema sx!
In Italia nessuno si oppone al decreto Ronchi che liberalizza i servizi pubblici locali, che farà passare progressivamente la gestione dell’acqua e dei rifiuti nelle mani dei privati, mentre la proprietà della rete idrica resterà agli enti locali, il che vuol dire che a spendere saranno gli enti locali ma a guadagnare saranno i privati. E, pensando a che tipo di imprenditori alla Impregilo abbiamo in Italia e alla rampante impenditoria a base mafiosa, inesistente per es. in Inghilterra o in Germania, ci vengono i brividi.
E il Pd, che dovrebbe essere il partito di opposizione, sceglie addirittura candidati come Boccia favorevoli alla privatizzazione dell’acqua e, si immagina anche ad altro, e non recrimina sulle privatizzazioni già fatte da amministratori di sx.
Ronchi, e quindi B, giustifica la privatizzazione dell’acqua dicendo che ce lo comanda l’Europa, tant’è che il decreto si chiama “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee”, ma è un falso plateale. Nessun diktat europeo impone la privatizzazione dell’acqua, anzi...
La risoluzione europea 11 marzo 2004, “Strategia per il mercato interno, priorità 2003-2006”, dice: “Essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno”.
Lo ribadisce la Risoluzione europea del 15 marzo 2006, che dichiara: “L’acqua è un bene comune dell’umanità e come tale l’accesso all’acqua costituisce un diritto fondamentale della persona umana; chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazioni più povere entro il 2015”.
viviana
2. Vendola, Boccia, il neoliberismo e l’acqua quotidiana, 17 gennaio 2010, 20:45, di NANDO
CARA VIVIANA, SONO UN PUGLIESE E CONOSCO BENE LA SITUAZIONE IN PUGLIA E CHI E’ BOCCIA ED UN CERTO D’ALEMA, SPERO CHE TUTTO QUESTO ’’MARCIUME,’’ VADA VIA DALLA POLITICA... INFINE HAI RAGIONE, VENDOLA E’ STATO ’’FATTO LE SCARPE’’ PERCHE’ DAVA FASTIDIO AI POTERI FORTI...