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In questi giorni amari tutti tacciono, nessuno osa dirlo, ma dopo la disfatta del voto sul WELFARE, moltissimi operai e militanti iscritti ai diversi gruppi della cosiddetta "sinistra radicale" stanno abbandonando... DIMISSIONARI!
Lo Stato, la MaFiat e le lotte operaie
Io faccio l’insegnante in una scuola elementare, per cui appartengo economicamente e socialmente alla piccola borghesia cosiddetta "intellettuale". Tuttavia, malgrado non sia esattamente un operaio (lo sono stato in passato, avendo lavorato per qualche mese in alcune industrie locali prima di entrare nel mondo della scuola, per cui ho sperimentato personalmente gli effetti dello sfruttamento materiale e del sistema alienante e repressivo imposto in fabbrica), mi reputo una sorta di "proletario" del sistema aziendalizzato dell’istruzione, cioè di un bene immateriale ridotto sempre più a "merce". Da (s)vendere e consumare, ossia da alienare e mortificare.
In ogni caso, anche se fossi stato un impiegato di banca, un medico, un avvocato o un qualsiasi altro professionista, avrei sicuramente espresso la mia totale solidarietà morale e politica verso le tenaci iniziative di lotta e di resistenza intraprese negli ultimi tempi da gruppi di operai ribelli (e perciò perseguiti e perseguitati) in numerose fabbriche del paese, in modo particolare del gruppo Fiat.
Si pensi ad esempio ai lavoratori licenziati dalla Fiat di Melfi, a tutti quei lavoratori che si sono autonomamente organizzati, e per questo sono stati sottoposti all’ennesimo tentativo di criminalizzazione e ad un duro attacco repressivo portato dal sistema mafioso della Fiat e dallo Stato italiano suo complice da sempre. Così come ho sempre manifestato la mia simpatia e la mia vicinanza politico-ideologica e morale nei confronti delle lotte condotte dalla classe operaia in ogni tempo e in ogni angolo del pianeta.
Da sincero e convinto operaista, dichiaro dunque la mia piena vicinanza morale e politica nei riguardi degli operai e dei lavoratori vittime dell’ennesimo inganno, dell’ennesima menzogna e mistificazione perpetrata dal cosiddetto "governo amico" e dai suoi "pretoriani rossi" sul cosiddetto "accordo sul Welfare". Su tale argomento esprimo un solo, secco ed esplicito commento: VERGOGNA!
SOLIDARIETA’ OPERAIA
La solidarietà degli operai ribelli agli operai licenziati dalla Fiat può essere il primo passo per collegare gli operai delle fabbriche. Non saranno i proclami roboanti dei vari sindacatini alternativi che serviranno a difendere gli operai. Gli operai solo organizzandosi come classe potranno spezzare l’attacco dei padroni. Per questo invitiamo altri operai a sottoscrivere il comunicato per organizzare un incontro tra i firmatari.
Inviate l’adesione della vostra fabbrica a: solidarietaoperaia@gmail.com
Visitate il sito www.operaicontro.it