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Via comunale intitolata ad Alessandro Pavolini, bufera politica a Rieti

Publie le lunedì 23 ottobre 2006 par Open-Publishing
3 commenti

E i comunisti insorgono
Mozione urgente al consiglio regionale del Lazio per bloccare l’iniziativa

Via comunale intitolata ad Alessandro Pavolini. Una strada al gerarca fascista
Bufera sul sindaco di Rieti
Anche i Ds si schierano contro. La difesa di An: "Era un intellettuale"

RIETI - Il Comune di Rieti dedica una strada al gerarca fascista Alessandro Pavolini e scoppia la polemica. Con il Pdci che parte all’attacco presentando una mozione urgente al Consiglio regionale del Lazio per bloccare l’iniziativa. E i Ds pronti a dare battaglia.

"Una strada, nel Comune di Rieti dedicata ad Alessandro Pavolini - spiega il capogruppo dei Comunisti italiani alla Pisana, Maria Antonietta Grosso - è un’offesa alla nostra democrazia, alla sua Costituzione, alle migliaia di vittime innocenti che subirono la barbarie nazifascista, a tutti coloro che diedero la vita per una società libera".

Ecco perchè, aggiunge sempre Grosso, è un atto dovuto presentare una mozione urgente al consiglio regionale del Lazio al fine di evitare "che uno dei più grandi organizzatori dell’inganno di un popolo, un guerrafondaio, un uomo ammirato da Hitler, che a sua volta ammirava, il responsabile di tragedie inaudite che costarono la vita anche ai propri camerati, il numero due di un regime che ha riempito un ventennio di storia col sangue di tanti sinceri democratici, sia ricordato come ’uomo di cultura’ e come persona con profondi legami con un territorio che ha visto gli eccidi nazi-fascisti di Leonessa, di Poggio Bustone, delle fosse reatine".

Il segretario regionale dei Comunisti Italiani Mario Michelangeli sottolinea poi che non si deve "valorizzare chi ha fatto del fanatismo e della menzogna, della guerra di sterminio e della ferocia la propria bandiera, sintetizzando l’agire di Alessandro Pavolini. Dedicare una strada ad un oscuro personaggio come Pavolini non è neppure mero revisionismo storico, al quale ci vorrebbero abituare, ma una vera e propria aberrazione, una spudorata buffonata".

Anche Enzo Foschi, consigliere Ds-Ulivo alla regione Lazio, dichiara in una nota il suo appoggio alla mozione del Pdci: "Non è assolutamente pensabile che si possa calpestare la memoria di persone che hanno sacrificato la propria vita per la nostra libertà, intitolando una via di Rieti a una persona che fece del fascismo e della sua barbarie la sua vita".

Prende invece le difese del Comune Antonio Cicchetti, capogruppo regionale di An: "È giusto che la toponomastica rispetti e rispecchi la storia d’Italia, non una fazione ideologicamente armata di italiani di oggi. Non deve destare, pertanto, meraviglia che anche Alessandro Pavolini, intellettuale, operatore di cultura, ministro, caduto per le sue idee, abbia una sua strada".

(23 ottobre 2006)

www.repubblica.it

Messaggi

  • "Non capisco davvero come ad un sindaco possano venire certe idee !! Con tutti i problemi che hanno i comuni, andare anche a cacciarsi in questo tipo di casini mi sembra veramente da masochisti !!!"
    MaxVinella

    • Parco Rodolfo Graziani
      by antipop

      Passando in macchina per Filettino (Frosinone), paese natale dell’artefice della strage fascista di Addis Abeba, non ho potuto non notare il parco pubblico a lui intitolato!

      Il 19 febbraio del 1937 Graziani invitò i nobili etiopi ad una cerimonia in pompa magna per la nascita del principe di Napoli Vittorio Emanuele di Savoia. Rispettando un’antica tradizione, egli distribuì due talleri di cibo ai bisognosi della città ma poco dopo mezzogiorno subì un attacco: alcune persone, probabilmente Eritrei, lanciarono contro di lui 7 o 8 bombe che lo ferirono abbastanza gravemente. Appena finite le esplosioni i militari italiani fecero fuoco sulla folla in modo che nessun etiope potesse scappare (e fu proprio così). Il bilancio dell’attentato fu di sette morti e cinquanta feriti circa tra gli italiani, più di 300 deceduti tra gli etiopi. Nei giorni seguenti le camicie nere, prima spontaneamente e poi sotto ordine dello stesso Graziani, diedero vita a una delle più feroci rappresaglie della storia dove, nel tentativo di scovare gli ideatori dell’attentato, uccisero parecchie migliaia di indigeni innocenti, secondo stime inglesi furono passati alle armi 4000 uomini , secondo fonti etiopi questo numero salirebbe a 30.000.

      Su questo ed altri crimini commessi da Graziani si può leggere qui sotto:

      http://www.criminidiguerra.it/repressioneimpero.htm