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Via dall’Irak! Tutto da perdere, niente da guadagnare, nulla da conservare!
Publie le lunedì 28 febbraio 2005 par Open-Publishinghttp://donna proletaria.blog.tiscali.it
femminismo, rivoluzione, comunismo
Via dall’Irak! Tutto da perdere,niente da guadagnare, nulla da conservare!
postato da e.p.
Lunedi 28 Febbraio 2005 ore 05:35:44
Non se ne vanno le truppe, non se ne va la croce ,i cappellani dello Buon Pastore, men che meno l’armata Brancaleone, lo sciame delle ONG, il ’Ballarò’, il bazar dell’Occidente in Irak!
Dove truvasi Ierusilemme? Annemo! che lo Signuri è con noi!, sanza calzari, sanza pagnotta, sanza dinari, l’arme in pugno, la causa justa!
Non l’armata Branca-leone, lo zoppo, lo cieco, lo infante, lo nano,(1), in Irak, ma la ’missione di pace’, che vive nella guerra e sulla guerra, meglio se infinita, chè la minestra non mancherà, manco al volontario senza divisa, al salariato della guerra (2).
Quale commedia recita il governo, dopo aver preparato, finanziato e rifinanziato la ’missione’? Quali tranelli diplomatici, ora per la liberazione di Giuliana, la prigioniera politica?
In Italia, la lingua tagliata, l’informazione militarizzata, che racconta secondo istruzioni... e non ha raccontato,invece Giuliana, la mente sgombra, il cuore comunista!
Enzo Baldoni, il ’ronzio’ continuo, -che fastidio!-, fu facile polverizzare l’ape pungente, polverizzarne il corpo.
Giuliana, -non è così facile-, polverizzarne il corpo, polverizzare il ’colombo viaggiatore’, i suoi scritti, i suoi articoli, -che fastidio!- per le truppe di ’pace’, in divisa e senza divisa, che bisognano di tranquillità, della ’colomba della pace’!
In Irak, la lingua tagliata, dal governo del Corano,(3) la lingua che ha dato voce alle donne, alla ignominia della loro vita quotidiana, sotto il velo, il velo, il governo del Corano, la sharja (4), gli amici degli Usa e soci, Italia compresa.
L’avvocatismo tra ’missione di pace’ e ’missione di guerra’, (4) la libertà e la democrazia, il terrorismo e gli integralismi, il retrobottega delle concezioni platoniche, per noi, muti uditori della ’politica’.
’Niente di intentato’...’So molte cose..rivolgetevi alla presidenza del Consiglio dei ministri’... dal suo cesso, il gabinetto, del ministro Pisanu!
’ Liberatela! Liberatela ’!, il Presidente banchiere, in nome dell’insonnia della mia Franca, che di notte, non dorme più, povera donna!
Chi deve liberare Giuliana? Voi la dovete liberare e subito!
E’ cominciato il conto alla rovescia?
Ci ha già rimesso la testa Raida al Wazan,la coraggiosa giornalista irakena, ieri a Mossul...tocca a Giuliana, ora? a Florence? A chi per prima?
Via le truppe, via le truppe dall’Irak, via l’armata Brancaleone, ipocriti, ridateci Giuliana!
L’abbiamo dimostrata noi, la nostra volontà antimilitarista, nella piazza muta, di Roma.
Un rossore di rabbia, di vergogna, un rosso di bandiere rosse, al vento!
Alla coscienza proletaria, a noi donne, questa guerra ripugna
Noi stiamo al nostro posto, contro tutte le guerre, che i proletari in quelle, hanno tutto da perdere, nulla da guadagnare, nulla da conservare! (5)
1)Il film, con Vittorio Gassman, protagonista-il Mattatore - ’Brancaleone alle crociate’.
2)Le ONG, Organizzazioni non governative, che proprio non-governative non sono. Le viandanti del Ministero per le politiche estere, garantite dalla legge nazionale 266, e la sua normativa, la legge 142/90.
L’impresa sociale, titolare dei ’Progetti’ finanziati dall’UE, ONU, o statali.’Intercettare sul territorio i bisogni e trasformarli in domanda, offrire servizi qualificati , adottare forme di gestione democratica, essere presenti nella ridefinizione delle politiche sociali, conquistarsi un’autonomia rispetto al mercato mantenendo i propri valori.’
Ai ’volontari’ si riconoscono i costi vivi del viaggio, dell’ assicurazione, del vitto e dell’ alloggio, con un contributo riconosciuto da un ’pool’, di cooperative sociali.
"Un ponte per Bagdad", ha realizzato diversi progetti di ’aiuto’ nel campo sanitario, della depurazione delle acque e nel campo educativo in collaborazione con la Mezza Luna Rossa Irachena (IRCS), con alcune agenzie dell’ONU e dell’Unione Europea.
Non manca l’arte- d’evasione- in tutti i sensi. La rivista Impresa Sociale, a cura del Centro Studi Cgm (Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale Gino Mattarelli) ha dedicato il numero di settembre/ottobre 2000 all’iniziativa "Impara l’arte".
L’arte non manca, la devastazione del Grande Museo di Bagdad, ognuno ha preso la sua parte di arte mesopotamica.
Alcune ONG, in ’missione di pace’: Beati i Costruttori di Pace, Consorzio Italiano di Solidarietà - ICS, COSV - Solidarietà Italiana nel Mondo, Intersos, ISCOS - Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo, GVC - Gruppo di Volontariato Civile, Progetto Sviluppo,Le cooperative sociali aderenti a Legacoop (Consorzio Epta, Coop Anastasis, Coop Cadiai, Consorzio Sic).
L’ostilità degli iracheni verso l’occupazione si è ampliata fino a coinvolgere tutti gli stranieri: contractor, giornalisti, ’lavoratori umanitari’.
Margaret Hussan, responsabile del CARE,- l’orrendo video, il suo appello a Blair - decapitata! Le due Simone, quanto sono costate, la liberazione, i quattrini fregati alle nostre tasche.
Il Care è presente in 65 paesi, con progetti, ’aiutateci a salvarli dalla fame’, cioè la legge della fame, del capitalismo!
3) La coalizione irachena unita, che si è assicurata la maggioranza assoluta nelle elezioni del 30 gennaio, Jaafari, Abdul Aziz Hakim (leader del Supremo Consiglio per la rivoluzione islamica in Iraq, Sciri), Ahmed Chalabi (l’ex pupillo del Pentagono e della Cia poi caduto in disgrazia). Il supremo consiglio dei dotti sciiti a capo del quale c’è Al-Sistani, primus inter pares. Ha chieso all’Assemblea nazionale che il Corano sia nella Costituzione la fonte della legislazione e di rifiutare qualsiasi legge contraria all’Islam. Il premier sciita designato-almomento - è - il capo del Daawa ,Ibrahim al Jaafari.
I seguaci di Moqtada al Sadr si sono aggiudicati una trentina dei 140 seggi della nuova Assemblea nazionale irachena conquistati dalla Coalizione irachena unita, sostenuta dal Grande Ayatollah Ali Sistani. Il giovane ’imam ’ aveva in un primo tempo annunciato il boicottaggio delle elezioni, ma poi aveva sparpagliato decine di suoi sostenitori nei vari gruppi che formano l’alleanza, una dimostrazione di forza un monito al futuro governo, probabilmente presieduto da Jaafari, che avra’ anche il delicato compito di disarmare le milizie.
Jaafari, tornato in Iraq dopo la caduta del regime di Saddam Hussein,è l’indiscusso capo di del Dawa (Appello), il più antico movimento islamico dell’Iraq. Con la feroce repressione scatenata da Saddam contro il Dawa, , Jaafari è stato costretto a lasciare il suo Paese. Si è rifugiato prima in Iran e poi, nel 1989, in Gran Bretagna, dove è rimasto fino al crollo del regime, nel 2003.
Numero due della lista unica sciita sostenuta da Sistani, Jaafari è considerato’ un moderato’ e ha sempre respinto, almeno a parole, l’ingerenza dell’Iran, con cui la maggioranza sciita irachena e lo stesso Dawa hanno però forti legami. Il travaso, negli ultimi trent’anni, tra élite sciita irachena e iraniana, è ormai saturo. Lo stesso Sistani era in esilio all’epoca del regime di Saddam Hussein in Iran.
L’ayatollah Ali Khamenei, massima guida spirituale iraniana dopo la morte di Khomeini, presidente della Repubblica sciita. ha studiato nella scuola coranica di Najaf, in Iraq, seconda città santa per tutti gli sciiti dopo la Mecca.
Nozze ’mistiche’ dunque, con velo, burka e sharja, l’emancipazione delle donne, "l’Asse Iran-Irak" !
4)La sharja, la via da seguire!
Sono oltre 40 i PAesi, al mondo, che ispirano i propri ordinamenti alla religione musulmana. Islam, alla lettera, significa infatti "sottomissione a Dio" della condotta singola, comunitaria e politica. Per questo anche il diritto è regolato dai precetti religiosi e i ’peccati’ diventano reati.
1) Innanzi tutto, Sharia alla lettera significa "via da seguire" e contiene le norme religiose, guiridiche e sociali direttamente fondate sui precetti del Corano - il sacro testo musulmano; norme teologiche e morali che investono la sfera privata, affiancate da quelle che in Occidente sarebbero definite norme di Diritto privato: norme fiscali e processuali.
Le fonti del Diritto, negli Stati - come, per esempio, Iran e Arabia Saudita - dove vige la Sharia sono 4: Corano, la Sunna, l’opinione comune, e l’interpretazione analogica.
Per la legge islamica, comunque, i peccati/reati sono di tre grandi categorie: gli hudud, i reati più gravi come l’apostasia, la bestemmia o l’adulterio e sono puniti con la flagellazione, la lapidazione o la decapitazione (come ancora oggi avviene in Arabia Saudita, in cui le esecuzioni capitali avvengono in piazza ad opera di un boia armato di scimitarra)
Poi seguono i qisas, cosiddetti delitti di sangue, puniti con la legge "del taglione", anche se - in caso di acordo tra vittima e l’autore del crimine - il caso può essere risolto con un indennizzo in denaro.
Il terzo blocco di peccati, i tazir, comprende i reati più lievi e su questi è molto forte il potere discrezionale dei Giudici: furti, sodomia, il consumo di alcol (che oggi in Iraq è tollerato), la disobbedienza al marito e la falsa testimonianza.
Giuliana e Florence, in particolare, hanno dedicato le loro analisi all’universo femminile e alla condizione della donna nell’Islam.
5)I pacifisti che nel 2003 si sono opposti all’invasione anglo-americana in quanto priva della legittimazione Onu, o perché le sanzioni stavano funzionando. Il loro pacifismo, l’ostilità a Bush.
Ma Bush è una volpe. Il passaggio dei poteri a un governo iracheno con la benedizione dell’Onu e il coinvolgimento della Nato, come in Afghanistan... Parigi e Berlino si sono affrettate a ricucire le loro relazioni con Washington ed hanno approvato l’impegno della Nato per sostenere il suo regime a Baghdad. Questi pacifisti erano la ’piazza muta’, a Roma.
6)Al nostro posto!, di Amadeo Bordiga, Avanti, 16 agosto 1914.




