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Vicenza....chiama Europa

Publie le domenica 18 febbraio 2007 par Open-Publishing

Vicenza…. chiama Europa
a cura di Paolo De Gregorio – 18 febbraio 2007

Il pretone democristiano a capo del governo sentenzia che la manifestazione di Vicenza non è servita a niente e le decisioni prese vengono confermate.
Chiediamoci allora se vale la pena continuare con queste passeggiate o pensare finalmente a lotte permanenti per dare ai cittadini la possibilità di decidere su tutte le servitù militari, per togliere a entità straniere la possibilità di portare attacchi militari a chiunque.
Se non si allarga il problema a questo livello, anzi se non lo si estende a tutta l’Europa, mettendo in campo una identità europea di indipendenza e di PACE, nessun risultato serio può essere ottenuto, come dimostrano le posizioni di alcuni partiti del centro sinistra che già dicono che si può discutere di impatto ambientale e di modalità di ampliamento della base.
Se ci si fa ingabbiare su questo terreno i politicanti hanno già vinto.
Solo la richiesta di referendum, con voto vincolante, la minaccia di sciopero del voto elettorale, il boicottaggio dei consumi in città, e la mobilitazione permanente possono dare corpo, organizzazione e identità a un movimento che ha tutte le possibilità di vincere, purchè non si affidi a localismi o a vecchie categorie di politicanti.
Un pensierino ai cattolici. Credo che un vero credente dovrebbe avere orrore, ed impegnarsi fino al martirio, contro il più fondamentale degli strumenti di morte che è rappresentato da una base militare, ma questi grandi difensori della vita dei feti surgelati si voltano da un’altra parte quando si tratta di difendere sul serio la vita e la PACE.
E il nostro caro “pastore tedesco”, forse spossato dal fondamentale impegno contro i “DICO”, non è intervenuto sul problema di Vicenza, e vuoi vedere perchè sa che da lì partiranno attacchi contro il mondo islamico, con cui la Chiesa cattolica è sempre stata in guerra?
Si sa che la coerenza dei preti non è proprio ferrea, basterebbe giudicarli su come hanno allegramente ignorato il fondamentale dei comandamenti divini che vincola a “NON UCCIDERE”, impegnandosi nelle Crociate, appoggiando le invasioni e i massacri colonialisti, applicando la pena di morte con la santa Inquisizione, benedicendo le armi con i cappellani militari.
E di gente che si è permessa di stravolgere e violare la parola di Dio c’è poco da fidarsi, sono dei politicanti senza principi che tentano di restare a galla, a cui dovrebbe essere negato alcun credito, tolti i privilegi dell’8 x mille, abrogato il Concordato e tolta la possibilità di avere finanziamenti per scuole e opere.
L’ultimo declinante impero che vorrebbe dominare il mondo, con la forza delle sue 900 basi militari sparse dappertutto, può essere sconfitto per sempre se anche in Europa faremo la nostra parte, non facendoci più associare ai suoi disegni aggressivi e liberandoci di ogni servitù militare, che ci è imposta e non è una libera scelta dei cittadini.
A proposito di coloro che pensano che il problema sia la perdita di molti posti di lavoro, ecco un dato ben occultato dai nostri politicanti: l’Italia spende 366 milioni di dollari come contributo annuo per il mantenimento delle basi militari Usa (rapporto ufficiale del Dipartimento Difesa Usa del 2004).
Con questa cifra tutti i dipendenti civili italiani delle basi Usa potrebbero essere mantenuti vita natural durante in vacanza alle Maldive, e ci sarebbero ancora molti soldi da spendere.
Chiedere un referendum ai cittadini italiani ed europei se vogliono mantenere in Europa queste servitù militari straniere o scegliere una Europa unita, con una sua DIFESA integrata, che parli con una voce sola, e diventi un polo autonomo di un mondo che è già policentrico e allergico all’imperialismo, è possibile, democratico e giusto.
Paolo De Gregorio