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Video rapitori: "Nessun riscatto La Cia voleva uccidere la Sgrena"

Publie le mercoledì 9 marzo 2005 par Open-Publishing

Stesse immagini del giorno del rilascio, ma con una voce fuori campo
"L’America pugnala i suoi alleati per infangare la Resistenza"

Una collega: "Giuliana ricorda bene il fimato, non era così"

ROMA - Nicola Calipari è stato ucciso in un agguato che avrebbe dovuto impedire a Giuliana Sgrena di tornare viva in Italia dopo il suo rilascio avvenuto senza il pagamento di alcun riscatto. Sono andate così le cose secondo i rapitori della giornalista del Manifesto che hanno diffuso oggi la seconda parte del video girato poco prima della liberazione dell’inviata italiana.

Le immagini sono le stesse già viste venerdì scorso, con Giuliana Sgrena che appare seduta dietro ad un tavolino con sopra un cesto di frutta per rassicurare che nel corso del sequestro è stata trattata bene. Mentre queste scorrono, si inserisce però una voce fuoricampo che riferisce la versione dei guerriglieri sul sequestro e i tragici fatti del check point nei pressi dell’areoporto di Bagdad.

"In nome di Dio misericordioso - afferma la voce - siamo testimoni, l’America pugnala i suoi alleati. La Resistenza ha saputo che la Cia voleva uccidere la giornalista Giuliana. La Resistenza ha avvertito la giornalista. Potete verificare tutto ciò che diciamo: l’America vuole soltanto infangare l’immagine della Resistenza. Oggi le truppe di occupazione con il nome di Al Zarqawi continuano ad uccidere i civili per causare una guerra fra di noi".

"La Resistenza Islamica - prosegue l’audio fuori campo del video - è innocente da ogni sangue dei musulmani. Noi seguiamo la parola di Dio, lui è testimone di quello che facciamo. Noi combattiamo in difesa della religione.
Grazie a Dio che hanno alzato le bandiere dell’Islam e della fede. Un verso di Maometto dice: musulmani non uccidete una donna, non uccidete un bambino".

"Noi - dice ancora la voce del video - siamo per la liberazione di tutti i giornalisti, musulmani e non musulmani e annunciamo di liberare la giornalista Giuliana e chiediamo il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq. Avvertiamo questo governo iracheno che la nostra mano può arrivare ovunque".

La conferma che il filmato sia stato ritoccato in un secondo momento arriva dalla stessa Giuliana Sgrena, per bocca della collega Angela Pascucci che le ha fatto visita oggi all’ospedale del Celio. "Giuliana si ricorda bene tutto e non è stato così: si può escludere categoricamente. Non è accaduto di certo quando lei era lì. E’ da escludere".

Nella parte originale del video, Giuliana Sgrena, alla vigilia del suo rilascio, pronuncia invece un lungo discorso di ringraziamento, innanzitutto verso "il popolo italiano che mi è stato vicino in questo periodo e che, spero, continuerà a lottare al fianco del popolo iracheno per ottenere la liberazione dell’Iraq". Poi verso "la mia famiglia e mio marito: voglio assicurarli che sono stata trattata bene, come potete vedere, ho anche ricevuto questo collier in regalo. Spero di abbracciarvi presto".

Infine il ringraziamento è per "la resistenza irachena per avermi ben trattata e rispettata in tutto questo tempo. Sono stata rapita non per altri motivi ma perché queste persone, che sono ben preparate e ben educate, sono determinate a raggiungere il loro obiettivo: liberare il loro Paese dall’occupazione. Io sono stata rapita anche perché sono passata da Nassiriya durante l’occupazione".

Il nuovo video sarà comunque acquisito dalla Procura di Roma nell’ambito dell’indagine aperta sul sequestro di Giuliana Sgrena e sulla morte del funzionario del Sismi Nicola Calipari.

http://www.repubblica.it/2005/c/sez...