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Violento blitz contro i no Tav. Blocchi e scioperi in Val di Susa
Publie le martedì 6 dicembre 2005 par Open-Publishing1 commento
di red
Violento blitz delle forze dell’ordine nella notte a Venaus, in Val di Susa. I feirti sarebbero una ventina: almeno 10 i manifestanti e poi ancora due fotografi, un torinese che si è fratturato a un piede e un altro che ha ricevuto una manganellata alla spalla. Contusi anche sei poliziotti e sei carabinieri.
Erano le 3.30 di mattina quando diverse decine di agenti sono arrivati con delle camionette al cantiere, dove da una settimana i comitati degli abitanti della valle di Susa hanno costituito un presidio, attivo giorno e notte, per impedire l’inizio dei lavori della linea ad alta velocità Torino-Lione. Ne sono seguite delle «scaramucce» (secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine) tra manifestanti e agenti e «vi sono 4-5 feriti da entrambe le parti». Ma se la polizia parla di «scaramucce» i manifestanti raccontano di essere stati colti nel sonno e manganellati violentemente e senza motivo. Antonio Ferrentino, presidente della Comunita montana bassa Valle di Susa, ha detto che vi sono circa 15 feriti tra i manifestanti e che sono arrivati un «migliaio» di agenti che hanno usato i manganelli.
Scioperi spontanei in decine di fabbriche
Dopo l’irruzione della notte le Rsu locali - rappresentanze sindacali unitarie - hanno dichiarato uno sciopero generale con un ritrovo in piazza nella vicina Bussoleno. In decine di fabbriche della Valle di Susa i lavoratori sono scesi in sciopero (da quattro a otto ore) per consentire ai lavoratori di partecipare ai presidi. Sono ferme, tra l’altro, Ibs, Savio, Roatta, Coord3 e TeKsor. Ma anche a Torino diverse fabbriche sono in sciopero. Sono ferme la Fergat, la Fontana e due aziende del polo di Chivasso. «È grave l’intervento di polizia - afferma il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo - perchè avviene in un momento in cui si stava avviando un dialogo. Sembra che ci sia una parte del governo che cerca l’incidente e la drammatizzazione in Val di Susa. Il centrosinistra che governa il Piemonte si distingua da questa politica, imponga la tregua e censuri le inutili violenze di questa notte»
Bloccata la Valle: appuntamento a Bussoleno
Intanto un centinaio di manifestanti anti-Tav sta bloccando dalle 7,40 la stazione ferroviaria di Avigliana e tutta la linea per Modane è bloccata e anche gli autobus sostitutivi che erano stati inseriti tra Alpignano e Condove, non possono transitare. Oltre alla linea ferroviaria Torino-Bardomecchia-Modane sono state occupate anche l’autostrada del Frejus e le strade statali e provinciali della Valle Susa. I manifestanti, sempre più numerosi, si stanno concentrando a Bussoleno mentre sono entate in sciopero,oltre alle fabbriche, anche le scuole della vallata. «Tutta la valle è bloccata in modo spontaneo. - racconta Antonio Ferrentino, presidemte della Comunità Montana Bassa Valle di Susa - I cittadini si stanno mobilitando per manifestare. L’intenzione è trovarci tutti a Bussoleno e quando saremo qualche migliaio decideremo sul da farsi anche con le forze dell’ordine».
Mesi di proteste per dire No alla Tav
La polizia era intervenuta a controllare il presidio dei No-Tav a Venaus già nella notte del 29 novembre ma sebbene ci fossero stati degli spintoni non c’erano stati feriti, secondo le testimonianze sul posto. I comitati che da mesi si oppongono al progetto dell’Alta velocità fra l’Italia e la Francia, finanziato in parte dall’Unione Europea, contestano l’impatto ambientale dell’opera e il rapporto tra costi e benefici, chiedendo di rafforzare i trasporti di merci sulla rete ferroviaria già esistente, a loro avviso sottoutilizzata.
L’intenzione dei contestatori a Venaus, ribattezzati “No Tav”, è di impedire che l’area diventi il cantiere per la realizzazione di un cunicolo esplorativo, largo sei metri e lungo circa sette chilometri, che dovrà servire a testare la natura geologica dei terreni, in un’area in cui in futuro dovrà correre il tunnel di base della ferrovia. Secondo la polizia, i terreni sono stati sgomberati e saranno restituiti alla società incaricata dei lavori. A gettare benzina sul fuoco già dai gionri scorsi anche le dichiazioni del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu che alla Camera aveva parlato del rischio di infiltrazione di «gruppi eversivi» nelle proteste pacifiche, citando in particolare il caso della Val di Susa.
Messaggi
1. > Violento blitz contro i no Tav. Blocchi e scioperi in Val di Susa, 9 dicembre 2005, 12:31
I grandi media insistono sugli scontri e feriti con foto che tendono a a mostrare un aspetto marginale della manifestazione pacifica, nonviolenta, democratica ed allegra che si è svolta ieri in valle: a questo link un bel servizio fotografico di 90 foto sulla manifestazione di ieri ed anche dei giorni precedenti: http://notav1.altervista.org/
Domenico Schietti
Un Mondo a Misura di Bambino
http://www.liberaassociazioneilpopolo.it/1/3/semplificazione/societa-liberta/