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Gli schiavi della polizza. Vita precaria alle Generali
di Rosa Praticò
«Ho un contratto a tempo indeterminato ma la mia vita è più precaria di quella di un precario». Francesco (il nome è inventato) ha 34 anni, ma se ne sente molti di più. Fa l’ispettore di produzione. Vende polizze, per lo più sulla vita. Lavora anche dieci ore al giorno e guadagna meno di 700 euro al mese. Il fisso di 400 euro, più il ricavato delle provvigioni sui prodotti che riesce a piazzare. Una componente del suo stipendio è il premio produzione, ma «i clienti di questi tempi scarseggiano - dice - e la compagnia, invece di andare incontro ai lavoratori, alza i parametri per assegnarlo. L’80 per cento di noi non riesce a raggiungerlo. Si sente dare dell’incapace e viene sottoposto a pressioni continue». La compagnia in questione è Assicurazioni Generali. Una delle più solide al mondo. «Abbiamo un codice etico interno da fare invidia alla Costituzione - aggiunge Francesco - ma la prassi è molto diversa nella sede in cui lavoro io, a Roma, e in quelle di Firenze e Napoli».
Giulio (anche lui preferisce un nome falso come gli altri con cui abbiamo parlato) ha 37 anni. È stato assunto nel 2006. E vive ancora con i genitori. «Ti attirano con la prospettiva di un indeterminato, ma non ti dicono in che condizioni dovrai lavorare. Per esempio, i numeri dei clienti da contattare ce li procuriamo da soli. A casa, nel tempo libero o durante la pausa pranzo. In ufficio non possiamo farlo. Solo due computer, su un piano, hanno il collegamento a internet. Ma va chiesta la password d’accesso ai coordinatori. E loro ce lo fanno pesare. Ti accusano di essere poco operativo, disorganizzato».
«Durante l’orario di lavoro - continua Giulio - dobbiamo solo telefonare alle persone e fissare almeno tre appuntamenti al giorno. Ho sacrificato la mia vita privata per mantenere sempre lo stesso rendimento. Ma la compagnia ha alzato l’asticella della produzione. E sono iniziati i cosiddetti colloqui motivazionali. Di fatto ti convocano e ti chiedono: Non ti vergogni alla tua età di portare a casa questi risultati? Sei sicuro di voler rimanere?». Alla nostra richiesta di chiarimenti, Assicurazioni Generali - dopo sette giorni - ha replicato con una nota: «Nella fattispecie ci si è mossi e ci si sta muovendo correttamente nell’ambito del contratto nazionale assicurativo, in particolare in riferimento alla parte che si applica al personale addetto alla produzione». Eppure le storie dei lavoratori raccontano altro.
«Quello che abbiamo fatto per l’azienda in passato non conta - spiega Fabiano - La valutazione avviene mese per mese sulla base di un elemento, il raggiungimento del premio di produzione, che non rientra negli obblighi contrattuali. Ci sentiamo come Sisifo che porta il masso in cima al monte e poi deve ricominciare da capo». «Un giorno sono andata dal responsabile. - interviene Simona - Gli ho detto che il nostro lavoro è organizzato male. Un cliente potenziale aveva minacciato di denunciarmi. Prima di me aveva ricevuto la telefonata di altri colleghi e non voleva più essere disturbato. Non era la prima volta che capitava».
In molti hanno protestato per lo stesso motivo. La risposta è stata: «Il sistema funziona: tu ti sei lasciato sfuggire un cliente per un tono di voce sbagliato o per scarsa empatia, chi lo richiama ha la possibilità di riparare alla tua incapacità». Ma anche quando il cliente è agganciato, le difficoltà non mancano. «Spesso non c’è neanche la carta per stampare i contratti» racconta Mario. Poi sorride e ricorda quel dipendente a cui hanno detto: «Vi facciamo lavorare così perché la società vuole giudicare come rendete in condizioni estreme». «Da allora - confessa lui - gli uffici di piazza Venezia 11, in cui gli ispettori di produzione sono circa settanta, sono stati ribattezzati tana delle tigri».
E poi ci sono delle strane coincidenze. «Chi fa troppe domande, chi non produce quanto vorrebbe la compagnia, da un giorno all’altro si ritrova nella stessa stanza, lontano dai neoassunti. Postazione cambiata. Senza motivo» spiega Lorenzo. Lui era un trainer, gestiva una squadra di colleghi. «Mi è stato chiesto di rendere la vita impossibile a qualcuno - racconta - per costringerlo ad andare via. Ho rifiutato. Mi è stato tolto il gruppo di lavoro».
Mauro Giusti di storie da raccontare ne ha parecchie. Ha 62 anni. La metà li ha passati a lavorare nel ramo amministrativo di Assicurazioni Generali. È andato in pensione nel 2005. Ma da delegato sindacale della Fisac Cgil lotta per «ridare dignità» agli ispettori di produzione. «Ne ho visti tanti crollare. Un esempio? Questi ragazzi - per il lavoro che fanno - si spostano di frequente in macchina, in moto. In molti hanno subito degli incidenti. Qualcuno non cammina più bene. Andrebbe ricollocato. E invece lo fanno sentire un peso finché non abbandona tutto». Mauro confessa di essersi sentito spesso solo nella sua battaglia: «È difficile provare certe situazioni - dice - Tanti hanno paura. Tirano avanti finché ci riescono. Poi arrivano i certificati medici per stress da lavoro. E infine le dimissioni. L’ottanta per cento dei neoassunti lascia nel giro di sei o dodici mesi. E l’azienda ha trovato il sistema per avere sempre carne fresca senza licenziare».
07 febbraio 2010
Messaggi
1. Vita precaria alle Generali, 7 febbraio 2010, 21:55, di Nando
CHE VERGOGNA QUESTO SISTEMA E’ DIVENTATO TUTTO DISUMANO...
2. Vita precaria alle Generali, 8 febbraio 2010, 09:03
Chi oggi sceglie di andare a lavorare in banca od in un’assicurazione, deve essere consapevole che lì fa carriera o almeno non viene cacciato, solo chi è abilissimo ad ingannare o raggirare il cliente, rifilandogli prodotti inutili se non proprio "tossici" !!
Un tempo i sindacati in qualche misura riuscivano a far sentire la loro voce e a tutelare gli impiegati.
Oggi la maggior parte dei sindacati ( o meglio dei sindacalisti ! ) sono autoreferenziali se non proprio collaborazionisti !!
Nelle banche di etica c’è ne sempre stata poca, ma oggi siamo a livelli intollerabili, quasi al limite del malaffare !!
MaxVinella
1. Vita precaria alle Generali, 8 febbraio 2010, 10:08
Nel mondo bancario, dove lavoro, se si esclude la Falcri cui appartengo ( peraltro molto eterogea al suo interno e quindi non sempre simile, come impostazione, in tutte le banche) e nello specifico delle due principali aziende di credito ( Intesa ed Unicredito) la Cub, gli altri sindacati sono sostanzialmnte come dice Max.
Nelle assicurazioni ( dove operano gli stessi sindacati di categoria, escluse proprio Falcri e Cub), peggio che andar di notte.
Forse qualcosa sta muovendosi nella Fisac/Cgil ( appunto bancari ed assicurativi) dove il segretario Moccia è il capolista della minoranza confederale che si sta formando per contestare al prossimo congresso della Cgil la linea di Epifani.
Ma anche se questa situazione, per forza di cose, ha portato recentemente a scelte giuste di questo sindacato ( proprio in questi giorni il rifiuto di firmare un accordo-capestro sull’ "occupazione" in Banca Intesa) l’impressione che si tratti soprattutto di una lotta tra apparati di potere, appunto assai "autoreferenziale" è molto forte.
Raf
2. Vita precaria alle Generali, 8 febbraio 2010, 11:08
Caro Raf, io vengo da esperienze diverse : sono dipendente di un ente locale, ma ti posso dire che anche qui il comportamento dei sindacati è vergognoso !!
La Cisl e la Cgil è come se non ci fossero , nel bene e nel male : contano zero !!
La UIL invece è un vero e proprio sindacato "giallo" !!
Pensa che il locale segretario provinciale della UIL è diventato assessore al personale in una giunta di centro-destra !!
MaxVinella
3. Vita precaria alle Generali, 8 febbraio 2010, 14:36
cgil nel mondo sucola: è passata al riforma e non ne hanno nemmeno dato conto a livello di notizia nel loro sito nazionale... nemmeno per fare un po’ di demagogia... Tanto per dire come sono combinati. Probabilmente, nella MIGLIORE delle ipotesi, si sono decisi a svolgere mero lavoro di "servizio" tipo dichiarazioni dei redditi e compilazione di documentazione.... ciao
4. Vita precaria alle Generali, 5 dicembre 2010, 13:16, di corra
che schifo il sindacato!!!!
pensare che dovrebbero dare una mano ai lavoratori più deboli: spero ..un giorno i capi sindacalisti siano chiamati a rispondere delle loro responsabilità
5. Vita precaria alle Generali, 5 dicembre 2010, 14:00, di corra
parole sante ...soprattutto le ultime
3. Vita precaria alle Generali, 27 marzo 2010, 14:11
Sono un ispettore di produzione delle Assicurazioni Generali SPA, in una delle sedi emiliane...ebbene ragazzi, la situazione qui descritta è più che veritiera!!!!
Il "Sistema" è composto da persone senza scrupoli e da ispettori che scendono a compromessi ,per vedersi passare le Polizze o le scadenze dagli agenti,(facendo le "spie", offrendo piaceri sessuali o semplicemente stando ai giochi sporchi (quando ti dicono: NON DEVI AVERE RAPPORTI Professionali nè Personali con colleghi "scomodi alla compagnia, o agli Agenti");
.... quei pochi colleghi ingenui vengono presi per allocchi e vengono denigrati nelle riunioni, perchè non sono capaci di "piazzare" ai clienti prodotti con alti caricamenti, prodotti che poco servono al cliente, ma che tanto fanno bene alla nostre buste paga.....una busta paga talmente misera (lordo 500 euro circa) che non servirebbe neanche a pagarsi il pranzo quotidiano....infatti non abbiamo a disposizione neanche i buoni pasto....e la maggiorparte delle riunioni vengono fissate in orari che "sarebbero" di pausa pranzo, così che si è costretti a mangiare un boccone nel bar sotto l’agenzia(che magari è della moglie o del fratello dell’agente!!!!!).
ma cosa ancora più grave è che SIAMO OBBLIGATI A LAVORARE IN SCOOTER(è UNA DELLE PRIME DOMANDE AI COLLOQUI: COME TI MUOVI?? HAI UNO SCOOTER, VERO?? HAI INTENZIONE DI COMPRARLO, VERO???)..... MA IN CASO DI INCIDENTE NON SIAMO MINIMAMENTE COPERTI!!!!!!!!
che senso ha lavorare per compromessi, mettere la propria faccia nel truffare un cliente senza poi avere la faccia di guardarsi allo specchio???
E’ DAVVERO UNO SPORCO MONDO!!!!!! STATECI LONTANI!!!!!
in fede,
un "consulente" assicurativo Generali!!!!
1. Vita precaria alle Generali, 5 dicembre 2010, 19:29, di Alessandro
per non parlare del mobbing.. Telefonate ed email mandate a puro scopo di dirti che se non produci verrai richimato per un colloquio. Poi ti fanno pagare il telefono, non si possono fare estratti conti o comunque per farli devi chiederli e se hai il cliente li ci fai pure una figuraccia.. E se poi fai un servizio al povero cliente che non riesce a versare più la sua polizza e gli riduci il versamento ,loro che fanno? ti prendono pure i soldi in busta paga.Vi parla un consulente della Liguria che è da SEMPRE circa al 300 per cento .. E appena gli porti produzioni un po’ al di sotto di quello che hai sempre fatto perchè comunque la crisi si sente anche qui in Liguria loro sono sempre lì a criticarti.. Credo che succederà qualche rivolta, o comuqnue vorrei che ci unissimo e facessimo noi una rivolta . CHE FUTURO POSSO AVERE IO e tutti gli altri , produttore dal 1998, secondo livello, senza soggetti da seguire con due figli e con un mutuo???? come posso continuare con questi ritmi???? VI pare possibile?????????????????? NON CE LA FACCIO più!!! ed alla mia età 42 anni dove lo trovo un altro lavoro??Ho pensato pure di farla finita ma avendo un figlio ed una moglie che mi ama ci ho ripensato perchè anche io li amo.... Scusate lo sfogo.
Un consulente della Liguria.
2. Vita precaria alle Generali, 5 dicembre 2010, 19:38, di flavio
Salve, sono un produttore della regione Sicilia(non dico il nome ,ne il luogo esatto per ovvie ragioni). Devo dire che la situazione anche qui è pessima. Lavoriamo davvero con il coltello alla gola con continue vessazioni, rimborsi a fine mese tagliati ed un clima che ci mette contro anche a noi colleghi stessi della stessa località dove lavoriamo. Non disponiamo di computer, ogni settimana ci chiedono un report sui risultati che se non vengono soddisfatti ci intimano a darci le dimissioni... Non si respira più..Possibile che nessuno faccia qualcosa? che nulla cambi? Ho pensato che ci volessero eliminare perchè ad una mia collega che si è dimessa un mese fa loro non hanno opposto resistenza. PACE E BENE A TUTTI::
Flavio
3. Vita precaria alle Generali, 5 dicembre 2010, 19:55, di corra
vai su FB , gruppo "sto con i produttori"
La riscossa comincia da qui Corrado
4. Vita precaria alle Generali, 5 dicembre 2010, 20:03, di corra
caro collega...quello che dici è molto serio! vieni su FB gruppo :"sto con i produttori"
e ne parliamo ok?
Corrado