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Vittorio Emanuele: "Quella troia della Sgrena" e altro ...
Publie le sabato 17 giugno 2006 par Open-Publishing2 commenti
LE TELEFONATE HARD DEL REUCCIO: “MANDAMI SU IL PACCO CON LA RAGAZZA”
GLI INSULTI A GIULIANA SGRENA: “QUEL PEZZO DI MERDA DI QUELLA VECCHIA TROIA”
MARIA GABRIELLA: “MIO FRATELLO FREQUENTAVA LA FECCIA. VITTIMA DELLA MOGLIE”

Da La Stampa
Potenza. Per almeno un anno i telefoni del principe Vittorio Emanuele di Savoia e dei suoi collaboratori sono stati intercettati dalla procura di Potenza. Il principe è finito nella inchiesta quando il pm Henry John Woodcock, indagando sui rapporti tra la famiglia malavitosa potentina Tancredi, affari nel gioco d’azzardo, e Rocco Migliardi, legato alla criminalità di Messina. Migliardi porta il pm potentino al principe Savoia, che funge da intermediario utile a raggiungere con i vertici dei Monopoli di Stato, collettori di tangenti finalizzate a ottenere il rilascio dei nullaosta per «gli apparecchi elettronici di intrattenimento», utilizzati poi invece per apparecchi e giochi d’azzardo vietati dalla legge. Intercettazione tra Gian Nicolino Narducci (collaboratore del principe) e Vittorio Emanuele Savoia del 7 marzo del 2005, tre giorni dopo il rilascio di Giuliana Sgrena e la morte del funzionario del Sismi, Nicola Calipari. Nella telefonata, il collaboratore annuncia al principe l’arrivo di un «pacco fresco», una ragazza bellissima...
N.: Narducci
VE : Vittorio Emanuele
N.: (...) E mi ha detto che la settimana prossima, se lei ha piacere, veniamo su a Gstaad.
VE.: si.
N.: con, con un pacco.
VE.: esatto. Giusto, eh!
N.: eh! Si, si giusto, però poi bisogna, bisogna poi vedere dove andare, eh! VE.: è un pacco moderno?
N.: nuovo, fresco.
VE.: come?
N.:eh, giusto, giusto, giusto. Mi ha detto che è una ragazza bellissima.
VE.: si?
N.:bruna, bellissima, bellissima.
VE.: si,eh?
N.: si, si, si, si. Settimana prossima se lei ci dice l’ok.
VE.: si ,o se no giù a Ginevra.
N.: ehm. Oh a Ginevra. Io,io, io, io,ecco:Ginevra! Se la principessa è su, forse è meglio, eh!
VE.: si.
N.: eh. Perchè così non c’è controlli.
GLI INSULTI A GIULIANA SGRENA I due cambiano discorso e cominciano a parlare del delitto Calipari
VE.: senta: che casino che è venuto fuori, eh!
N.: ma di che, di cosa? VE.: adesso guardi che quella lì.
N.: uhm.
VE.: è meglio che non si faccia vedere in giro, eh! Quella che..
N.: chi è?
VE.: quella merda lì che è stata, ehm, che ha fatto morire il nostro capo dei servizi segreti.
N.: ah sì! Quella lì è una merda! Comunista di merda quella lì!
VE.: Le televisioni l’hanno distrutta! Le televisioni di Berlusconi e il TG 2
N.: sì,sì,sì.
VE.: l’hanno distrutta!
N.: ah sì?
VE.: sì.
N.: ah sì,ah sì, mi fà, mi fà ridere, mi fà ridere Emilio Fede che ha detto che lei guardava dal finestrino e contava le pallottole che sparavano gli Americani! ( ride)
VE.: e poi è meglio che non vada ad abbracciar la vedova: no,no.Glielo sconsiglio! ( ride)
N.: ( ride) comunque è una. Eh, ma guarda è una, sono merde quella gente lì! E’ gente che! Comunque non ci va più in Iraq, ha detto che non ci và più, eh!
VE.: ma è meglio che ci andasse, così la fan fuori!
N.: così la tolgono dai piedi, eh! Comunque!
VE.: no, ma come si chiama quel giornale lì?
N.: il Manifesto, il Manifesto.
VE.: hanno detto che era un agguato fatto dagli Americani ! Ma figuriamoci! Quel pezzo di merda di quella vecchia troia
N.: (ride) Bisognerebbe, bisognerebbe portarla in una caserma di alpini e poi darla agli alpini che se la sollazzino!
VE.: no, ma poi dopo la buttano giù! La buttan giù dalla montagna, morta,a pezzetti!
(Giuliana Sgrena)
I TRAFFICI CON I MONOPOLI Quello che segue è il fax che il faccendiere Achille De Luca (già arrestato da Potenza circa un mese fa), l’«eletto» del principe Vittorio Emanuele di Savoia per curare i rapporti con il Monopolio di Stato, invia allo stesso principe, rendendogli conto dell’attività fino ad allora svolta. E poi anche a Ugo Bonazza, socio del malavitoso Migliardi. Il fax è del 27 gennaio 2005. «Ho, questa mattina, concluso l’iter per la definizione delle Tue pratiche bloccate, nelle mani di alti responsabili di trastevere.In modo volutamente equivoco e con "fumus meridional" ho detto loro che sarei stato generoso... Ho usato la stessa espressione di V.E. Valuta Tu in piena coscienza cosa vuoi anticipare ora, e saldare i primi della prossima settimana, a questi due “amici”". Attendo Tue istruzioni»
Sostiene il gip: «Nel fax appena riportato il DE LUCA offre ai suoi complici il fedele resoconto dell’incontro avvenuto pochi minuti prima presso gli uffici del Monopolio, evidenziando chiaramente di aver promesso ai suddetti pubblici funzionari una “generosa” ricompensa per i loro favori, in ciò seguendo testualmente le disposizioni impartitegli dal SAVOIA. Dalle parole del DE LUCA emerge, pertanto, tutto il peso delle direttive impartite dal SAVOIA nell’espletamento del suo ruolo di vertice in seno all’associazione in questione»
2 - MARIA GABRIELLA: “FREQUENTAVA LA FECCIA. LA MOGLIE INTERESSATA SOLO AI SOLDI”
Ludina Barbini per La Stampa
A fine marzo Maria Pia, Maria Gabriella e Maria Beatrice di Savoia hanno mandato una lettera al principe Paolo Boncompagni Ludovisi, presidente del consiglio dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, con le loro dimissioni. La lettera diceva: non riconosciamo nella attuale conformazione dell’Ordine quello che era stato fondato dai nostri avi e tramandato da nostro padre il Re. Emanuele Filiberto commentò l’accaduto dicendo che le sue zie non partecipavano molto alle attività dell’Ordine e forse non sapevano quello che è stato fatto in questi anni. Conversando con la principessa Maria Gabriella, si può sentire nella sua voce un tono che va dall’indignato all’arrabbiato, dal triste allo sconcertato con in fondo un pizzico di quella signorile vergogna per le gravi notizie che riguardano la sua famiglia, suo fratello Vittorio Emanuele.
(Emanuele Filiberto con la moglie Clotilde - Foto U.Pizzi)
Si è dimessa perché aveva avuto qualche evidenza che gli affari condotti da suo fratello in nome dell’Ordine non erano del tutto rispettabili?
«Non mi aspettavo tanto, ma era prevedibile che sarebbe successo qualcosa perché frequentava gentaglia, la feccia. Se penso che mio padre, proprio in questi giorni, sessanta anni fa partì per l’esilio per il bene del Paese. E’ una vergogna che Vittorio Emanuele con la complicità di sua moglie, e di suo figlio Emanuele Filiberto, stia distruggendo tutto quello che mio padre ha fatto in trentasette anni di esilio».
Ma cosa esattamente stava succedendo nell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro?
Ha introdotto una quota associativa, attività come la vendita di oggetti con lo scudo sabaudo e la carta di credito dell’Ordine e in confronto alle accuse di oggi quell’uso improprio dell’Ordine sembra piccola cosa. Ma non lo è, perché è una volta di più una totale mancanza di rispetto per la sua storia, per quello che la nostra famiglia ha rappresentato per la storia d’Italia. Mi hanno insospettito anche le strane associazioni di beneficenza di mio fratello, di suo figlio, perché c’erano sempre in quei comitati dei mascalzoni, delle persone poco limpide. Oggi è scoppiato il bubbone».
(Il principe Paolo Boncompagni Ludovisi con Martine Barnheim Orsini-U.Pizzi)
Cosa realmente pensa sia passato per la mente di Vittorio e quale poteva essere lo scopo di quelle frequentazioni?
«Mi fa pena ma è un credulone e il figlio è un arrivista, la moglie Marina è interessata al denaro, non le basta mai, venendo da una famiglia di imprenditori falliti voleva sempre di più. In lei c’è una forma patologica. Io dicevo sempre che non potevano frequentare persone di terz’ordine e nulla altro, che non era possibile, che un giorno o l’altro sarebbe successo qualcosa. Vittorio si fa usare ed è lei che decide tutto».
Ai primi di maggio era stato arrestato un tale Achille De Luca, che pare li aveva accolti a Palermo e che si faceva passare per quello che non era. Imprudenza? Se guardiamo un po’ la storia di Vittorio, lo vediamo spesso in qualche situazione limite, perché?
«Da quando è nato non ha fatto che pasticci, incidenti di ogni genere, e si è fatto traviare da quelli che lo circondavano. E’ una forma di ingenuità per non dire di sciocchezza. Non ragiona. Si fa utilizzare perché ha un nome. Non sanno selezionare le persone. Ricordo che fui io a dare a mio padre la notizia della sparatoria di Cavallo. Ricordo ancora il tono della sua voce, era disperato. Quella storia ha accorciato la sua vita. Anche questa volta probabilmente c’è la solita faciloneria, e pressappochismo che lo rende facile preda di astuzie altrui. Che bisogno aveva di andare a quella penosa trasmissione di Porta a Porta con quella gente? Non c’era nulla di dignitoso, non era davvero all’altezza del nome che porta».
(L’avvocato Emmanuele Emanuele, ne avrà di lavoro da fare....)
Emanuele Filiberto percorre la stessa strada?
«Lui è dedito alle sponsorizzazioni più estreme. Chi ha la responsabilità della memoria storica di questo Paese dovrebbe assumere una visione meno commerciale della propria storia. Tutto ciò è vergognoso e umiliante. Mi auguro che alla fine si ritirino tutti, non in Italia, in silenzio a coltivare fiori».
Dagospia 17 Giugno 2006
Messaggi
1. > Vittorio Emanuele: "Quella troia della Sgrena" e altro ..., 20 giugno 2006, 17:05
SONO UNO DEI TANTI SARDI CHE "SI INC. LE CAPRE E CHE PUZZANO...."
cOME SI PUò PERMETTERE UN REUCCIO STRASTRARICCO AD OFFENDERE I TANTI SARDI CHE VIVONO LAVORANO SOFFRONO IN SARDEGNA? NON SI RICORDA COSA HANNO FATTO I SARDI PER LUI? CARO VITTORIO EMANUELE, VIENICI A TROVARE IN SARDEGNA SARAI SICURAMENTE ACCOLTO BENE, E TI RENDERAI CONTO CHE SE SENTI PROFUMO DI PELLE E NON DI CHANEL N.5, SARà DOVUTO AL FATTO CHE IL POPOLO NON VIVE NELLA "BAMBAGIA" COME I PRINCIPI, MA DEL SUO SUDORE.............. CIAO CARO VITTORIO EMANUELE PRINCIPE SOLO DI NOME E NON DI FATTO. P.S. AVREI TANTO VOLUTO INSULTARTI O MOLTO PEGGIO MA LA REDAZIONE CANCELLEREBBE IL MIO MESSAGGIO . UN NUORESE PUZZOLENTE
1. > Vittorio Emanuele: "Quella troia della Sgrena" e altro ..., 21 giugno 2006, 22:31
Viva Voodcock
L’ex re dice che i soldi presi erano per la beneficenza! E infatti erano per il fondo mauriziano, di cui è capo supremo, come se Moggi dicesse che ha preso soldi per il fondo moggiano!
Che beneficenza era? Dovevano mettere sulla dritta via le veline smarrite? FERT =Fighe Esperte per Ricchi Troioni? Questo è appunto il motto dell’ordine mauriziano, i cavalieri della tavola rotonda di casa Savoia, di verde vestiti, con collare d’oro, finalità ospedaliere (vedi le cliniche del S. Raffaele) e possesso di regali galere (ora ingresso nelle patrie galere)
Il divertente è che le onorificenze che VE dà per 20.000 € ognuna non hanno alcun valore legale, sono scadute, come il re, del resto. Le potrebbe dare anche Moggi, o Tanzi, valgono meno delle azioni della Parmalat.
Anche l’ex re non ha più alcun valore legale e men che mai i bei tipini che lo difendono, né reale, né legale, né morale.
VE diceva che quei soldi gli servivano per selezionare la crème de la crème! Tipo il Migliardi (soggetto ad alta pericolosità sociale con rapporti con la criminalità organizzata) o il Bonazza addetto a selezionare massaggiatrici bonazze.
Ah, non c’è più la beneficenza di una volta!
E non c’è più rispetto per i benefattori!
Specie quelli che si inc....o le bambine.
In USA il re dei pc Bill Gates finanzia la lotta alla malaria in Africa, da noi il re dei bigliardini truccati VE finanzia la lotta alla castità in Rai.
Non so se fa più schifo Fisichella che licenzia il segretario gay, o Fini che si tiene il segretario porco.
E per fortuna che monarchici e fascisti ci tengono tanto all’onore e sono sempre lì a difenderlo!
...ma la moglie del Vittorio, Marina Doria, come fa a tenersi un marito così dopo aver saputo che razza di pervertito si ritrova accanto? o è una che parla di sé come la Daniela Fini? Lo fa per i sacri valori della famiglia cristiana? Quelli per cui ha avuto la benedizione privata del Papa? E il Filiberto cosa gli racconta ai suoi bambini? Le favoline sulle veline?
(dal blog di Grillo)