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La crisi finanziaria, strutturale e di pessima gestione politica e economica interna avrà conseguenze gravissime sul nostro paese che già si trova agli ultimi posti in Europa grazie a una serie di governi sciagurati di dx e di sx, che non hanno toccato le storture del sistema né gli hanno impresso alcuna evoluzione utile, complice un’Europa corriva con la grande finanza e le multinazionali, in nome di un iperliberismo che non muore mai per male che faccia.
Inutile scaricare ogni miseria italiana sulla crisi globale quando la Finanziaria di Tremonti va contro corrente persino rispetto alle misure prese dai maggiori paesi economici dell’Occidente, aumentando addirittura malignamente la perdita di posti di lavoro e l’immiserimento delle classi meno avvantaggiate.
Arrivati a questo punto, le ricette anticrisi del premier sono delle berlusconate ridicole e addirittura fuori luogo, e giustamente la CGIL non demorde dallo sciopero nazionale di protesta economica contro il governo. E magari la sua protesta l’avesse fatta a D’Alema e a Prodi da subito invece di dar loro una pace sociale che ha avvallato le peggio porcate fatte ai diritti dei lavoratori e al territorio.
Proseguire con gli sciali al Vaticano, gli sprechi in guerre ormai fallite, le prebende esose a manager incapaci (Fantozzi che per il disastro Alitalia chiede 15 milioni è l’ultima indecenza!), gli aumenti vergognosi agli onorevoli, tenendo in piedi carrozzoni fatiscenti come le Province o le comunità montane, e addirittura indebolendo il fronte della lotta alla criminalità finanziaria, alla mafia, alla corruzione politica, all’evasione fiscale.. tutto ciò è in netta contraddizione con quanto un governo serio dovrebbe fare.
Sventolare adesso l’elemosina di 2 miliardi di euro come grande concessione sociale è davvero un insulto. Un aiuto che si parcellizzerà in 40 euro al mese ad anziani nemmeno selezionati (ci saranno i soliti furbetti premiati dai buchi del fisco), una elemosina che non aumenterà la domanda né diminuirà la tragedia dei vari incapienti. Della cifra non parteciperanno artigiani, precari, dipendenti e cassintegrati. E il modo stesso con cui chi riceve la card dovrà denunciare pubblicamente la propria povertà è umiliante e indegno. Questa è una strenna natalizia che servirà solo a Berlusconi come propaganda personale. Soldi pubblicitari. Meglio sarebbe stato aumentare le pensioni minime con un esborso diretto in tredicesima e istituire un soccorso di disoccupazione che fare queste donazioni al minimo che lasciano il tempo che trovano e sono di danno morale a chi le riceve.
Grazie alle scelte di questo Governo, il 31 dicembre migliaia di lavoratori perderanno il posto di lavoro (600.000 solo nel pubblico impiego) con una serie di piccole imprese che a cascata chiuderanno perché nulla è stato fatto per far proseguire alle banche l’emissione di credito, e la piccolezza di intervento dei due miliardi sembrerà una offensiva pagliacciata. E un miliardo promesso per ammortizzatori sociali è veramente un bruscolino.
Se non si fosse proseguito nella perversa volontà di salvare sprechi e abusi, la detassazione della tredicesima sarebbe stata possibile e avrebbe costituito una boccata di ossigeno per andare avanti e frenare la crisi.
E parlare di detassazione degli straordinari in un paese dove ci sono stati 945 morti sul lavoro è davvero un accanimento al peggio. Se poi si è in crisi vanno in fumo anche gli straordinari. Qui c’è bisogno di diminuire le tasse, che sono le più alte d’Europa, di aumentare i salari che sono i più bassi d’Europa, di bloccare la piaga del precariato, di uscire da missioni internazionali e spese militari che non siamo in grado di sostenere, di pagare medicine e bollette quanto gli altri europei e non di più per favorire manomorte indecenti, di aumentare i posti di lavoro, non di far crescere l’orario di chi lavora, di istituire un fisco all’americana con scarico e dunque denuncia di tutte le spese, di porre nel codice penale pesanti per i reati finanziari sempre come avviene in America.. ma è ovvio che Berlusconi non sarà mai nella volontà di fare questo, come è ovvio che non lo farebbe un’opposizione da tempo rinnegata e venduta al capitalismo. E tornare da Veltroni a D’Alema sarebbe come passare dal nulla al peggio.
Se i soldi mancano, si tassino diversamente i grandi redditi, si incida seriamente sull’evasione, si equiparino gli stipendi di tutte le cariche politiche alle medie europee, si metta uno stop ai superstipendi dei supermanager come si sta già facendo in un’Europa che è molto al di sotto di noi in regalie avventurose e spregiudicate.
Negli ultimi tempi i soldi si sono spostati dal lavoro ai profitti per ben 10 punti del PIL (un punto percentuale equivale a 12 miliardi di euro) aprendo una forbice iniqua tra i salari di chi prende meno e i profitti di chi ruba di più, con una maggioranza del paese che sta sempre peggio e una stretta minoranza che fa una vita di sciali e sprechi.
Senza una politica di più equa redistribuzione della ricchezza è inutile sperare in un miglioramento sociale ed economico e alla fine anche coloro che oggi godono di ricchezze eccessive misureranno delle perdite. Anche in un sistema capitalista occorre tanto buon senso da capire che, se si impoverisce tutta la nazione, si crea uno squilibrio che colpirà anche i più avvantaggiati. Ford non era un comunista per pensare che se gli operai avessero avuto una paga sufficiente a comprare le sue auto, lui avrebbe venduto più auto. Ma Ford era più intelligente di Confindustria e ben più intelligente di Berlusconi il cui iperliberismo non è nemmeno illuminato e alla fine, speriamolo, divorerà lui stesso.
Chi troppo vuole nulla stringe e una politica perversa di riduzione progressiva di compensi, sicurezza e diritti, alla fine sarà un boomerang che travolgerà la fragile e dolosa classe imprenditoriale italiana, che, in preda ai suoi deliri di avidità, non ha saputo proteggere una classe di lavoratori interni come non ha saputo salvaguardare una classe di consumatori interni e alla fine pagherà il fio del suo parossismo criminale.
Il solo passaggio ad un fisco trasparente porterebbe in cassa subito almeno 100 miliardi di euro, senza contare il freno che questo costituirebbe alle rendite illecite, ai capitali in nero, alle tangenti, al soldi sporchi che verrebbero messi alla luce. Invece noi abbiamo un sistema fiscale e un sistema bancario che i soldi illeciti li proteggono non li combattono.
E’ ovvio che questo non sarà mai nei desideri della politica corrotta, la quale preferisce la strategia delle bricioline a pronto effetto ma che non saranno di nessun aiuto sui tempi lunghi.
La qualità delle scelte in un paese equivale alla qualità di un Governo.
Pensare di mettere 10 o 20 miliardi in un’opera inutile come il ponte di Messina quando l’acquedotto perde il 60%, mancano da anni piani di edilizia popolare e 22.000 scuole vanno a pezzi è veramente criminale. E parlare di investire in un nucleare pericoloso e arrivato ormai alla fine della corsa per la carenza di uranio trascurando le energie alternativa è folle e anch’esso in controtendenza. Persino la lotta all’inquinamento imposta dall’Europa porterebbe a nuovi posti di lavoro e alla riduzione degli sprechi colossali che l’inquinamento comporta. Ma questo governo sembra essere sordo a troppi interessi dei cittadini per seguire solo le sirene miliardarie dei peggiori arricchiti di turno.
Dunque nessun correttivo strutturale. Solo 2 miliardi ai più poveri. Solo un miliardo di ammortizzatori sociali. Però ben 20 miliardi alle banche a fronte di niente. Taglio IRAP alle imprese a fronte di niente. Altri regali alla mafia criminale e alla mafia finanziaria. Altre concessioni alla camorra di Stato (il milione stanziato per la linea aerea giornaliera Alberga-Roma, per favorire Scajola né è l’epitome).
Questo non è un buon modo di governare il paese. Ma certo è il modo migliore per mandarlo a fondo più rapidamente.
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Masada 832. Il legno storto