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Vogliono fedeli succubi e inconsapevoli.

Publie le lunedì 25 aprile 2005 par Open-Publishing
4 commenti

Appello al Card. Ruini e ai vescovi italiani affinche’ cessi l’indegna interferenza sul referendum sulla procreazione assistita.
La CEI, conferenza episcopale italiana, spinge i cittadini verso l’astensione, pur avendo riconosciuto che la legge in questione e’ pessima. Se vedete in questo una grave intromissione nei poteri dello stato e nella coscienza degli uomini, mandate in internet la vostra disapprovazione scrivendo una mail a sicei@chiesacattolica.it
oppure scrivete a Card. Camillo Ruini, CEI, Circonvallazione Aurelia 50, 00165 ROMA
o ad altri vescovi, come quello della vostra citta’, cercando i loro indirizzi sul sito www.chiesacattolica.it
La CEI cerca di deresponsabilizzare i fedeli.

Il Movimento per la Societa’ di Giustizia e della Speranza di Lecce dice: "Questa via dell’astensione non contribuisce certo al formarsi e approfondirsi della coscienza dei fedeli e non contribuisce ad una decisione consapevole e responsabile in questa materia. Spinge anzi al disinteresse e alla passivita’: si’ che la gente, la quale già ora a stento si orienta in questa materia, continuera’ ad ignorarne non solo i delicatissimi problemi, ma i contenuti stessi. Il Movimento si chiede se sia questa la via per la formazione della coscienza dei fedeli; di una coscienza che i problemi li conosca e li discuta, di una coscienza illuminata e critica. Poiche’ tale e’ la natura della coscienza umana; tale e’ il dono di Dio all’uomo. Citiamo Siracide (17, 6-7): «Diede loro un cuore per pensare, ... accordò loro la conoscenza, ... li riempi’ di scienza e d’intelligenza e fece loro conoscere il bene e il male». Questa intelligenza che discerne il bene e il male e’ proprio la coscienza critica, che la modernita’ ha riscoperto, e che appartiene ormai al patrimonio umano, alla dignita’ della persona umana. Invece che all’astensione, i fedeli dovevano essere esortati alla conoscenza del problema, per decidere secondo illuminata coscienza e personale responsabilità; e una discussione doveva aprirsi nella chiesa italiana, e svilupparsi ad ogni livello. Oppure si deve pensare che la gerarchia preferisca una massa di fedeli ignorante e inconsapevole, e quindi piu’ facilmente succube del potere centrale?"
Prof. Arrigo Colombo
Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Utopia
Universita’ di Lecce
E-mail arribo@libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

Messaggi

  • Perchè la Chiesa non deve avere il diritto di parola? I partiti hanno detto la loro, che la Chiesa dica la propria. Siamo in democrazia no?! "indegna interferenza"? Stiamo scherzando?
    Se i cittadini italiani sono ben informati e preparati rispetto alla legge che vanno (o no) a votare, la Chiesa non rappresenterà certo un ostacolo, in un senso o nell’altro.
    Se i fedeli invece non sono ben informati e preparati, beh, penso che le colpe non siano esattamente della Chiesa ma da loro stessi e da chi non li ha preparati adeguatamente pur avendone i mezzi (promotori dei referendum, in questo caso). Dopo di che ognuno prenda la sua decisione.
    Dipingere gli italiani come una massa di beoti "succubi e inconsapevoli" che si fanno trascinare da questo o quel cardinale, come da questo o quel leader politico, significa - IMHO - mancare di rispetto verso l’intelligenza dell’elettorato.