Home > Walter Rossi e Renato Biagetti, uccisi dalla stessa mano fascista
Walter Rossi e Renato Biagetti, uccisi dalla stessa mano fascista
Publie le lunedì 23 luglio 2007 par Open-Publishing1 commento

Walter Rossi - 30 settembre 1977
Renato Biagetti - 26 agosto 2006
ASSASSINATI DALLA
STESSA MANO FASCISTA

Ne discutono:
ADRIANA SPERA
BIANCA BRACCI TORSI
CATERINA PATTI
EMILIANO CELLI
GIOVANNI BARBERA
ROBERTO MAZZANTINI
SERGIO CARARO
TANO D’AMICO
VINCENZO MILIUCCI
Associazione “Walter Rossi”
Associazione “I sogni di Renato”
Centro Sociale Occupato EX ‘51
R.A.M.
SINISTRA 19
Coordina: CLAUDIO ORTALE
VENERDI’ 27 LUGLIO ore 18.00-20.30
presso lo spazio dibattiti “Liberavoce”
FESTA NAZIONALE DI LIBERAZIONE
(piazza Albania)
PROMUOVONO I CIRCOLI PRC-SE DEI MUNICIPI:
17° “Donini”– 18° “Ciccinelli”– 19° “Puletti”
Messaggi
1. Walter Rossi e Renato Biagetti, uccisi dalla stessa mano fascista, 24 luglio 2007, 22:39
Le mamme antifasciste in Campidoglio
24 luglio 2007
Da oggi in poi marceremo sempre in testa ai cortei contro la violenza fascista, avremo un nostro simbolo di madri, nonne, familiari che non vogliono più piangere
i propri figli ammazzati".
A parlare è Stefania Zuccari, madre di Renato Biagetti, il giovane ucciso lo scorso anno a Focene da un ragazzo con la croce celtica tatuata. Ieri sera, insieme ad altre madri di ragazzi frequentatori di centri sociali, Stefania Zuccari è stata ricevuta nell’ufficio del sindaco Veltroni, a cui nei giorni scorsi avevano inviato una lettera in riferimento "alle recenti aggressioni neofasciste" avvenute in città, alla presenza anche del vice-capo di Gabinetto del sindaco, Luca Odevaine e dell’assessore alle politiche della sicurezza, Jean
Leonard Touadi."Il sindaco ha apprezzato la nostra lettera e ha voluto incontrarci subito - ha detto Stefania Zuccari - si è detto preoccupato per il clima che si
sta vivendo e ha ascoltato le nostre proposte: organizzare iniziative culturali sull’antifascismo ma anche monitorare alcuni luoghi e sedi assegnate dal Comune a gruppi di estrema destra. Il clima pesante che si respira è visibile anche dal
proliferare di scritte e manifesti che si rifanno al fascismo e alla violenza. Veltroni si è impegnato a tenere sotto controllo la situazione anche da questo punto di vista". Su Foro 753, sede di un gruppo di estrema destra, "il sindaco ha assicurato che se dovesse rendersi protagonista di atti di violenza non esiterebbe
a chiuderlo".
"Mio figlio Renato - ha continuato la madre - se durante l’aggressione mortale avesse avuto una mazza da baseball e l’avesse data in testa agli aggressori che l’hanno ucciso, magari i giornali il giorno dopo l’avrebbero definito teppista ma lui sarebbe ancora vivo. Perché chi è vittima di queste aggressioni continue ha il diritto di difendersi. Di avere poi una piazza o una strada intitolata ai nostri figli non ci interessa nulla. Non vogliamo eroi, volgiamo che restino vivi".
Veltroni, ha continuato Stefania Zuccari, "ha ribadito la convinzione che a subire l’assalto dell’11 luglio a Casalbertone siano state le famiglie che vivono nell’ex-scuola occupata e non viceversa. ’Io non ho detto le cose che ha detto il prefetto
Serra’, ci ha detto Veltroni". A settembre è previsto un nuovo incontro tra le firmatarie della lettera e il Primo cittadino. "Gli comunicheremo le nostre proposte e lui ci ha già garantito il suo pieno sostegno".
www.carta.org