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Zanotelli: "I Vigili del Fuoco restino un corpo civile"

Publie le giovedì 22 luglio 2004 par Open-Publishing

Zanotelli: "I Vigili del Fuoco restino un corpo civile. Stop alla
riforma che sarà approvata martedì dal Senato."

Appello di Rete Lilliput per fermare la militarizzazione dei pompieri.
"Città per città, al lavoro con i vigili e i parlamentari"

"Siamo con i Vigili del Fuoco! Per proteggerci dall’uragano estivo che
sta montando in Parlamento - la militarizzazione dei pompieri in
dirittura d’arrivo al Senato - invito tutti i cittadini, la società
civile organizzata, le reti di associazioni, le istituzioni
democratiche, gli enti locali a sospendere per un attimo le proprie
vacanze e a mobilitarsi per bloccare questa tragica riforma del Corpo
dei Vigili del Fuoco". Con queste parole Alex Zanotelli, animatore di
Rete Lilliput, interviene nel dibattito a proposito del disegno di
legge sulla Riforma del rapporto di lavoro del Corpo nazionale dei
Vigili del Fuoco.

"Invito allo stesso tempo i nodi della Rete
Lilliput, diffusi in tutto il paese, a solidarizzare con i Vigili del
Fuoco caserma per caserma, per contrastare una legge che nessuno di
loro ha voluto. Dobbiamo reagire, i cittadini si mobilitino chiedendo
ai loro parlamentari di riferimento, eletti con i loro voti, di non
approvare questa legge assurda che martedì prossimo rischia di essere
approvata definitivamente dal Senato"

La proposta di legge trasformerà il rapporto di lavoro dei Vigili del
Fuoco equiparandoli ad una sorta di nuova forza di polizia. Si prevede
l’assegnazione ai pompieri del nuovo compito di difesa civile,
comprendendo in sé la garanzia e la sicurezza delle istituzioni, la
capacità di sopravvivenza economica, produttiva e logistica del
"sistema Paese" in occasione di crisi interne o internazionali. In
particolare si prevede la gestione di crisi dovute ad armi di
distruzione di massa di tipo nucleare, batteriologico e chimico.

La Rete di Lilliput sostiene le proposte delle forze democratiche che
all’interno del Corpo dei Vigili del Fuoco si impegnano contro questa
tendenza alla militarizzazione dei pompieri per trasformarli in corpo
di difesa interno. Ribadendo il sostegno alle attività civili dei
pompieri, la Rete di Lilliput si associa al gruppo di studiosi e
attivisti nonviolenti, tra cui Antonino Drago, Alex Zanotelli e
Alberto L’Abate (vedi su www.unimondo.org), che invitano a ripensare
il corpo dei Vigili del Fuoco come naturale sostegno di una seria
Protezione Civile che dovrebbe sviluppare l’autorganizzazione della
società civile per prevedere, prevenire e rimediare ai disastri
naturali, ecologici, industriali e potenzialmente anche militari.
"Questa decisione sposta il confine dalla difesa civile senza armi a
quella con le armi" ha dichiarato Gualtiero Via, referente del Gruppo
sulla Nonviolenza della Rete di Lilliput. In questi anni molte sono
state le lotte contro questa tendenza alla militarizzazione ed anzi le
Rappresentanze Sindacali di Base del Publico Impiego (RdB-Cub P.I.)
dei Vigili del Fuoco hanno anche controproposto un notevole progetto
di legge AC 2868 Istituzione del Corpo nazionale di Protezione Civile.

In questa politica della difesa, pensata come azione di guerra a
garanzia degli interessi strategici, rientra il varo della portaerei
Cavour, commissionata dal precedente governo di centro-sinistra di
Prodi e appena varata dal Ministro della difesa Martino. La portaerei
Cavour costa al contribuente come 1/7 della manovra correttiva, che
porterà tagli a ministeri, enti locali, Sud ed imprese. Al costo
iniziale della portaerei Cavour, 900 milioni di euro vanno a sommarsi
i costi delle armi e delle strumentazioni a bordo che fanno
raggiungere la cifra di 1390 milioni di euro, quasi 2.700 miliardi
delle vecchie lire. Ma è giusto ricordare al Ministro Martino che
nella finanziaria per l’anno 2004 l’aumento per le spese militari era
stato dell’1,5% rispetto all’anno precedente, pari a 19.670 milioni di
euro a cui si sono aggiunte 1.200 milioni di euro per le missioni
militari italiane. Cifre da capogiro proprio nell’anno in cui secondo
il Sipri-l’Istituto internazionale di Stoccolma per la ricerca sulla
pace, il commercio legale di armi ha raggiunto i 956 miliardi di
dollari, aumentando dell’11% nel 2003. C’è da sottolineare che il
governo Berlusconi ha autorizzato l’export di sistemi bellici verso la
Cina nonostante la conferma dell’embargo da parte del Parlamento
europeo e quindi in violazione della legge 185/90 che regola il
commercio delle armi.

Allo stesso tempo per Alex Zanotelli "è scandalosa la decisione del
Pentagono di trasferire da Londra a Napoli il quartier generale delle
Forze navali Usa in Europa: 20mila uomini delle tre armi." La Nato
Response Force, questa la forza presente a Napoli dal primo luglio, è
destinata non tanto alla difesa collettiva, prevista dall’articolo 5
del Trattato nord-atlantico, quanto alle «operazioni di gestione delle
crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio
dell’Alleanza», che rientrano nel «nuovo concetto strategico»
ufficializzato dal vertice Nato dell’aprile 1999. Per Zanotelli
"niente a che fare con l’articolo 11 della nostra Costituzione, che
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri
popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali."