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Zapatero, il grande illusionista

Publie le venerdì 6 giugno 2008 par Open-Publishing

Zapatero, il grande illusionista

di Tiziana Rossi, Madrid

Cara "Liberazione", vivo in Spagna da quasi trent’anni. So che la situazione in Italia sta precipitando ma spedisco lo stesso questa lettera perché l’ho promesso a 9 ragazzi. Avrei dovuto farlo almeno due mesi fa ma per diversi motivi non è stato così. Può darsi che vi sembri un’inezia, se messa a confronto con quanto sta succedendo lì, ma per molti di noi non lo è. Grazie a nome di 9 ragazzi spagnoli e delle loro famiglie e saluti comunisti (anche se fuori moda).

«Spagna, anno 2008: il Psoe vince le elezioni politiche e nel nuovo governo ci sono 9 donne ministro. Parecchi italiani "di sinistra", piacevolmente sorpresi, pensano per un istante di espatriare nel paese vicino. Il merito è del signor Zapatero: grande "illusionista" della politica. Chi prima di lui ha nominato ministro della Difesa una donna incinta di sette mesi? Coloro che hanno seguito da vicino la politica interna del precedente governo Zapatero, e amano riflettere in profondità, sanno perfettamente che questo gesto non è altro che uno specchietto per le allodole. La realtà di tutti i giorni è un’altra, fedele alle regole di quella "repressione di stato" che si è manifestata in luoghi diversi (G8 a Genova, banlieues in Francia) tendendo sempre allo stesso: zittire le voci discordanti, specialmente quando rivendicano diritti fondamentali. Solo in quest’ottica si può inquadrare la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero di cinque/sei anni di carcere per 9 giovani madrileni, colpevoli di avere preso parte ad una manifestazone nel 2006. Manifestazione promossa dal movimento "V de Vivienda", che da tempo si mobilita contro il caro-alloggio, esigendo soluzioni al problema abitativo.

Sono stati ufficialmente accusati di avere lanciato pietre e bottiglie, avere eretto barricate con i cassonetti, avere ferito tre agenti. Ovvio che per alcune persone i ragazzi si meritino condanne pesanti… La questione è che sono innocenti. Ancora una volta arresti, isolamento, botte e montatura della polizia. Dico ancora una volta, visto che non si tratta di un caso isolato. Rientra nella logica del sistema ricorrere a quest’arma di dissuasione... anche in Spagna. La Spagna, così "avanzata" perché riconosce il diritto di contrarre matrimonio alle coppie omosessuali. Peccato che la misura non parta da considerazioni di classe, bensì tenga conto solo di una condizione sessuale. Un paese può essere considerato "di destra " o "di sinistra" in base a leggi che riconoscono alcuni diritti civili? La legislazione svizzera non ostacola l’eutanasia: possiamo affermare che la Svizzera è un paese "di sinistra"? Apriamo gli occhi, per piacere. Il signor Zapatero per quattro anni non ha fatto altro che parlare di terrorismo, stornando l’attenzione dai problemi che assillano gli spagnoli nella vita quotidiana: precarietà, lavoro nero, mutui impossibili da pagare, ecc...

Di tanto in tanto qualche provvedimento "eclatante", deciso in fretta, cercando di accontentare tutti. Oggi non esistono asili nido a reddito, la sanità e la scuola pubbliche sono ferite a morte, ma si approva il "cheque bebé" di 2500 euro per ogni figlio (luglio 2007) o "la ayuda" di 210 euro mensili (gennaio 2008) a giovani occupati con meno di 30 anni e un reddito inferiore a 22mila euro lordi annuali. Nel primo caso non c’è stato distinguo fra "ricchi" e "poveri"; nel secondo apparentmente sì; peccato che il risultato sia stato l’aumento degli affitti, oltre al fatto che alcuni proprietari vogliono affittare solo a giovani. Insomma: questi esempi mostrano risposte poco convincenti, che non nascono da strategie concrete, basate su criteri di ridistribuzione della ricchezza.

A tutto ciò bisogna aggiungere una casa reale parassita e prepotente, erede imposta dalla dittatura franchista, coccolata dai media "portavoce" del governo "socialista". Domandate ai nove ragazzi sopra citati cosa pensino di questo governo, così "rosa" e "progressista". Il giorno del processo la testimonianza dei poliziotti che li arrestarono sarà l’unica ritenuta "verace", anche se falsa. Lo so per esperienza personale. Un paese che quando si tratta di processi politici mascherati da delitti comuni concede credibilità alle false testimonianze delle "forze dell’ordine" è davvero un paese molto migliore del nostro? Vorrei fare un suggerimento, agli strenui difensori del grande illusionista spagnolo: prima di invidiare tanto il giardino del vicino, occorre verificare che l’erba del suo prato, che sembra "più verde" della nostra, non sia artificiale».