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Compagni/e è venuto il tempo di resistere e combattere contro l’uniformazione mentale con più forza che mai.
Il nostro universo è variopinto e non compatto, anarchici, comunisti, socialisti, verdi si guardano con diffidenza anche a causa dei comportamenti e della storia di ognuno.
Ora è venuto il momento di dire basta, di darci una piattaforma di azione comune, di arginare le nostre forze per condurle verso uno sbocco comune.
Se per un momento dimenticassimo le cose che ci dividono e scoprissimo che abbiamo il dovere di resistere e che per farlo dobbiamo farlo insieme, in modo coordinato perchè una voce che protesta isolata è romantica e commuovente ma non avrà mai la forza di essere determinante.
Dobbiamo opporci ad un mondo che vuole l’economia come la religione del nostro tempo, ad una sinistra social-democratica, marxista e libertaria europea e mondiale addormentata dall’idea che il capitalismo selvaggio e cosmopolita sia un modello da governare e non cambiare radicalmente, i nostri (un nostro molto paradossale) rappresentanti, ironia della storia, ci hanno intossicato e lasciato da soli.
Dovremmo volere una società in cui i valori economici hanno cessato di essere centrali (od unici) , in cui l’economia è relegata al suo posto come semplice mezzo della vita umana e non come fine ultimo, in cui si rinuncia dunque a questa corsa folle verso un consumo sempre in crescita .
non c’è mondializzazione economica senza mondializzazione tecnologica e culturale.
a frode fiscale diventa uno sport generalizzato, le deontologie professionali sono una specie in via di estinzione, perfino lo sport è diventato un affare losco
I cittadini sbuffano quando devono pagare per il sociale, che si tratti di prigioni, o di asili, o di case psichiatriche, o di scuole e ospedali. Naturalmente questa reticenza alla solidarietà è anche causata dagli intoppi burocratici e dalle inefficenze; ma in questo modo le lobby liberiste mondiali hanno gioco facile a spingere allo smantellamento del ruolo pubblico dello Stato nell’economia
La questione allora diventa: quale spazio resta per i poteri non mercantili in un mondo che non è altro che mercato? Il mondo posseduto è un mondo in cui gli uomini stessi sono ridotti allo stato di cose che si possono comprare e se non si può fare altrimenti che governare una costrizione il governo degli uomini sarà ben presto sostituito dal governo delle cose. Se il governo degli uomini viene sostituito dal governo delle cose i cittadini non hanno più ragione di esistere, possono essere sostituiti da una macchina per votare che dice sempre sì e si otterrà lo stesso risultato. Le autorità politiche sono ormai nelle condizioni di quei sottoprefetti di provincia di una volta, potenti nei confronti dei loro sottoamministrati e nell’esecuzione di tutti i regolamenti oppressivi e gerarchici, ma deboli verso il potere centrale e anonimo dei mercati finanziari.
diventa necessario costruire un’importante forza di opposizione per far fronte a questa dittatura, un contropotere che non sia solo nazionale, ma europeo ed eventualmente mondiale.
ricostruzione di forme di democrazia locali, più dirette e autentiche, a livello europeo e mondiale, è la condizione politica che può aprire una strada e permettere le misure necessarie per far fronte a tutti questi problemi. Le logiche della megamacchina trasformano gli uomini in cose, ma l’uomo non è un ingranaggio e la sua umanità può essere il granello di sabbia che blocca i meccanismi dell’organismo
siamo compagni/e e per questo dobbiamo resistere uniti
Messaggi
1. a tutti i compagni/e, 9 giugno 2009, 14:46, di luisa
è che ormai non si capisce più di COSA siamo compagni...