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– aborto: fortuna che c’è –
a cura di Paolo De Gregorio -16 febbraio 2008-
La maggior parte dei cattolici che conosco non crede in Dio, né nei miracoli, né nella Provvidenza, né nei meriti delle preghiere. Quando stanno male e in pericolo di vita si affidano alla scienza, ai medici, e la loro vita sanno bene che non dipende da Dio, ma dalle qualità delle medicine e delle cure.
Malgrado la mobilitazione straordinaria di San Gennaro da parte del Cardinale di Napoli, il miracolo, facile, facile per uno del calibro di San Gennaro, non si è visto, e l’emergenza rifiuti continua per la gioia di camorristi che ci lucrano sopra.
La questione dell’aborto, soprattutto quello terapeutico o eugenetico (come lo definisce Ferrara), non va giù alla destra e ai preti, perché consente di mettere al mondo persone sane, che non renderanno infelici le loro madri, che faranno chiudere i lager gestiti dalle suore tipo Cottolengo, che abbasseranno le spese sanitarie e il consumo di medicine, e dimostrano che la scienza risolve i problemi e non la superstizione religiosa.
Quelli che sostengono di difendere la vita sono dei truffatori. Difendono solo il ruolo e l’influenza vaticana e delle religioni, perché sono terrorizzati dai giganteschi passi in avanti della scienza che, se non fosse ostacolata e poco finanziata, avrebbe già risolto la questione energetica, la sovrappopolazione, debellato tutte le malattie.
Industriali e preti non li senti mai difendere la vita di quelli che crepano sul lavoro, di coloro che muoiono di cancro vicino alle discariche e agli inceneritori, delle vittime (milioni) delle guerre occidentali mosse da buoni cristiani, tipo Bush, di tumori provocati dal traffico cittadino e da una agricoltura avvelenata. Sono in crisi perché aumentano le coppie di fatto, diminuiscono quelli che si sposano in chiesa, diminuiscono le vocazioni sacerdotali; gli omosessuali non si nascondono più e vivono allegramente senza sensi di colpa la loro “diversità”; i divorzi e le separazioni aumentano dimostrando l’inconsistenza e l’inadeguatezza del matrimonio, i capi politici di destra, che si presentano compunti al “family day” in Vaticano per ottenere voti, sono divorziati, puttanieri e hanno 2 o 3 famiglie.
Invece, il problema politico che abbiamo davanti, e che fa sembrare ridicoli tutti i partiti è quello di passare da una economia distruttiva e da una cultura irrazionale e bigotta, ad una nuova fase, in cui le decisioni vengano prese tenendo conto per prima cosa che viviamo in un ecosistema fragile e in crisi, e che i programmi vanno fatti seguendo le compatibilità dettate dagli scienziati per creare uno sviluppo sostenibile.
Il liberismo, la crescita economica ad ogni costo, hanno fallito e ci hanno consegnato una terra inquinata, supersfruttatata, sovrappopolata, dove le risorse primarie di acqua dolce e cibo sono già in calo e il riscaldamento globale (da fermare immediatamente) già fa sciogliere i ghiacci e cambia il clima.
Preti e politicanti che parlano contro l’aborto e si disperano perché abbiamo un miliardo di persone in meno per gli aborti fatti negli ultimi 30 anni, sono dei pazzoidi che sembrano vivere in un altro pianeta.
Il “realismo” appartiene solo a quelli che vogliono cambiare in profondità, i veri illusi sono quelli che pensano che si può continuare con vecchie logiche e superate culture.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. aborto: fortuna che c’è, 17 febbraio 2008, 13:37
Paolo,
in un precedente post hai confermato che voterai per Veltroni poiche’ e’ l’unico che potra’ fermare Berlusconi. In profondita’ ti dico che Veltroni non potra’ farcerla. Lui conta non su una vittoria elettorale, ma sul disfacimento della sinistra Italiana. E’ stato anche cosi’ onesto ad ammetterlo.
Io penso al dopo elezioni. Che ne sara’ del PD? Rivedremo forse la Bindi e compagnia bella a parlare delle occasioni perse della sinistra?
Per questo ti invito a riflettere. Veltroni e’ un voto perso. Sara’ piu’ salutare per tutti cominciare a ricostruire una sinistra del futuro? Spero proprio di si.
Salvatore
1. aborto: fortuna che c’è, 17 febbraio 2008, 16:40
Caro Salvatore,
io non ho mai detto che voterò Veltroni, ho detto che non andrò a votare.
Osservo solo che:
– l’unico che può battere Berlusconi oggi è Veltroni
– la "cosa rossa" è la sinistra archeologica
– la sinistra come la vorrei io oggi non c’è
– la sinistra che vorrei è tutta da costruire ed è quella di cui ho parlato nel post "gli operai in Parlamento, la sinistra che vorremmo" che trovi su bellaciao,ma che di seguito ti allego:
– gli operai in Parlamento? la sinistra che vorremmo -
di Paolo De Gregorio – 11 febbraio 2008
Il ministro di “sinistra” (molto presunta) Ferrero, fa dei distinguo fumosi sul fatto che sia opportuno o meno che gli operai della Thyssen siano presenti in liste elettorali, ma di fatto non propone nulla che possa assomigliare ad una presenza operaia fra i candidati alle prossime elezioni politiche, anzi, sembra difendere la CASTA dall’ingresso di nuovi elementi.
I partiti cosiddetti di sinistra, o come si faranno chiamare nella nascitura “lista arcobaleno”, avrebbero il dovere di far dimettere tutti i dirigenti responsabili della fallimentare e illusoria adesione al governo Prodi, e pensare ad un “partito del lavoro” che difenda con le unghie e con i denti gli interessi di tutti i lavoratori salariati, dei disoccupati, dei precari, dei pensionati, cominciando proprio a mandare in Parlamento solo i rappresentanti di queste categorie che imparerebbero a difendersi da soli visto che nessuno meglio di loro conosce i problemi che li riguardano.
Oggi nei partiti di “sinistra” abbiamo avvocati, giornalisti, politicanti di lungo corso, che con linguaggi astrusi e incomprensibili si arrogano il diritto di parlare a nome dei lavoratori, che però tengono ben lontano dal potere, e ciò è dimostrato dalla totale assenza di deputati che provengono dalla classe lavoratrice.
Un’altra cosa, che è chiara da 50 anni, ma non trova molte orecchie che ascoltino, è che le cose non si ottengono con giochetti in Parlamento, né al governo né all’opposizione,ma per quanto riguarda le classi subalterne al capitalismo, le conquiste si ottengono con la lotta di massa, con la partecipazione, con la gestione diretta (come le compagnie portuali di una volta), con la sostituzione delle piccole imprese con cooperative, con la cultura di un sindacato unico dei lavoratori, con la coscienza di essere la forza fondamentale di questa società.
Solo questo processo può essere chiamato di “sinistra”, tutti gli altri sono abusivi e peggio della destra.
Infatti, la destra ha una sua identità, la confindustria è il sindacato unico dei padroni. Usano tutti i loro poteri (giornali, Tv, politica), mentre la sinistra oggi è senza identità e i suoi dirigenti, nella più benevola delle ipotesi, riescono solo a fare qualche mediazione, peraltro gradita dai padroni, che hanno così gratis un corpo di pompieri che spegne le velleità antagoniste.
Dovremmo ricordarci che un Parlamento,per essere veramente rappresentativo, dovrebbe rispecchiare il peso numerico delle varie classi sociali presenti in un paese. La classe lavoratrice è più del 50% della popolazione italiana,ma i suoi rappresentanti diretti non esistono in politica, e c’è chi straparla sempre di libertà.
Paolo De Gregorio
2. aborto: fortuna che c’è, 18 febbraio 2008, 10:21
Paolo,
me ne scuso ed ho interpretato male il tuo messaggio e i tuoi sentimenti.
Ho pensato opportuno pero’ sollevare dubbi sulle parole di Veltroni, D’Alema e Fassino, poiche’, pur volendo far finta di essere gli eroi nazionali per il riformismo di centro-sinistra, a parer mio, invece, stnno distruggendo la sinistra, i suoi valori e la possibilita’ di riforma di quel pensiero radicale di cui tanto Berlusconi ed amici vari avevano paura.
Mr. Plastic, ha giocato bene le parole in questi anni, attaccando alla parola comunista una etichetta negativa. La Sinistra lo ha seguito e gli ha dato effettivamente ragione. Ora Mr. Plastic sta facendo lo stesso anche con la parola "Sinistra" e Veltroni lo sta seguendo. Ti prego di fare attenzione ad ascoltare le parole del buon Veltroni. Noterai che lui evita di pronunciare la stessa parola "Sinistra". Se lo fa, la parola "Sinistra" e’ seguita prontamente dalla parola "radicale" evidenziando la negativita’ che la associa.
Evidentemente il Veltroni ha carpito il messaggio di Mr. Plastic.
Nel frattempo Mr. Plastic non si esprime piu’ utilizzando la parola "Comunista". Si fanno eco a distanza.
Cosa e’ che produce l’eco? Come si fa a disturbare l’eco? Come si fa a far capire alla gente dove’e la sorgente dell’eco ed indicare il vero "Potere Sinistro"?
Io penso che, questi millantatori, credano di poter fare le rivoluzioni con le parole e far credere alla gente che tutto possa essere cambiato nella testa. Cioe’, razionalita’ e’ nel credere, che solo il linguaggio possa cambiare la posizione politica e forse, i nostri millantatori credono anche che possa cambiare condizione sociale e sfociare nel relativismo piu’ assoluto. I primi segni di tale discorso sono gia’ stati dati da Veltroni, Mr. Plastic, Blair e compagnia bella.
Una buona operazione di marketing. A tutti gli effetti, come Grillo aveva notato tempo fa, una vera e propria re-branding.
Il pragmatismo, marxismo ed il realismo hanno sempre sconfitto l’astrazione Cartesiana. Pero’ facciamo attenzione ad accogliere la sfida con prudenza, con i sentimenti e le emozioni di oppressione che da sempre hanno dato coscienza alle classi subalterne ed hanno contraddistinto la sinistra dalla destra.
Salvatore
3. aborto: fortuna che c’è, 18 febbraio 2008, 10:41, di viviana
Dò ragione a Paolo come a Salvatore. Sono profondamente amareggiata e mi sento tradita e venduta. E che i compagni di Rifondazione facciano addirittura un congresso per parlare del simbolo della falce e martello mi fa sentire proprio a terra, come per un’operazione di facciata quando stiamo cadendo in un baratro e qualcuno cerca di cogliere inutili fiori dalla parete che scivola.
Capisco tutto il valore dei simboli ma quando le cose si fanno dure, occorre badare alla sostanza delle cose o la pura formalità dei simboli ci seppellirà
viviana