Home > alune note sparse sull’Afghanistan

alune note sparse sull’Afghanistan

Publie le venerdì 28 aprile 2006 par Open-Publishing

torna da Kabul, ( anzi da Kàbul come pare si dica) un caro amico , docente universitario e chirurgo sopraffino ,dove per sei mesi ha partecipato ad un progetto di addestramento dei chirurghi locali, in gran parte laureati in Pakistan ; in sostanza raccontava di aver passato sei mesi ad operare giorno e notte : a causa del suo incarico è però riuscito a viaggiare , ad incontrare gente , e sopratutto a socializzare con i ricoverati, il personale medico e le loro famiglie . In breve, le sue impressioni sono :

 il paese è in preda ad una guerriglia presente dappertutto, di tutti contro tutti , e l’ordine regna , in parte ,solo a Kabul ; il numero di feriti per armi da fuoco, granate e così via è ovviamente cospicuo

 il paese è disseminato di ordigni esplosivi , la cui bonifica integrale comporterà un lavoro di un’ottantina di anni : le mine sono di plastica e quindi rimangono in assoluta efficienza per decenni . D’altro canto, essendo finiti i fondi, l’opera di sminamento e bonifica è ora molto ridotta.

 il numero di ragazzini che saltano per aria sulle mine è enorme : si tratta poi di ricostruire , ove possibile, le parti del corpo andate disintegrate , con interventi complicati e conseguenti degenze di mesi in ospedale

 le donne continuano allegramente a portare la gran parte il burka , ma nessun sondaggio ha stabilito se fanno così perchè sono religiose convinte o perchè le famiglie glielo impongono pena sfregi o morte

 il personale medico europeo è ben assortito e preparato : gli americani hanno invece inviato in loco quasi unicamente degli specializzandi impreparati , che si addestrano letteralmente sulla pelle dei pazienti afgani : il mio amico ( appunto docente di scuola di specializzazione chirurgica) ha definito il livello di preparazione di costoro imbarazzante , con le conseguenze che si possono immaginare sui pazienti

 gli americani sono cordialmente detestati , nel senso che il vero e proprio odio nei loro confronti è percepibile a pelle . Dal canto loro l’atteggiamento del personale militare ma anche civile americano è di insopportabile superiorità e spocchia . Per ciò che riguarda la rifondazione dello stato e della vita civile , pare che gli americani si limitino all’occupazione militare del territorio disinteressandosi di tutto il resto .

 vi è un grosso problema di sicurezza , nel senso che egli si muoveva ( poco) con la scorta di tre militari locali : peraltro gli Italiani ( anche i soldati ) erano sufficientemente ben visti, prima del noto exploit della magliette di Calderoli , dopodichè la misure di sicurezza si sono raddoppiate : per esempio i convogli italiani, prima formati da tre automezzi, sono stati poi composti da sette automezzi . I commenti svolti dal personale italiano nei confronti dell’ineffabile Calderoli, che egli mi ha puntualmente riferito , non sono riportabili .

 la sicurezza per gli statunitensi è una fobia, nel senso che hanno regole assolutamente rigide ed intoccabili : per esempio, se un convoglio deve viaggiare a settanta all’ora ed incontra un ostacolo sulla via , dal cane all’asino al bambino, va dritto e non si ferma nè rallenta . Va da sè che tutto ciò viene fatto con assoluto disinteresse delle conseguenze nei confronti degli afgani

 va da sè che mentre i sovietici avevano distrutto le piantagioni di papaveri , l’attuale economia afgana si basa in gran parte sull’oppio

in definitiva si tratta di un paese militarmente occupato , con la prospettiva di una ricostruzione del tessuto sociale molto, ma molto in là nel tempo, ed impossibile in una situazione di occupazione militare .