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appoggiare Vendola in Puglia

Publie le venerdì 1 gennaio 2010 par Open-Publishing
6 commenti

La defenestrazione di Vendola ad opera di D’Alema non riguarda solo Vendola ma tutta la sinistra. L’idea è di escludere la sinistra non solo dal Parlamento ma anche da tutte le istituzioni locali per arrivare, magari tra qualche anno, a metterla fuori legge come in Cechia.

L’Europa non interverrebbe come non interviene in Cechia.

Per questo credo sia molto miope ed autodistruttivo non appoggiare fino in fondo la candidatura di Vendola in Puglia e fare appello al popolo della sinistra per una lotta unitaria contro D’Alema e contro Berlusconi.

Chiudersi nelle catacombe è un grave errore!!!

Messaggi

  • Pietro non puoi alla lunga aproffitare della generosita del nostro sito per occuparlo di decine d’articoli tuoi...

    La tua posizione pro Vendola ti riguarda ma non e certamente la problematica del nostro sito noi pensiamo d’informare ma non di fare della propaganda sterire dove si considera chi non e daccoro con te come un nemico...

    Della sinistra socialdemocratica non ce ne frega niente se vogliamo difendere qualque cosa qui sul nostro sito una sola idea... Il comunismo...

    RF

  • Sono daccordissimo con l’articolo, Vendola è una risorsa per tutta la sinistra anche quella comunista, è scomodo per tutti i partiti degli interessi privati e voglono farlo fuori! I 5 anni di governo in Puglia sono un esempio di come si mettono in pratica tante belle parole! NICHI VENDOLA PRESIDENTE 2010!

    http://laverafonte.blogspot.com/2009/12/e-ora-di-rompere-il-ghiaccio.html

    • Io non condivido la politica di vendola e la secessione di cui è stato responsabile. Debbo però dire che sarebbe sbagliato non tenere conto del contesto nel quale la esclusione di Vendola collocherebbe TUTTA la sinistra italiana, Se non si è miopi.

      Se disturba il mio intervento in bellaciao posso rinununziarvi. Ma io non sono qui per fare propaganda a questo o a quello. ma solo per discutere.

    • Caro Biso,

      non ho detto che il futuro è Vendola. Ma la politica è una cosa seria ed oggi la posta in gioco è l’esclusione di TUTTA LA sinistra da TUTTE le amministrazioni locali. Credo che faranno fuori per quanto potranno anche i quadri della sinistra dal sindacato e dalle altre organizzazioni di massa.
      In questo frangente lanciare in Puglia una parola d’ordine di unità di tutta la sinistra per la rielezione di una Giunta di sinistra capeggiata da Vendola è una logica scelta politica a favore non di Vendola ma di chi riesce ad esprimerla politicamente.
      IL resto è miopia.
      Non facciamo niente. Godiamoci il crollo di Vendola ed il trionfo del nuovo partito bicipite PDL.PD e vedi che gran futuro ci aspetta.......

    • Caro Pietro, so bene che per te il futuro non è Vendola, conosco per averle lette con attenzione le tue posizioni sul futuro della sinistra e so che stimi l’operazione FdS che tuttavia verso Vendola è anche indirizzata e non solo.
      Tuttavia, ci chiedi di uscire dalle catacombe per salvare le ultime cariche istituzionali di quella che io chiamo, la sinistra governista, malata di istituzionalismo e carrierismo ed incline ad inciuciare con il pd.
      Il futuro della sinistra a mio modesto parere è tutto qui: perseverare ad appoggiare i vari Vendola quando sono scaricati dal centrosinistra o praticare una politica di classe che sia indipendente pienamente dall’interclassismo, cavallo di troia del padronato per le sue logiche politiche?
      Io scelgo la seconda strada, più difficile forse, ma che non può essere mischiata con il continuare a sostenere un pd che anche a tuo dire, inciucia in ogni dove con i peggiori politicanti possibili (la Sicilia ne è un esempio lampante).
      Io non godo di un probabile crollo di Vendola, io non intendo ripercorrere strade politiche che ci hanno portato all’esistente, tutto qui.
      In politica il bilancio è un elemento imprescindibile e dopo i due governi Prodi ed il resto del governismo di sinistra che ha avvallato politiche di compatibilità capitalistica non intendo farmi rifregare.
      Se veramente si vuole abbattere il governo delle destre Berlusconiane e dei suoi fantocci, dobbiamo tornare ad essere credibili praticando lotte e vertenze, i giochini di palazzo per essere parte della partita, sono ormai fuori tempo massimo e assolutamente non credibili.
      A meno che non si voglia credere ai vari Vendola che operano scissioni filo-pd politicamente e poi presi a calci nel sedere dal pd, chiamano
      al fronte comune delle sinistre.
      Forse sarebbe meglio chiamarlo fronte comune per salvare le poltrone che restano, perlomeno si direbbe quello che è chiaramente sotto gli occhi di chi vuol continuare a vedere.
      Chi affida le politiche di sinistra ai D’Alema, ora raccoglie quel che ha seminato: illusioni su illusioni, è una amara lezione che non si può trasformare in un voler riproporre le stesse politiche.
      Con l’occasione ti invio il mio saluto e mi scuso se solo ora ho letto il tuo commento a me indirizzato.
      E colgo l’occasione anche per inviare a te e alla redazione tutta e a tutti i lettori di Bellaciao i miei auguri di Buon Anno.

      Enrico Biso

  • Qualche volta i dirigenti dell’ex sinistra radicale si trovano in rotta di collisione contro il pd ed il centrosinistra moderato.
    E’ per non far privatizzare l’acqua e non distruggere il territorio?
    Oppure per non far pagare la crisi ai lavoratori che già non ce la fanno ad arrivare a fine mese?
    O almeno per questioni di urbanistica popolare o i mille problemi che affliggono la classe di chi è ormai espropriato di tutto?
    Niente di tutto questo, trattasi esclusivamente di difesa delle "posizioni "assunte, delle poltrone, di quella che è diventata l’unica ragione sociale della sinistra governista.
    Il conflitto con il pd, è ormai tutto qui, e peraltro l’inizio del conflitto ormai è da anni nelle mani di un pd che ripaga con moneta taroccata i servigi resi dalla sinistra governista.
    Ed ecco spuntare adesso, e solo per questi casi, il conflitto con il pd.
    Ed all’occasione ci si aspetta anche che riparta all’attacco una base militante ed elettorale, che finite le elezioni si ritroverà ancora una volta, l’ennesima, con un pugno di mosche in mano, visto che i vari Vendola si ritroveranno di nuovo ad inciuciare con i vari D’Alema od Emiliano.
    E di fatto si contribuirà a mandare avanti un pd che è il miglior alleato possibile di quel Berlusconi che si dice a chiacchiere di voler combattere.
    E non basta il Prodi 1, e non basta il Prodi 2, e non basta il Cofferati a Bologna, e non basta il Penati in provincia di Milano, e non basta l’inciucio Siciliano, e non bastano le leggi truffa elettorali, e non bastano le leggi truffa sindacali, e non bastano......i Rutelli, potrei continuare per veramente tanto.
    Non basta a lor signori veramente mai.
    E poi ci si lamenta pure, la gente non si mobilita, le lotte non si vedono, la scarsità di mezzi a fronte dell’avversario, gli operai votano Lega, i pensionati votano pdl, le donne di qua, i giovani di la.........................................
    Un film che si vorrebbe proiettare all’infinito, sembra non basti mai il continuare a prendere solo legnate, una sorta di masochismo politico che viene spacciato per l’unica strada possibile.
    Ed allora, per quel che mi riguarda, il film non lo guardo più.
    Unità nelle lotte e nei contenuti è una cosa, unità nella salvaguardia di quel poco di potere che rimane alla sinistra governista, è un’altra cosa.
    Contro la politica politicista, fuori dagli interessi di casta, per una piena indipendenza politica dall’interclassismo del centrosinistra e delle sue stampelle, ritornare ai temi della politica ed a una chiara scelta di campo, in basso e tra la gente che soffre, questa per me è sinistra.
    Berlusconi lo si può combattere solo non ripercorrendo le strade che tanto in auge lo hanno portato.
    Ritornare credibili, per non diventare, mai più credibili.
    Ormai basta veramente poco e se il futuro è il Vendola, beh il risultato è già scritto dai fatti di una sinistra che è la parodia di quel che ci vorrebbe.

    Enrico Biso