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come un cieco sull’orlo di un dirupo

Publie le martedì 22 gennaio 2008 par Open-Publishing

Il Governo cade. Mastella innesca la crisi, ma essa era fin dall’inizio, nella debolezza dei numeri, nelle frequenti minacce di crisi da tizi come Mastella o Dini, nei ricatti reciproci sempre piu’ personalistici, nella litigiosita’ dei partecipanti. Mastella ha solo dato il colpo di scure ad un’agonia originaria e Prodi poteva risparmiarsi una fine ingloriosa sulla difesa del peggio, in quell’ovazione iniqua che mortifica loro prima che noi, screditandoli per sempre.

Perde il cdx che ha prodotto le leggi peggiori di 70 anni per arricchire un masnadiero mafioso, perde il csx che rinuncia ai decantati principi storici per appiattirsi sulle bassezze berlusconiane privo di qualsiasi identita’, perde la sx radicale lentissima nel costruire una federazione e acquattata nella difesa di piccole anime individuali, perde la magistratura che per un piatto di lenticchie ha abdicato alla sua autonomia, perde il merito travolto dalle lottizzazioni clientelari sbandierate come prassi lecita, perde il diritto sotto i colpi di una oligarchia sempre piu’ arrogante e anarchica che ha distrutto ogni senso di giustizia, perde anche la religione grazie a una casta clericale proterva e totalitaria che ha fatto anch’essa la sua parte nella distruzione dello Stato e nella propagazione della prepotenza

Nessuno si occupera’ del tonfo italiano, il mondo ha ben altro cui pensare, la crisi della Borsa, la caduta del dollaro, i cieli di guerra che nuovamente rosseggiano, l’avanzare di colossi come l’India o la Cina, i colpi di coda dei signori del petrolio prima che nuove risorse indichino alle armi dove impiantare nuovi mercati di guerra.

La nostra agonia non interessera’ nessuno. I piccoli italiani diventano anche piu’ piccoli nella crisi di identita’ di un intero paese dove ognuno cerca di emergere egoisticamente colpendo gli altri e dove la lotta egocentrica di tutti contro tutti e’ l’unico esempio diffuso fino alla dissoluzione totale. Nel caos a cui ognuno ha dato una parte si distinguera’ un dittatore, grazie al voto di quelli che non pensano e non sanno e grazie alle astuzie dei piu’ iniqui, che sono sempre la maggioranza.

Qualunque crisi di governo ormai non potra’ aprire che il fondo del fondo. I potenti si scanneranno tra loro e i peggiori faranno transumanze indegne, con compravendite simoniache sulla nostra pelle per conservare i loro privilegi e le loro sacche di impunita’, nel precipitare dell’economia. La mafia fara’ un ulteriore passo avanti e cosi’ la P2 e ogni forma di criminalita’ organizzata che nella politica ha ormai la sua socia in affari. I deboli saranno ancora piu’ deboli e chi sta male stara’ ancora peggio.

Tristi tempi si avvicinano, dove la degenerazione del nostro paese sara’ ancora piu’ marcata e il Feudalesimo piu’ vicino. La storia ormai sta girando all’indietro, verso le prepotenze dei baroni nei fumi inquisitori del clero e la miseria dei cafoni, verso guerre di religione e di castella, col popolo cencioso che sta a guardare o e’ assoldato per un tozzo di pane.

In questa scena di dissoluzione Bagnasco continua a polemizzare sul Papa alla Sapienza e Ruini insiste nella lotta alla 194.

Il caos non bastava. Ci voleva la demenza.
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da Nuovo Masada n. 619, Crisi

http//www.masadaweb.org

Temo che l’appello della Rossanda ai partiti affinche’ diano una grande prova di responsabilita’ sia vana. La Rossanda parla di “passaggio”. E l’Italia partitica sembra, al momento, come il serpente nel momento drammatico della muta che ha perso ogni vecchia identita’ e stenta a ritrovarne una propria. E’ quello il momento in cui le aquile nemiche dei serpenti possono trovare piu’ facile attaccarli. Se la precarieta’ e’ ormai la cifra essenziale del mondo del lavoro, una diversa precarieta’ infama il mondo delle ideologie, travolte ormai da una confusa incertezza su principi e significati. E’ proprio qui che misuriamo la vittoria della bassezza trionfante, nell’omologazione opaca e quasi inconsapevole dei partiti vinti, piegati all’ovazione alla prepotenza, al consenso sugli indulti, al mantenimento della guerra, allo sfruttamento dei miseri, allo spreco incondizionato, alla deriva aristocratica, alla difesa della meschineria, ad sidera, fino alle stelle. Nella desolata terra di morti di ora, Rossanda auspica che proprio questa indefinitezza di contenuti e forme, proprio questo magma indistinto, sia preludio ad una nuova rinascita. Noi non vediamo che l’azzeramento totale di ogni possibilita’ di salvezza, anche se lucidamente nel nuovo che avanza non sembrano esserci che forme ancor piu’ ciniche di compromesso e rapina. Che ancor oggi si spacchi il capello in quattro su invisibili alterita’ e’ ormai privo di senso. E’ stato ammazzato l’uomo. E’ stato ammazzato il diritto. E’ stata ammazzata la democrazia. Col concorso di tutti. Anche delle