Home > crisi di fiducia...magari!
– crisi di fiducia…magari!-
a cura di Paolo De Gregorio – 9 febbraio 2007
– C’è rischio di una crisi di fiducia tra USA e Italia!
– L’amministrazione Usa considera l’Afghanistan un banco di prova della affidabilità dell’Italia!
– L’uccisione di Calipari fu un tragico errore non un atto premeditato, l’America non condivide l’incriminazione del soldato Lozano!
Richard Perle, teorico della guerra all’Iraq, consulente di Bush, fa queste affermazioni in una intervista di Ennio Caretto sul Corriere della Sera di oggi, e come al solito il giornalista fa da megafono alla propaganda americana e non una sola domanda o replica imbarazzante, seguendo la “linea editoriale” di un grande giornale che ha offerto intere pagine all’odio razzista antislamico e guerrafondaio di Oriana Fallaci.
Personalmente avrei chiesto al fedelissimo di Bush, scusi mi elenchi quali sono i problemi che l’Italia potrebbe avere se non ha più la fiducia di Bush e non partecipa alle guerre americane?
Visto che l’interessato non può rispondere, cercherò io di capire quali gravi conseguenze vi sarebbero per l’Italia rifiutandosi di sottoscrivere la politica di Washington.
Abbiamo lasciato l’Iraq dopo averci rimesso 4.000 miliardi di vecchie lire e 40 caduti per la follia narcisistica e megalomane di Silvio Berlusconi e francamente vedo solo vantaggi per l’Italia che si è dissociata da una aggressione che gli Usa pagheranno amaramente, non spendiamo più soldi e non rischiamo vite di italiani, ma soprattutto non veniamo più identificati con la politica americana, e ciò in futuro può essere solo un vantaggio per il nostro interscambio economico con il Medio Oriente.
Nel caso di “crisi di fiducia”, saremmo di fronte alla tragedia che le 10 basi americane in Italia devono essere chiuse, le bombe atomiche spostate chissà dove, e il nostro paese resterebbe indifeso dai possibilissimi attacchi della aviazione palestinese o di un attacco navale dei talebani, e gli italiani bollati dal marchio d’infamia di essere un paese denuclearizzato e padroni del proprio territori!
Praticamente un rischio che non possiamo correre!
La verità, che nessuno dice, ma che è lì, chiara e bisogna solo volerle vedere, è che i vantaggi di questa anacronistica alleanza USA-EUROPA, sono solo per chi tenta di mantenere l’egemonia del dollaro sul petrolio mediorientale, mentre l’Europa viene castrata e limitata nel suo sviluppo verso Est (Russia e Medioriente) che sarebbe vantaggiosissimo per questa area geo-politica a condizione che ci fosse pace e la fine dell’ingerenza e dell’interventismo degli americani.
Lo strumento che ci coinvolge in questa politica e ci rende complici è la presenza di centinaia di basi militari Usa e Nato nel territorio europeo, da cui partono e vengono sostenute le azioni militari che sono decise solo per sostenere interessi ed egemonismo che sono contro l’Europa e la PACE.
Questo non è antiamericanismo ideologico, ma sono fatti che limitano ogni giorno la nostra dignità di europei, colpiscono la possibilità di pagare la nostra bolletta petrolifera in EURO, ostacolano l’integrazione economica con i nostri vicini, e veniamo associati ad una politica aggressiva che non ci appartiene e, se vi fosse un referendum in Europa che chiede ai cittadini se vogliono la Nato o un autonomo esercito europeo, non c’è alcun dubbio sul risultato.
Qui si parla sempre di democrazia, anche formato esportazione, e poi le guerre vengono fatte anche se la maggior parte dei cittadini è contraria, e non si domanda finalmente ai cittadini europei se vogliono o no sul proprio territorio basi militari straniere che finiscono per influenzare la nostra politica e la nostra autonomia.
Vogliamo un mondo multipolare che faccia dimenticare per sempre gli imperi inglese ed americano. Un’Europa autonoma, indipendente, che parla con una voce sola è un obiettivo alla nostra portata e va nella giusta direzione.
Gli Usa temono questa prospettiva perché saremmo un polo dello stesso peso e un temibile concorrente e cercano in ogni modo di non lasciarci prendere il volo.
Paolo De Gregorio