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– alla Repubblica alla monarchia -
di Paolo De Gregorio, 24 gennaio 2010
Chi si illudeva che la parabola di Berlusconi fosse al tramonto, non certo per merito della “sinistra sparita”, si deve rassegnare a subire la discesa in campo del suo replicante dinastico,il caro neo-leader Piersilvio, che si mette sulla stessa lunghezza d’onda di cotanto padre, collezionando un primo processo, seguito dalla immediata e ben collaudata esternazione sulla persecuzione giudiziaria di cui la sua famiglia è vittima.
Già studia da premier, tanto le televisioni ce l’ha, anche qualche risparmiuccio, e non sottovaluterei nemmeno la sorella Marina, che mi sembra non veda l’ora di scendere in campo, visto che ormai si è capito che la sola cosa che rende è l’intreccio tra affari, politica e controllo dei media.
Abbiamo in politica già la figlia di Craxi, elevata al soglio del sottosegretariato agli esteri, non certo per competenza della materia, e per i figli di Andreotti e Forlani si può sperare in un analogo percorso, si sa che gli italiani si affezionano ai loro governanti e amano la “famiglia”.
Il figlio di Bossi è già da tempo che viene severamente addestrato dal padre e lo segue in ogni trattativa e discussione importante, e quindi anche la Lega si preoccupa della successione dinastica.
C’è anche il principe Savoia che usa la Tv per rendersi popolare e credo che anche lui stia studiando per scendere in politica.
Si sussurra di un fattivo coinvolgimento della regina Elisabetta d’Inghilterra nella strategia di ritorno alla monarchia in Italia.
Siamo tornati in monarchia e non, non ce l’hanno detto. Potevano almeno chiederci di votare al referendum monarchia-repubblica!
Paolo De Gregorio