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deregolation licenziamenti. Il giudice non potrà più intervenire

Publie le domenica 26 aprile 2009 par Open-Publishing
1 commento

ho trovato nel forum "come don chisciotte" questo post che trasmetto.
Pare che i licenziamenti individuali non saranno più impugnabili e che il
giudice non potrà intervenire
Pietro

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calamitati dal terremoto in Abruzzo, nel silenzio generale di media e
sindacati, da mesi va avnti un progetto scandaloso di riforma della legge
sul licenziamento individuale.

http://cambiamentoorg.blogspot.com/2009/01/rispondo-analiticamente-alle.html

http://cambiamentoorg.blogspot.com/2009/01/rispondo-analiticamente-alle.html

la proposta prevede che il datore possa licenziare per giustificato motivo
oggettivo, e che tale motivazione economico-organizzativa non possa essere
impugnata dal lavoratore e sindacata dal giudice del lavoro. In parole
povere: LIBERTA’ DI LICENZIAMENTO, LAVORATORI SENZA DIGNITA’, ridotti a
servetti e tirapiedi dei loro capi per tutta la vita, per non essere
lasciati a casa dalla sera alla mattina.

è chiaro che qualunque motivazione di licenziamento non sia impugnabile dal
lavoratore equivale a una libertà di fatto di licenziare per i datori.Ogni
lettera di licenziamento riporterà questa causale.

A niente rilva che il lavoratore possa opporsi al licenziamento
discriminatorio e disciplinare. Il datore avrà cura di non fare mobbing, e
di licenziarlo e basta.

UNA BESTIALITA’ GIURIDICA, E UN ABUSO DI POTERI DEL PARLAMENTO CHE SCONFINA
NEL CAMPO GIUDIZIARIO, LIMITANDO A PRIORI LA LIBERTA’ DI AZIONE DEI GIUDICI.
A priori, in generale, non c’è niente che non possa essere sindacato dai
giudici e che resti furoti dalle aule di tribunale.

I vantaggi???Eccoli:

 meno contenziosi in tribunale: peccato che i tribunali del lavoro, specie
se paragonati ai 10 anni necessari per una causa civile e penale, sono gli
unici funzionati, con tempo rapidi, certi, e organici adeguati.

 più flessibilità organizzativa: falso! i datori in difficoltà possono già
avviare il lcienziamanto collettivo, lasciando a casa 4 persone entro 120
giorni. Quell oche fa la differenza è che NEL LICENZIAMENTO COLLETTIVO NON
POSSONO SCEGLIERE LE PERSONE DA LASCIARE A CASA, devono rispettare vincoli
oggettivi di legge,orientai al pensionamento dei dipendenti, a lasciare a
casa chi dopo pochi anni potrà accedere alla pensione.

in compenso il licenziato potrà "godere" di una assicurazione contro la
disoccupazioe, un’indennità che, come ogni valore soglia o cifra matematica,
non interresa ai giuristi e sicuramente sarà ridotta nel tempo. Ridotta così
come accadde alal tutela reale nelle ditte con meno di 1 dipendenti ridotta
da un minimo di 4 mesi a un microrisarcimento ridicolo minimo di 2
mensilità. CON L’ASSICURAZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE EI LICENZIAMENTO
INDIVIDUALE, IL DATORE RISPARMIERA’ LA MLTO PIù COSTOSA INDINNITA’ DI
MOBILITà, cui deve partecipare se avvia un licenziamento collettivo.

i contratti in essere manterranno la tutela reale, quelli futuri saranno a
tempo indeterminato solo per finta. IL DIRITTO A UNA STABILITA’ REALE DEL
LAVORATORE E’ STATO RIBALTATO NEL DIRITTO A UNA FLESSIBILITA’ ESTREMA PER I
DATORI.

una legge che svuota di significato l’art. 18 statuto dei lavoratori, anche
se non lo cancella formalmente.

prima il ddl Berlusconi e la manifestazione della CGIL che portò a Roma 1
milione di persone e fu tra le cause dellac aduta del Governo ,poi il
referendum abrogativo voluto dalle destre e dai radicali che nemmeno
raggiunse il quorum, eppure ottenne ben 14 milioni di secchi NO, più che
rappresentativi di una forza lavoro che in Italia è di 20 milioni di
persone.