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elezioni: decidere sui fatti

Publie le giovedì 13 marzo 2008 par Open-Publishing
1 commento

elezioni: decidere sui fatti
a cura di Paolo De Gregorio -13 marzo 2008

  Saviano non si presenta perché nessun partito parla di mafia
  l’ambiente è scomparso dai programmi elettorali di tutti i partiti
  circa il 30% degli elettori di sinistra tende all’astensionismo
  Ichino, prosecutore per il PD della politica antioperaia, parla di aumentare la produttività e dare più spazio a “nuovi modelli di organizzazione del lavoro e struttura delle retribuzioni (insomma chiede mano libera per i padroni)
  Prodi aveva l’obbligo, nei prime giorni del suo governo, di fare: una legge severa sul conflitto di interesse, abolire le leggi “ad personam” che hanno consentito a Berlusconi di non andare in galera, un nuovo assetto TV che non consentisse a nessuno (nemmeno alla RAI) di possedere più di una rete, una riforma elettorale, unilaterale, come unilaterale Berlusconi fece la sua (porcata).
Quando sento dire che chi intende astenersi dal voto fa il gioco di Berlusconi, ricordo a questi “bamboccioni” che votare Veltroni significa votare un partito di centro, con un programma quasi identico a quello della destra, ancora peggiore di quello impotente di Prodi e spero proprio che una grande astensione ci dia la certezza che vi è lo spazio per una politica profondamente diversa.
E’ da 30 anni che questa classe dirigente, di “sinistra” ci prende per il culo chiamando modernità un cedimento dopo l’altro, e proprio uomini come Veltroni e Napolitano hanno distrutto volutamente organizzazione e identità dei lavoratori.
I residui arcobaleno sono della stessa pasta.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Giorgio Carta: 10, 100, 1000 basi militari

    GLI AMICI GUERRAFONDAI DI FERRANDO

    Ecco chi è Carta, parlamentare del Psdi che permette la presentazione delle liste del Pcl

    Come fa il Pcl a presentarsi in tutte le circoscrizioni? Il meccanismo è tecnicamente semplice -anche se politicamente scandaloso. Il parlamento ha modificato, poche settimane fa, le norme relative alla presentazione delle liste: in alternativa alla (quasi impossibile) raccolta di migliaia di firme (stavolta in due settimane, a causa delle elezioni anticipate), si possono esibire due sole firme di parlamentari che danno il loro sostegno alla lista.
    Appena è stata introdotta questa modalità (di cui ha beneficiato anche Sinistra Critica) il Pcl ha diffuso comunicati di fuoco (per ora ancora disponibili sul loro sito): "la casta garantisce sé stessa e limita la democrazia"; "antidemocratico e scandaloso"; nonché accuse al "ceto politico che ha aumentato le spese militari e finanziato le missioni di guerra". Il Pcl -è scritto in questi testi- è "indisponibile a pasticci" e "non ha tradito e non tradirà mai la sua base sociale" con simili porcherie...
    Sono passati pochi giorni, il Pcl non è riuscito a raccogliere le firme ma ha trovato la disponibilità di due parlamentari del centrosinistra. Proprio due di quelli che hanno votato le finanziarie di Prodi, aumentato le spese militari e finanziato le missioni di guerra. A questo punto sul sito del Pcl non si parla più di raccolta di firme mancata ma si dice soltanto "Il Pcl c’è, in tutta Italia" (senza spiegare come). Può essere interessante -per capire fino a che punto può spingersi l’opportunismo di questo partito fantasma- sapere chi è uno dei due parlamentari a cui hanno chiesto il sostegno: l’onorevole Giorgio Carta.
    Si tratta di Giorgio Carta, guida del Psdi, partito che rivendica la propria continuità con il Psdi di Pietro Longo (piduista, condannato per aver ricevuto una tangente da un miliardo e mezzo di lire; poi condannato per concussione) è uno degli ultimi sopravvissuti della casta del pentapartito travolta da tangentopoli. Un partito orgogliosamente filo-atlantico e guerrafondaio. Dell’attività parlamentare di Giorgio Carta (in passato sottosegretario di Amato) si segnala una sua proposta di legge per l’apertura di nuove basi militari al sud (qui sotto alleghiamo la legge, reperibile sul sito della Camera); o diversi suoi interventi a favore di un rinnovato impegno militare dell’Europa; a favore della missione militare in Libano con lo scopo di "disarmare Hezbollah" (qui sotto alleghiamo un suo significativo intervento).
    Ci chiediamo se alle prossime manifestazioni contro la guerra, o al prossimo corteo a Vicenza contro la base Dal Molin, Ferrando e Grisolia sfileranno insieme all’onorevole Giorgio Carta, sostenitore dell’obiettivo "10, 100, 1000 basi militari".
    E’ mai possibile arrivare fino a questi punti, per qualche comparsata in Tv? E sarebbe questa la "sinistra che non tradisce"? La nostra idea di un partito comunista dalla parte dei lavoratori è ben diversa.