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elezioni: la Spagna e noi
a cura di Paolo De Gregorio -10 marzo 2008-
Immediatamente, con le urne ancora calde della vittoria di Zapatero, furbescamente gli esponenti del partito democratico qui in Italia, traggono conclusioni sulla validità del bipartitismo e sperano che gli elettori italiani si comportino come quelli spagnoli.
Peccato, però, che qui abbiamo una situazione profondamente diversa, enormemente ambigua, in cui non si fronteggiano due partiti antagonisti, ma due partiti di centro, con programmi simili, entrambi ossequiosi della Chiesa e con candidati della Confindustria, con una identica valutazione della politica estera e di quella europea (entrambi immobili e subordinati agli USA), entrambi vogliono gli inceneritori come metodo per liberarsi della mondezza, entrambi non si preoccupano dell’ambiente e auspicano un aumento del PIL, e via elencando.
A questo quadretto va sommata la presenza dell’estremista di centro Casini, che non è in grado di spiegare nemmeno ai suoi parenti quale è la differenza programmatica del suo partito con i presunti avversari Berlusconi e Veltroni, e poi abbiamo una sinistra arcobaleno che ci propone la “lotta di classe” esercitandosi nei salotti ed escludendo gli operai dalle candidature e dal gruppo dirigente.
Questo è il reale, desolante, quadro di una politica agonizzante, bugiarda, falsa, senza principi e soprattutto senza una visione del futuro, che ha da una parte una destra populista-televisiva che si presenta come moderata e di centro, che fa finta di scontrarsi con un partito di centro, spaccato tra cattolici ed ex comunisti, che tentano solo di non scomparire dalla scena politica, come ha fatto mestamente il loro capo Prodi.
Andare a votare oggi in Italia, non potendo scegliere nemmeno i nomi dei candidati, mi sembra un esercizio assolutamente inutile.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. elezioni: la Spagna e noi, 10 marzo 2008, 12:25
LO SGABELLO MONO-GAMBA
Paolo, condivido pienamente il tuo post. E’ palese il fatto che la sinistra si ancora nei mari del centrismo poiche’ ha paura di navigare le acque. Non votare mi sembra la soluzione migliore e pienamente condivido anche le tue riflessioni.
Che ci sia una lotta dopo le elezioni e’ la cosa piu’ ovvia da fare per fermare la corsa al presidenzialismo ed evitare dure leadership che possano cavalcare l’onda del malcontento. (Vedi cosa accadde per Blair e Thatcher in Inghilterra).
Dopo le elezioni la lotta: nei luoghi di lavoro, online, fuori i supermercati e le stazioni con manifestazioni ed agitazioni di massa, sulle autostrade, nelle piazze.
Se tolgono la partecipazione alla vita democratica si ritrovano con uno sgabello mono-gamba su cui sedere!!!!!!!
Salvatore
1. elezioni: la Spagna e noi, 10 marzo 2008, 18:49
Giusto, bene così, sempre “dopo”.
Una teoria bizzarra è che, per fermare il bipartitismo (che proprio il voto rischierebbe di consacrare) sia necessario il “non voto”.
Ma ...!
Red web Master
2. elezioni: la Spagna e noi, 10 marzo 2008, 19:52
Pure il governo Prodi e all’interno di esso le forze che ora compongono la cosiddetta Sinistra Arcobaleno avevano detto che prima era necessario il risanamento dei conti e poi, SEMPRE POI, sarebbe avvenuto il "risarcimento sociale" .....
Nel frattempo buttavano soldi pubblici in missioni di guerra ....
Appunto, SEMPRE POI ....
Comè andata a finire lo sappiamo tutti .....
E adesso chi ci crede più ?
K.
3. elezioni: la Spagna e noi, 10 marzo 2008, 20:18
Ho già avuto modo di manifestare la mia perplessità di fronte al fatto che, chi paventa il bipartitismo, lo supporta invece nei fatti cercando di ridurre la complessità della situazione politica italiana allo scontro tra due partiti (PD e PDL) ritenendo irrilevante o addirittura controproducente un eventuale sostegno ad altre forze politiche.
Proporre poi l’astensione mi rende ancor più convinto. Dopo che avrete regalato il governo al PDL (o, molto meno probabilmente, al PD) vi ci voglio vedere a organizzare rivolte.
La teoria del “tanto peggio, tanto meglio” non ha mai portato alcunché di buono. Però, se ci credete e volete essere certi del dopo elezioni, perché, invece di astenervi, non andate a votare direttamente la CDL?
Red Web Master
4. elezioni: la Spagna e noi, 10 marzo 2008, 21:17
Per quanto mi riguarda, la cazzata di aver votato il "meno peggio" l’ho già fatta .....
E poi, comunque, il voto per la Sinistra Arcobaleno, nella logica che porti avanti del voto "utile" contro Berluska, è altrettanto inutile che non l’astensione.
Allora tanto vale votare Veltroni .... che proprio per questo ha voluto "correre da solo" ....
Ma in ogni caso non preoccuparti, hanno già deciso l’inciucio ....
K.
5. elezioni: la Spagna e noi, 10 marzo 2008, 22:51
Perché non votare il Pcl o il Pdac?...
Una scelta che potrebbe risultare utile al meno a tenere fuori dal parlamento l’estrema destra eversiva...innalzando in termini assoluti il numero dei voti per superare le percentuali di sbarramento.
Ghandistan
6. elezioni: la Spagna e noi, 13 marzo 2008, 17:16
non avete un po’ tutti la sensazione che nell’appello al non voto perchè delusi dalla vita vi sia un atteggiamento decadente al limite del cosiddetto " cinico blu" ? Un po’ Petroliniano? " Sono deluso e così non voto..." ; e tutti chiusi nella loro picciola torre d’avorio a raccontarsi di masse che non esistono ed a sognare il buon tempo antico, il ’68, il ’77 ; " cara compagna, sa, le mezze stagioni non ci sono più..."
buster brown