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fallimento Alitalia

Publie le lunedì 15 settembre 2008 par Open-Publishing
2 commenti

  il fallimento Alitalia -
a cura di Paolo De Gregorio, 15 settembre 2008

Sull’Alitalia ho da dire delle cose sgradevoli, ma non aprirei bocca se non fossi convinto di descrivere una realtà in cui partiti, sindacati, lavoratori, in concorso tra di loro, hanno dato il peggio di sé, e sono TUTTI responsabili dei privilegi corporativi, del rigonfiamento degli organici, degli sprechi, che hanno portato la compagnia ad essere già da tempo fuori mercato.
L’Alitalia è sempre stata una greppia di Stato, molto simile alla RAI, dove i partiti e i sindacati hanno sistemato parenti ed elettori, dove non si è mai verificato un licenziamento, e le 9 sigle sindacali interne hanno chiesto il superfluo e l’impossibile, con la certezza che lo Stato avrebbe sempre ripianato ogni buco finanziario.
Questo è successo fino a 4 mesi fa quando il governo Prodi fu sollecitato da Berlusconi a concedere un prestito ponte di 300 milioni di euro per non far fallire la compagnia. Politicamente la colpa è di tutti i governi degli ultimi 10 anni poiché la crisi Alitalia era da tempo cronica e conosciuta.
Però la cosa più fastidiosa e arrogante è stato l’intervento del cavaliere per far fallire l’intesa con Air France, millantando una soluzione capitalistica, che poi si è visto voleva semplicemente, in perfetto stile padronale, scorporare la parte di Alitalia che perdeva, e consegnare ai suoi amici imprenditori la parte attiva al netto dei debiti. Come al solito socializzare le perdite e privatizzare i profitti.
Siccome su questa faccenda ha puntato molto della sua credibilità, spero proprio che l’intera compagnia fallisca, che di questo fallimento sia considerato interamente responsabile Berlusconi e i lavoratori, che hanno sempre dimostrato di essere corporativi, divisi, legati a doppio filo con la politica, pieni di sindacatini autonomi, paghino questo loro comportamento e sia previsto per loro solo ciò che è previsto dalle attuali regole per la generalità dei lavoratori.
Quanto al servizio svolto dall’Alitalia, in pochissimo tempo sarebbe sostituito da altre compagnie e per gli italiani sarebbe molto meglio non essere più chiamati a ripianare i debiti con le tasse, per la magra soddisfazione di possedere una compagnia di bandiera.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Guardate che in America stanno fallendo compagnie (Banche, Assicurazioni) molto, ma molto più grandi di Alitalia.

    E’ cosa fa la super liberistica amministrazione Bush? Ripiana i debiti, come farebbe un governo comunista. Insomma: iniziamo a prendere lezioni di statalismo comunista da Bush ?

    In realtà, le Banche e le Assicurazioni USA falliscono PER GLI ECCESSI (RAMPANTISTICI) DI QUESTO CAPITALISMO (mutui trasformati in azioni, etc etc), mentre Alitalia fallisce per gli eccessi di inefficienza dello statalismo.

    Sono i lati opposti del pianeta: dove lo statalismo produce inefficienza perchè non controllato da meccanismi di mercato, e dove il liberismo esagera perchè non controllato da meccanismi sociali, si produce il fallimento.