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a cura di Paolo De Gregorio, 31 ottobre 2009
Facendo “zapping” in Tv mi è apparso il faccione triste di Saviano che perorava il miracolo di una denuncia di massa della popolazione del rione Sanità di Napoli, in merito alla identità del killer di un noto camorrista, nel quadro della lotta e dei regolamenti di conti fra malavitosi.
Veramente singolare chiedere a persone che vivono in un territorio totalmente controllato da una organizzazione feroce e capillare, e che spesso campano con l’economia indotta dalla camorra, di denunciare e testimoniare, firmando così la propria condanna a morte.
Tra l’altro si chiede questo eroismo non per un bambino o un passante ucciso per caso, ma per la morte di un camorrista, cosa di cui questa gente credo non sia particolarmente angosciata.
Saviano, il cui libro ha sortito un “effetto zero” sul territorio di cui ha descritto le dinamiche malavitose, ha il plauso di tutti, proprio perché alle denunce non segue nessuna strategia credibile che possa incidere su un fenomeno che è incernierato ad una economia illegale, senza controllo, con complicità nella borghesia, nella politica, nelle forze dell’ordine, nella Chiesa, in un intreccio inestricabile che è prima economico e poi culturale, e alla fine “senso comune”.
Parlare di “denunce” dei cittadini, è un segno di un intellettuale dilettante e fanciullesco, in una realtà come quella italiana in cui perfino lo Stato ha dovuto cedere e fare patti con la mafia per far cessare gli attentati, in una realtà in cui imprenditori e commercianti pagano regolarmente il “pizzo”, dove persino Berlusconi (come ci ricorda Travaglio), proprietario della Standa di Catania ha dovuto pagare 180 milioni di lire per far cessare i danneggiamenti mafiosi agli impianti (nel 1990).
Tutta l’economia italiana è legata al malaffare. Basta considerare la criminale disinvoltura con cui gli industriali del Nord ingrassano le ecomafie affidando loro i rifiuti del ciclo industriale (tossici, nocivi, radioattivi), che vanno a finire nelle campagne del sud, ma anche nelle discariche autorizzate, ormai siti militari dove è impensabile di fatto qualsiasi controllo, vista la pressione malavitosa che esiste in quelle regioni. Senza contare il collaudato metodo di caricare carrette del mare di rifiuti e mandarle a fondo con il tritolo.
Parlare di lotta alle mafie da parte di un governo come il nostro è una cinica beffa e una presa per il culo dei cittadini.
Solo una straordinaria, e prolungata nel tempo (anni), presenza sul territorio di imponenti forze di polizia, capaci di controllare tutto e tutti e di imporre la legalità, potrebbe avere successo nelle 3 regioni meridionali in mano alle mafie.
Ogni ricchezza o proprietà di cui non si possa ricostruire l’origine deve essere confiscata e diventare proprietà dello Stato.
Ciò sarebbe possibile se solo lo si volesse. Ricordo che durante il sequestro Moro a Roma, ad un certo punto la malavita si attivò per cercare di trovare i sequestratori, disperata per i capillari controlli sul territorio che impedivano qualunque movimento.
Nessun partito politico oggi in Italia chiede misure eccezionali contro le mafie e le mafie capiscono che possono continuare ad oltranza le loro attività, così funzionali ad un certo capitalismo di rapina, irresponsabile nei confronti dell’ambiente.
Caro Saviano, visto che a Napoli non ci vivi più, giri con la scorta, qualche bel soldone l’hai fatto, e ti potresti permettere di parlare, cerca di far capire che è compito dello Stato imporre le regole della legalità, e solo quando ciò avviene in maniera inequivocabile, si può chiedere ai cittadini di collaborare.
Chiedere questo oggi agli abitanti del rione Sanità è da superficiali.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. gli appelli scemi di Saviano, 31 ottobre 2009, 18:06
"Ricordo che durante il sequestro Moro a Roma, ad un certo punto la malavita si attivò per cercare di trovare i sequestratori, disperata per i capillari controlli sul territorio che impedivano qualunque movimento."
Quei controlli sul territorio sicuramente misero in crisi ladri d’auto e di appartamento, rapinatori, scippatori, piccoli spacciatori et similia ..... ma non solo quei controlli non scucirono invece un baffo alle BR me nemmeno diedero grande fastidio alla malavita organizzata vera e propria, al massimo disturbata dal fatto che i loro "cavalli" - cioè come direbbe Ghedini gli "spacciatori finali", spesso a loro volta tossicodipendenti - non potessero vendere la loro merce in mezzo alla strada ... e semplicemente trasferirono il "negozio", come avviene ancora oggi, negli appartamenti dove vivevano gli stessi "cavalli" o comunque in compiacenti luoghi chiusi, come negozi, bar, locali notturni ....
Se le varie mafie ad un certo punto effettivamente cercarono di attivarsi per trovare la prigione di Moro - peraltro senza risultato alcuno, tutte le favole che girano aull’argomento sono puro "delirio complottista" - fu perchè questo gli fu espressamente chiesto da ambienti di potere, in primo luogo proprio dai vertici della Democrazia Cristiana .... ambienti, nella logica dello scambio dei favori, ai quali le mafie non potevano assolutamente allora dire di no .....
E comunque non credo, da comunista, che un tale controllo del territorio sia minimamente auspicabile .... probabilmente i prezzi più pesanti di un controllo simile di tipo militare finirebbero oggi per pagarli gli immigrati e tanti altri poveri disgraziati come il giovane Stefano Cucchi .... per non parlare del fatto poi che ogni "emergenza", vera o fasulla, finisce fatalmente per restringere anche gli spazi di democrazia reale ....
Se si vogliono veramente combattere ed annientare le mafie basterebbe abolire definitivamente il segreto bancario ... è nelle banche che si nascondono tutti gli inconfessabili segreti delle mafie .... E NON SOLO QUELLI DELLE MAFIE ... e forse è per questo che certi controlli nelle banche non vengono fatti ...
K.
1. gli appelli scemi di Saviano, 31 ottobre 2009, 18:32, di paolo de gregorio
caro K.
indubbiamente se si volesse veramente combattere le mafie si dovrebbe abolire il segreto bancario, ma aggiungo altre scelte prioritarie:
– vietare alle aziende di consegnare i propri rifiuti tossici per l’eliminazione all’esterno. Ogni realtà produttiva deve essere in grado di eliminarli al proprio interno concludendo così il ciclo produttivo. Se per la natura dei rifiuti ciò non è possibile deve essere la struttura pubblica, garantita e certificata, a provvedere.
– vietare i sub appalti, se un’azienda non è in grado di far fronte all’impegno non può vincere una gara
– eliminare le convenzioni con le strutture sanitarie private
– eliminare l’intervento politico nelle nomine della sanità
– magari tornare ad un sistema centralizzato della gestione della sanità, lasciando alle categorie sanitarie l’indicazione dei responsabili locali e delle nomine di primari
Insomma occorre togliere l’ossigeno alle mafie, e non farsi ingannare dalle false vittorie di cui parlano spesso i media "duro colpo.....", oppure illudendosi che la cattura di un boss sia l’inizio della fine della mafia, ad ogni bos catturato è pronto a sostituirsi un altro più feroce.
Occorre togliere l’ossigeno anche se una parte di popolazione, connivente volente o nolente, ne va a soffrire .
2. gli appelli scemi di Saviano, 31 ottobre 2009, 18:35, di maria
Faccio notare un dettaglio non irrilevante: è stata la Procura a diffondere il video nella speranza che qualcuno della zona, con la garanzia dell’anonimato, potesse fornire qualche dettaglio utile. Su questo i giornalisti hanno chiesto un parere a Saviano e Saviano ha risposto che per il singolo può essere difficile reagire, ma se lo si fa insieme diventa possibile.
Non lo definirei un appello, Saviano non ne fa, non ne ha bisogno. Saviano, semmai, propone e incoraggia. Lui sì.
1. gli appelli scemi di Saviano, 31 ottobre 2009, 19:35
Ed infatti poi il camorrista in questione è stato identificato anche se ovviamente - conseguenza ovvia della pubblicazione del video - nel fattempo il tizio si è reso latitante ... quindi comunque la pubblicazione del video è servita ... qualcuno che ha parlato si è trovato ....
Sinceramente non capisco l’enorme acredine che spesso si sente sui siti di controinformazione nei confronti di Roberto Saviano.
Dal quale da un lato si pretende, manco si trattasse del leader di un partito, la perfezione politica .... tra l’altro è stato tra i pochissimi, in "Gomorra", a descrivere le mafie come un ganglio vitale della più generale globalizzazione liberista e quindi viste anche da una angolazione "di classe" ...... e addirittura si costruiscono giudizi di tipo generale sul banalissimo fatto che è stato ospite di alcune conferenze in Israele ... o su quello che "Gomorra" è stato pubblicato dalla Mondadori ( se avesse pubblicato fuori dal circuito editoriale dominante italiano chi l’avrebbe mai letto ?)
Dall’altro lato si liquida la sua preziosa opera di controinformazione VERA - senz’altro più ficcante delle generiche prediche antimafiose, tutte "legge ed ordine", cui siamo abituati da decenni - con allocuzioni di bassa lega tipo "ha fatto i soldi" ... oltretutto con la vita che è costretto a fare quando mai può goderseli ?
Ma io credo che, alla fin fine, ci sia da parte di tanti "controinformatori della domenica" ( l’apoteosi di personaggi di questo tipo è sul sito ComeDonChisciotte ma se ne trovano esemplari anche qua) una semplice ed anche un pò squallidina "invidia del successo" ottenuto da Saviano.....
K.
2. gli appelli scemi di Saviano, 31 ottobre 2009, 22:38, di rosellina970
concordo
di scemo c’e’ solo il post
non saviano
3. gli appelli scemi di Saviano, 1 novembre 2009, 01:46, di gigi
Gli scemi sono quelli che osannano Saviano che è solo un fenomeno mediatico e un business della berlusconiana Mondadori. Saviano non dice nulla di nuovo se non lucrose (per lui) banalità. fa così paura alla camorra che i camorristi hanno clonato il film gomorrra e lo vendono abusivamente: fino a quando il popolo bue avrà bisogno di pretesi eroi?
4. gli appelli scemi di Saviano, 1 novembre 2009, 08:57, di viviana
Provo vergogna a leggere simili valutazioni su Saviano. Vergognatevi!
E’ l’unico che ha fatto una inchiesta dall’interno sulla camorra e che l’ha circostanziata con nomi e fatti disegnando organigramma, metodi e collusioni imprenditoriali della criminalità organizzata campana e facendo questo ha riscosso la condanna a morte del clan peggiore. Solo dei vigliacchi possono attaccarlo in un modo così vile facendo il gioco della camorra.
Rimando a http://masadaweb.org/2008/02/05/masada-n-627-5-2-2008-gomorra/
viviana
5. gli appelli scemi di Saviano, 1 novembre 2009, 11:29
Roberto Saviano oggi su Repubblica, sullo stesso argomento
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/camorra-10/saviano-filmato/saviano-filmato.html
3. gli appelli scemi di Saviano, 1 novembre 2009, 17:42, di paolo de gregorio
Non ho attaccato Saviano, ho criticato un suo intervento che ritengo una scemenza nella situazione concreta a cui si riferisce. Mi rendo conto di aver toccato un simbolo, ma anche i simboli possono sbagliare e credo che l’assenza di critica non sia d’aiuto.
Il senso del mio intervento però si basa sulla constatazione che è ora di passare dalla denuncia, e qui Saviano ha grande merito, a iniziative concrete, possibili contro le mafie. Lo Stato e i partiti, tutti, oggi non esprimono affatto la volontà di passare dalle denunce alle iniziative concrete per combattere le mafie fino alla loro eliminazione.
Il singolo e la popolazione intrappolata sul territorio sono ininfluenti, è solo dallo Stato che possono essere prese decisioni determinanti che vadano nella direzione di togliere l’ossigeno che arriva alle mafie, e i punti principali sono:
-abolizione del segreto bancario
-divieto del sub-appalto. Le aziende che non possono realizzare direttamente i lavori non possono vincere le gare
-divieto di inviare all’esterno delle aziende i rifiuti tossici. Il ciclo di produzione deve comprendere l’eliminazione dei residui di lavorazione all’interno delle aziende e laddove ciò non è possibile per la natura dei rifiuti, deve essere un organo dello Stato a controllare e certificare lo smaltimento nelle apposite strutture, secondo regole rigide e pene pesanti nei confronti di chiunque, industriale o addetto ai controlli, non segue le regole
-abolizione delle convenzioni del SSN con strutture sanitarie private. Nessun rapporto tra sanità pubblica e politica, nomina degli amministratori delle ASL e dei primari da parte delle categorie sanitarie delle relative strutture con intervento delle organizzazioni dei malati
- Incremento delle intercettazioni telefoniche e ambientali
-Avvicendamento del personale impegnato nella lotta alle mafie, sia che si tratti di guardia di finanza, polizia, carabinieri che di magistrati
-Legalizzazione delle droghe leggere.
-Inasprimento delle pene agli spacciatori di droghe pesanti e controllo del territorio di tipo militare (ho fatto l’esempio del sequestro Moro, ma forse quello più adatto è quello del prefetto Mori che in Sicilia sconfisse la mafia).
Infine, tornando a Saviano, non condivido la sua scelta di far pubblicare Gomorra da Mondadori.
saluti a tutti
paolo
1. gli appelli scemi di Saviano, 3 novembre 2009, 14:59, di pippo
sono completamente d’accordo con le analisi fatte da de gregorio, serie e inattaccabili e che da tanti anni, per quanto mi riguarda, reputo assolutamente necessarie...ma ci sarà qualche politico che le porterà avanti?
4. gli appelli scemi di Saviano, 1 novembre 2009, 18:47
Se veramente volessero prendere i camorristoi basterebbe FARE UN’INDAGINE BANCARIA FATTA PER BENE !!!Io, come avvocato, sono vincolato al segreto professionale ma ho visto agenzie bancarie in paesini del napoletano dove non ci sono attività industriali con depositi per decine di milioni di euro, ho visto disoccupati e pensionati( evidentemente prestanome) con c/c per centinaia di migliaia di euro. Una volta ho visto un c/c di un boss per 500mila euro ed altri a lui afferenti per un totale di dieci milioni nonostante ufficialmente sia un venditore ambulante. Ma come fanno a riciclare le enormi somme che guadagnano? Atttraverso le banche!!!Gli impiegati hanno paura, i direttori guadagnano ricchi premi di produzione e tutti sono felici e contenti.