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"Se però la ragione - sollecita della sua presunta purezza - diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita. Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola. Applicato alla nostra cultura europea ciò significa: se essa vuole solo autocostruirsi in base al cerchio delle proprie argomentazioni e a ciò che al momento la convince e - preoccupata della sua laicità - si distacca dalle radici delle quali vive, allora non diventa più ragionevole e più pura, ma si scompone e si frantuma. "
Così termina il discorso del Papa come risulta da Repubblica ; così sarebbe terminata la lectio magistralis dell’inaugurazione dell’Anno Accademico di una Università statale nel nostro paese .
Certo , i titoli dei giornali evidenziano che il Papa , immediatamente prima, dichiara che non vuole e non può imporre la fede cristiana a nessuno ; il che , stante il fatto che non è più possibile disporre di prigioni del Sant’Uffizio e di roghi , è effettivamente vero.
Ma il discorso, estremamente ben fatto , colto è abilissimo, dopo una lunga e dotta disquisizione sull’università medievale , porta alle conclusioni che sopra ho riportato ; della superiorità della fede sulla ragione , senza discussioni e senza remore , senza se e senza ma .
Ed a questo punto valgono alcune considerazioni :
– il Papa fa bene a fare il suo mestiere ; può anche dire che gli omosessuali ( i “sodomiti “ secondo una lectio un po’ antica ma che rende l’idea sull’atteggiamento di questa gerarchia ecclesiastica) bruceranno all’inferno ; questo è un problema di chi fa parte della Chiesa, e chi ne fa parte dove confrontarsi con il suo capo che legittimamente fa il capo.
– Il rettore ed il Senato Accademico non potevano non aspettarsi che il Papa , invitato come teologo, come grande studioso di filosofia e di teologia quale egli è , avrebbe alla fine toccato il tema del rapporto fra conoscenza e fede, con i risultati che solo uno sprovveduto non poteva aspettarsi. Pare invece che l’intenzione di costoro fosse quella di invitare comunque un nome “ grosso” , senza pensare alle conseguenze del caso ; tutto ciò ritengo nell’ambito di quelle operazioni di marketing che da qualche anno fanno le Università quasi dovessero ogni anno lanciare un nuovo prodotto ; a questo punto avrebbero potuto invitare Ancelotti, reduce dai trionfi nel paese del Sol Levante, scelta molto meno rischiosa di quella invece effettuata.
– Alcuni docenti, scocciatissimi da questo continuo genuflettersi di tutti e di tutto a gerarchie ecclesiastiche varie , hanno richiamato il fatto che la lectio magistralis in un’università non religiosa non poteva essere fatta dal Papa , da quello che per il Belli era "Cristo in tera" . Ben venga il Papa a fare il Papa inaugurando cappelle ( come fece Woitila) o all’interno di una giornata di studio su Sant’Agostino ( come ha fatto il Papa a Pavia) ; ma l’affidare l’inaugurazione dell’anno accademico ad uno che dice che la scienza deve sottostare alla religione proprio no.
– A questo punto , stante il fatto che gli studenti della Sapienza si erano un po’ agitati, quasi tutti hanno detto che si voleva impedire al Papa di parlare ; invero nessuno impediva al Papa di venire in Università e di parlare , ma un gruppo di studiosi aveva urbanamente dissentito . Dissenso garantito dalla Costituzione non solo italiana , ma di tutti i paesi occidentali ; costituzione che tutela le cosiddette libertà borghesi in senso storico, cioè quelle nate con la Rivoluzione Francese, evento che tuttora nella storiografia cattolica viene considerato come apocalittico .
– Da ciò il gran rifiuto del Papa , il suo Aventino in Vaticano ( se mi si permette il gioco di parole) ; Papa che con franchezza dimostra di essere un po’ vigliacchetto , stante il fatto che i suoi predecessori, compreso il vituperato e vituperabile Pio XII , avevano affrontato sul campo situazioni di tensione e mai si erano tirati indietro . Forse questo Papa , cresciuto unicamente nelle cancellerie Vaticane , non ha idea di cosa sia l’odore della polvere ; certo per un credente non deve essere di tanto conforto sapere che il proprio Papa , se c’è un po’ di difficoltà, molla i pappafichi e si chiude in casa , dimostrando una tempra non proprio da missionario.
– E di seguito i vituperi di tutti , proprio tutti , senza quasi e senza ma , contro i 67 . I quali hanno esercitato un proprio diritto costituzionale in modo pacato e gentile ; perbacco ben potrà nell’Italia del XXI secolo uno studioso , ma anche un cittadino comune , lamentarsi per questa interferenza continua papista !!! Gli è che, come spesso se non sempre accade , tutti sono pronti a dire : non sono d’accordo con te ma sono disposto a farmi uccidere per fare sì che tu possa parlare , come è accaduto per il Pansa in merito ai suoi libri revisionisti. Ma quando il parlare dà fastidio, ecco l’invocazione alla censura, l’insulto , l’anatema.
In conclusione : una bella figuraccia da parte di tutti , nessuno escluso , con eccezione di quei pochi , pochissimi che in questa vicenda hanno dimostrato coerenza , virtù che nei nostri connazionali è ahimè assente