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i giorni di Valerio Verbano raccontati dall’Archivio petrone

Publie le domenica 22 febbraio 2009 par Open-Publishing

22 febbraio 1980- 22 febbraio 2009
Ricordando i giorni di Valerio Verbano, la sua morte per mano di ignoti fascisti, il ferimento di Musarella per mano di un carabiniere in borghese, le cariche dentro il cimitero del verano, nessuna pietà dello Stato di polizia neanche per i morti. Le foto , le cronache di allora ricostruite dall’Archivio storico Benedetto Petrone dalle pagine di Lotta Continua

Germania d’autunno…il funerale di Valerio Verbano
http://www.pugliantagonista.it/arch2.htm

http://www.pugliantagonista.it/archivio/valerio_verbano_vive.htm

E’ forse questa la migliore descrizione di quei giorni vissuti in maniera surreale, spariti i sorrisi, le danze, l’irrisione scherzosa di avversari e becchini del Movimento del 77, una cappa di piombo gettata su una generazione che sino ad allora sembrava irrefrenabile…piombo fascista, piombo poliziesco, piombo da schegge impazzite del militarismo brigatista, piombo a suggellare le grate di mille carceri senza speranza…
Lacrime e dolore quella mattina sui volti dei compagni , visi stralunati a cui il padre di Valerio vorrebbe consolare con la forza di un dolore silenzioso e orgogliosamente controllato.
La voglia dei compagni di accompagnare Valerio per quei pochi metri che separano la camera mortuaria dal Verano nell’ultimo corteo di Valerio.

Ma Achille vuol uccidere e fiaccare definitivamente la resistenza dei troiani facendo scempio del corpo di Ettore e tre volte, per dodici giorni di seguito, lo trascina attaccato alla sua biga intorno alle mura della città affinché suo padre e sua madre e tutti i troiani sappiano che questa sarà la fine per chi non si arrende… nessuna pietà contro chi fa resistenza…nessun rispetto neanche per il corpo di chi è morto per la libertà della sua patria…

Nessuna pietà è quella che hanno quel giorno poliziotti e carabinieri che assaltano il corteo funebre, che sparano i lacrimogeni nel cimitero, che costringono compagni e compagne a nascondersi dietro lapidi e cipressi quasi a costringerli a mimare il loro prossimo funereo destino se non si arrenderanno… poi la fuga attraverso un cancello lasciato libero…ancora caccia all’uomo…si spara dai blindati e dalle finestre del vino commissariato San Lorenzo…il poliziotto, immortalato nelle pagine di Lotta continua del giorno dopo, che ride soddisfatto con la canna del suo mitra fumante come un cacciatore appostato dopo aver fatto fuori un paio di quaglie… la caccia all’autonomo in quei giorni è di moda…a poche ore di distanza dall’assassinio di Valerio Verbano, nel quartiere trionfale un carabiniere in borghese a bordo di una moto ha sparato ad un altro ragazzo, antonio Musarella, 20 anni , che lo aveva riconosciuto come un frequentatore di fascisti ed additato ad altri compagni…un colpo all’addome calibro 9 parabellum…la corsa dei compagni per portarlo all’ospedale mentre lo sparatore barricatosi armi alla mano in un negozio fa venire la polizia e poi l’assurdo …sotto gli occhi di tutti la stessa scena che vedremo a Genova e tanti altri posti, l’aggredito verrà incolpato di essere aggressore. Incriminato sul letto di morte in ospedale per aver preso a pugni e schiaffi i carabinieri in borghese e così anche i testimoni, incriminati con lui…
Germania d’autunno…i giorni di Valerio.

La redazione dell’Archivio Storico Benedetto Petrone

22 febbraio 2009