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il Ferrara sparito

Publie le giovedì 8 maggio 2008 par Open-Publishing
3 commenti

  il Ferrara sparito -
a cura di Paolo De Gregorio, 8 maggio 2008

Parlo di Giuliano Ferrara, il crociato antiabortista che dal suo smisurato ego aveva ipotizzato che gli italiani lo seguissero nella sua campagna moralizzatrice.
Dovrebbe dare seriamente da pensare il fatto che uno come lui, ritenuto un raffinato politologo capace di spaccare in 4 un capello nei dibattiti e conteso dalle televisioni, direttore di un giornale regalatogli dal Cavaliere per meriti sul campo, non sia stato in grado di valutare la semplice realtà, quella della sensibilità della gente.
Ciò dimostra almeno due cose: la prima è che stare nel giro della Casta dei politici e nel giro della gente che conta, perfino in vacanza, ti fa perdere il contatto con la realtà e con i bisogni e il linguaggio delle persone normali.
La seconda è che l’enorme autostima che deriva dal successo, dalla frequentazione dei potenti, dalla visibilità televisiva, dalla agiatezza economica, prima o poi produce la convinzione di essere un predestinato, un unto del signore, il latore di qualche verbo ispirato dall’alto.
Chi come lui ha fatto la spia, ha tradito i suoi ideali schierandosi con il più forte, si è trovato a percorrere la stessa parabola discendente di quelle donne che hanno fatto le prostitute o le guadenti e poi, nella decadenza fisica e morale, si fanno suore di carità o diventano intransigenti moralizzatrici.
Questo intellettuale, grande maneggiatore di parole e di cultura, ha perso il senso della misura e, partendo dal suo ego, si è gettato in una campagna politica in cui il tema dell’aborto c’entrava come i cavoli a merenda.
Conclusioni.
Successo e denaro danno spesso un delirio di onnipotenza e da questo nascono piccoli o grandi dittatori che desiderano solo imporre il proprio punto di vista.
Sarebbe molto utile, per una democrazia sana e non profondamente malata come la nostra, che il potere politico e della informazione fosse vissuto per poco tempo, due legislature o due mandati al massimo, e poi a casa, come antibiotico capace di risparmiare infezioni peroniste o di culto della personalità.
L’ex grande consigliere di Berlusconi, ascoltatissimo e temuto, ha dimostrato tutta la sua mediocrità, scambiando il suo immenso ego con la realtà.
Della stessa pasta è il cavaliere, che è sceso in politica solo per tutelare i suoi interessi televisivi e non andare in galera, dopo che il suo compare e padrino Craxi si era reso latitante. L’amore per l’Italia e per il popolo sono solo la sceneggiata che è costretto a recitare. E’ ancora al potere per difendere il suo monopolio mediatico da una legge democratica anti-trust, che dovrebbe impedire a chiunque, RAI compresa, di possedere più di una rete. E’ ancora al potere solo perchè quel viscido di Prodi non ha fatto una legge giusta e democratica sul conflitto di interesse.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • qualche voto a casini cmq lo ha tolto... e questo forse era parte dello scopo...

  • Speriamo sia sparito per sempre e che non lo si debba mai più vedere e sentire !!

    Questi personaggi rappresentano quanto di più deteriore possa produrre la nostra società borghese e liberista, al pari di quei figuri che durante il "deprecato ventennio" occuparono la scena dell’informazione di regime e si ersero a pilastri del sistema propagandistico fascista !!

    Tutti i regimi totalitari o pseudemocratici come il nostro hanno bisogno di grandi manipolatori delle coscienze, che oggi, con lo strapotere mediatico del berluskonismo, hanno acquisito una capacità di inluenzare le idee e le opinioni della gente impensabile nel passato !!

    Giuliano Ferrara ha rappresentato il prototipo e l’esemplare meglio riuscito di questo diabolico meccanismo mediatico, riuscendo a spacciare per cultura alta tutta la spazzatura sub-culturale che costituisce il fondamento del berluskismo reale e realizzato !!

    MaxVinella