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il cardinale Martino: anche l’Iran ha diritto all’uso del nucleare civile

Publie le lunedì 26 novembre 2007 par Open-Publishing

 il cardinale Martino: anche l’Iran ha diritto all’uso del nucleare civile –
a cura di Paolo De Gregorio – 26 novembre 2007

Ma quanto vola basso il Vaticano!
Abbiamo un cardinale “nuclearista” che consiglia anche agli italiani la costruzione di centrali nucleari, mentre il suo mestiere dovrebbe essere quello di disinnescare nel mondo la corsa all’armamento atomico, cosa che può avvenire soltanto se le attuali potenze nucleari (Russia, Cina, USA, Pakistan, India, Israele, Regno Unito, Francia) decidono di smantellare i loro arsenali atomici.
Nessuno può chiedere con legittimità che un qualsiasi paese non si debba dotare delle armi atomiche, soprattutto se la richiesta viene fatta da potenze nucleari che vogliono mantenere la supremazia in questo campo.
Chi possiede le costosissime armi nucleari lo fa per calcolo politico, poiché, oggi come ieri, ha ragione chi è più forte e più armato e nessuno oserebbe attaccare un paese capace di una rappresaglia atomica.
La verità è che, se i palestinesi possedessero armi nucleari, la tracotanza israeliana che fa il tiro al bersaglio, invade quando vuole, fa omicidi mirati in terra palestinese, minaccia di bombardare i siti nucleari dell’Iran, sarebbe infinitamente più prudente e probabilmente ci sarebbe stato già un accordo politico per far finire le ostilità.
Se ci fosse buona fede e buona volontà, di disarmo atomico totale bisognerebbe parlare, da tutti i pulpiti, e solo in quel caso il mondo avrebbe diritto di pretendere che nessuno possa più fabbricare armi nucleari. I mezzi pacifici per farlo ci sono a cominciare dal controllo delle pochissime miniere di uranio.
Quanto al fatto che un prete esorti a costruire centrali atomiche per uso civile, ben sapendo che da queste si può avere il materiale per la BOMBA, mi sembra improprio e totalmente fuori tema, denuncia la inadeguatezza della Chiesa di fronte al problema etico del disarmo e della presenza in politica di tanti cristiani guerrafondai che richiederebbero una rieducazione ai valori cristiani, utilizzando magari quei missionari che vanno a far danni in Africa.
Paolo De Gregorio